30 novembre 2012

Four Rooms

Once Upon a Time. -1995-

4 registi.
4 episodi.
4 stanze.






Dopo che Quentin Tarantino era arrivato agli onori della glori con Pulp Fiction nel 1994, decise di prendersi una piccola pausa, un divertissement, coinvolgendo tre tra i suoi amici registi, conosciuti nell’ambiente del Sundance: Allison Anders, Alexandre Rockwell,Robert Rodríguez.
Insieme iniziarono a progettare un film ad episodi dal forte sapore nonsense e surreale. Ad unire questi piccoli cortometraggi, un personaggio stralunato, Ted, fattorino all’hotel Mon Signor, interpretato in modo incredibile (vedi inaspettato, vista la sua filmografia passata e futura) da Tim Roth.
Alla sua prima notte di lavoro, dopo essere stato istruito dall’ex fattorino ormai in pensione, Ted sarà coinvolto nelle avventure più impensabili: da dover “donare” il suo seme per un rito magico ad una congrega di streghe, all’invischiarsi con una coppia sposata parecchio strana, con un lui decisamente psicopatico; dal dover badare a due bimbi tutt’altro che sprovveduti a fare da giudice/boia in una scommessa ai limiti della follia con la gente bene di Hollywood.
L’omaggio che Tarantino aveva pensato per la Nouvelle Vague si trasforma in qualcosa del tutto diverso, beffardo e sarcastico che nella stessa scelta degli attori protagonisti svela il suo intento provocatorio e autorironico con una Madonna statuaria e provocatrice, una Salma Hayek inscatolata in una TV, un Banderas che fa il verso a se stesso e per finire un Tarantino attore e un Bruce Willis fuori dalle righe come mai. Assieme a loro Valeria Golino, Lili Taylor, Jennifer Beals, Marisa Tomei a conferma di un cast che più 90’s non poteva essere!
Un piccolo consiglio: da vedere in lingua originale, il doppiaggio originale aggiunge alla recitazione una nota troppo fastidiosamente falsa.


29 novembre 2012

Silenzio in Sala

La scorsa settimana le uscite interessanti erano davvero poche e i distributori sembrano voler sopperire a questo vuoto facendo uscire in un colpo solo ben 6 pellicole italiane! Ecco comunque cosa di interessante ci aspetta in sala:

Lawless
Un super cast (Tom Hardy, Gary Oldman, Guy Pearce, Shia LaBeouf, Mia Wasikowska) per un tema ormai caro al cinema e al piccolo schermo: il proibizionismo. I tre fratelli protagonisti della pellicola presentata a Venezia sono però distanti dai gangster di Boardwalk Empire anche se proprio questo genere di malavita sarà loro nemica.
Nick Cave alla sceneggiatura!



Le 5 leggende
Dopo il fortunato ma non bellissimo Madagascar 3, la Dreamworks si prepara al Natale con un film dove i protagonisti sono Babbo Natale, la Fatina dei denti, il Coniglio di Pasqua, Sandman e il giovane sfrontato Jack Frost. Protettori dei bambini dovranno vedersela nientemeno che con l'Uomo nero! Ma Jack non si sente all'altezza del ruolo e decide di capire chi davvero è...
Non così convincente.



Di nuovo in gioco
Dopo tanto Clint Eastwood abbandona la macchina da presa e si ricala nel ruolo dell'attore. Il suo Gus è un ormai anziano talent scout di giocatori di baseball i cuoi occhi non sono più quelli di una volta. L'occasione di scoprire il talento di Justin Timberlake darà nuova linfa al rapporto logoro con la figlia che si propone per aiutarlo. L'amore ci mette però ci metterà lo zampino...



E se vivessimo tutti insieme?
Da una copruduzione tedesca-francese una pellicola che si sofferma con ironia su un problema attuale: la sopravvivenza degli anziani tra problemi di salute e pensioni minime. I cinque protagonisti anziani di questa pellicola (due coppie sposate e un single)decidono di andare a vivere sotto lo stesso tetto anche per non pesare sui figli, con loro vivrà anche un giovane laureando che deve scrivere una tesi sulla condizione di vita degli anziani in Europa. Sicuramente divertente.



Ci vediamo a casa
L'idea di casa e la sua condivisione è alla base anche di questa pellicola italiana che affronta tutte le sfumature di convivenza possibili. Ambra Angiolini guida il gruppo di attori corali.






L'amore è imperfetto
Una commedia romantica che sulla carta promette un cinema italiano diverso dal solito. Diretto da Francesca Muci, già autrice dell'omonimo romanzo, il film mostra una protagonista restia all'amore che incontra in una ragazza avvenente e spregiudicata e in un produttore musicale la possibilità di cambiare opinione sull'amore dopo una dura delusione. Tra passato e presente, capiremo le sue motivazioni.



Cosimo e Nicole
Si svolge con i terribili giorni del G8 di Genova in sottofondo il film di Francesco Amato. Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot sono infatti i protagonisti di un amore che proprio in quelle giornate è nato e che è proseguito in un continuo girovagare. Tornati nel capoluogo ligure per lavoro, affronteranno un'altra tragedia che segnerà la loro vita. Pretenzioso ma con qualche possibilità.




Una famiglia perfetta
I cinepanettoni traslocano nel genere commedia facile. In questo caso un moderno Scrooge affitta una compagnia di attori per interpretare la famiglia che non ha mai avuto. Paolo Genovese alla regia,Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Marco Giallini, Carolina Crescentini nel cast.



28 novembre 2012

Torta Cioccolato & Arancia

Il Fabbricatorte

E' un dolce decisamente adatto alla stagione: calorico quanto basta per scaldare il cuore ma con una nota di freschezza dato dall'arancia, un frutto immancabile in questi mesi! Ecco quindi come farvi conquistare e conquistare da questa prelibatezza:

INGREDIENTI
200g di farina
100g di fecola
3 uova
200g di zucchero
1 bicchiere di olio di semi
1 bicchiere di latte
50g di cacao amaro
1 vasetto di marmellata d'aranzcia
1 arancia
100g + 50g di cioccolato fondente
1 bustina di lievito

PROCEDIMENTO

Iniziare spezzettando 100g di cioccolato in pepite grossolane.
Procedere poi con la preparazione dell'impasto mescolando assieme i vari ingredienti parte dalle uova e lo zucchero, unendo poi l'olio e il latte, infine la farina unita alla fecola. Una volta aggiunti anche il cacao e il lievito e mescolato per bene senza lasciare grumi il tutto, grattuggiare la buccia dell'arancia ben lavata facendo attenzione a non arrivare alla parte bianca che potrebbe compromettere il sapore.
Aggiunte infine anche le pepite di cioccolato, versare in una tortiera foderata di carta da forno e spolverata con farina per evitare che si attacchi e infornare a 180° per mezzora.

Una volta pronta (verificare sempre con la prova dello stuzzicadenti)e raffreddata, tagliare la torta a metà con attenzione e stendere un velo copioso della marmellata d'arancia. Il tocco in più è poi dato da una glassa leggera di cioccolato, preparato lasciando fondere a bagnomaria circa 50g di cioccolato fondente.
E ora... Buon Appetito!


27 novembre 2012

Agente 007 - Licenza di Uccidere


Bond, James Bond - 50 anni e non sentirli
In occasione dei 50 anni del più famoso agente segreto del mondo, In Central Perk ha deciso di buttarsi a capofitto in questo mondo di spie e doppi giochi.
Come ogni saga che si rispetti, si parte dall'inizio!





Erano gli anni '60 e i romanzi di un certo Ian Flaming stavano pian piano avendo successo. Per lanciarli come si deve e per sfruttare la fantasia e la suspence presenti negli scritti, i produttori Harry Saltzman e Albert R. Broccoli decisero di trarci un film. Il primo della saga, 007 Licenza di uccidere, tratto dall'omonimo romanzo del 1958, era pronto per la produzione ma mancava un protagonista degno di vestire i panni di un agente tanto affascinante quanto forte. I nomi che iniziarono a circolare furono quelli di Cary Grant, alla fine troppo vecchio per il ruolo, quello di Roger Moore, già impegnato nella saga de Il Santo ma alla fine, a spuntarla, fu un quasi sconosciuto attore scozzese: Sean Connery. L'eleganza innata dell'attore, il suo cipiglio così particolare e irresistibile fecero di Bond quel personaggio intramontabile a cui i suoi successori saranno sempre paragonati.


In Licenza di uccidere, Bond ci viene presentato con la sua memorabile battuta (<<Il mio nome è Bond, James Bond>>) dopo una lunga scena d'apertura dove già ci sono gli ingredienti indistinguibili e immancabili dei capitoli: la sequenza gunbarrel e i titoli di testa graficamente impeccabili (qui certo, il tempo passato non rende loro giustizia).
L'ambientazione giamaicana fa da sfondo ad una vicenda che intreccia i temi caldi dell'epoca: la guerra fredda e la paura per un altro attacco nucleare, escogitato da un fantomatico Dottor No, mezzo tedesco e mezzo cinese, che occupa un'isola sperduta e super protetta, e pronto a tutto pur di dirottare un lancio missile americano. 

Il film si regge tutto sui momenti di azione, di romanticismo, di fuga e di tensione che si susseguono senza sosta e dove l'agente ha modo di sfoggiare tutta la sua sagacia, la sua abilità e il suo charme riuscendo a scoprire non solo come l'agente Strangways sia stato ucciso ma anche, ovviamente, a conquistare non una, non due, ma ben tre ragazze! l'ultima delle quali è l'indimenticabile Ursula Andress che con la sua entrata in scena direttamente dalle onde del mare è entrata nella storia del cinema.

Certo, come già visto per la grafica della sigla, il tempo passa, e certe scelte di montaggio come di recitazione, per non parlare di alcune scene di azione ora sottotono, fanno sorridere. Ma la facilità di Bond nel conquistare l'universo femminile e nel trovare soluzioni alle situazioni più complicate ne fa da subito un'icona la cui formula, dopo questo promettente esordio, si è fortunatamente ripetuta fino ad oggi.

26 novembre 2012

Biglietti, Prego!

Dopo la pausa forzata causa compleanno personale da festeggiare e preparare, In Central Perk torna con pessime notizie.

C’era poco da sperare per questo fine settimana cinematografico. Complici le uscite poco allettanti e i film di sicura presa di pubblico, ad occupare i primi posti del boxoffice sono la saga di Twilight (che in solo una settimana supera l'incasso totale di 007) e il cinepanettone di novembre La peggior settimana della mia vita. Rincuora la presenza di Argo ancora al settimo posto, e la tenacia di Venuto al mondo al quarto. Sconvolgono (in negativo) invece Vasco che arriva all’ottava posizione (cosa più che rara per un concerto in sala!) e il Dracula di Argento alla nona. Ecco i dettagli:

1° The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
week-end € 2.971.514 (totale: 15.983.778)

2° Il peggior Natale della mia vita
week-end € 2.594.780 (totale: 2.594.780)

3° Hotel Transilvanya
week-end € 929.848 (totale: 5.810.533)

4° Venuto al mondo
week-end € 706.925 (totale: 4.175.049)

5° Skyfall 007
week-end € 614.903 (totale: 12.008.368)

6° Paranormal Actvity 4
week-end € 380.641 (totale: 380.641)

7° Argo
week-end € 373.317 (totale: 2.271.733)

8° Vasco Live Kom 011
week-end € 336.673 (totale: 336.673)

9° Dracula 3D
week-end € 210.322 (totale: 210.322)

10° Un mostro a Parigi
week-end € 209.871 (totale: 209.871)

24 novembre 2012

La Città che Ama il Cinema - Speciale Torino Film Festival #2

Oggi è il grande giorno! Dopo le polemiche, dopo le scuse e le preghiere per far ritrattare a Ken Loach le sue parole, da oggi si parla solo di cinema!
Ecco allora quali film saranno nella sezione Festa mobile, che racchiude pellicole presentate in altri festival... delle vere chicche!

Quartet
Esordio alla regia per Dustin Hoffman con una commedia divertente sulla terza età. Protagonisti sono infatti dei cantanti d'opera ormai in pensione e che vivono in ospizio, la musica continuerà a salvarli! Nel cast Maggie Smith, Albert Finney.

28 hotel rooms
Una notte di passione tra due giovani già impegnati li segnerà. La speranza è che diventi qualcosa di più.

Nameless Gangster: Rules of the Time
Dalla Corea del sud un thriller sulla mafia. Un funzionario doganale decide infatti di diventare un gangster assieme a un boss mafioso dopo aver trovato una partita di droga. Il sogno è quello di diventare i malviventi più potenti della regione.

Ruby Sparks
Arriva finalmente la seconda opera a firma Jonathan Dayton e Valerie Faris, registi del capolavoro Little Miss Sunshine. Ritroviamo Paul Dano, qui anche produttore, assieme a Antonio Banderas, Annette Bening, Steve Coogan. Protagonista un fenomeno letterario ora colpito dal blocco dello scrittore. Quando inizierà a pensare alla futura eroina su cui scrivere, questa si presenta in casa sua. Sogno o realtà?

Imogene
Ancora Annette Bening, qui con Matt Dillon, protagonista a Torino. Nella pellicola è una madre accanita giocatrice a cui verrà affidata la figlia, famosa drammaturga, che ha tentato il suicidio per riconquistare il fidanzato.

De Jueves a Domingo
Dal Cile questa pellicola girata interamente dal punto di vista dei ragazzi, in un panoramico viaggio on the road assieme ai genitori. Per riflettere sulla famiglia.

Silent Youth
Dalla Germani invece un'analisi del rapporto amoroso alla sua nascita. Tra dubbi, sguardi speranzosi e imbarazzi, l'incontro tra due giovani e la crescita di un sentimento. Interessante.

La parte degli angeli
Sperando che le polemiche non nascondano le potenzialità di questo film, ecco la nuova regia di Ken Loach. La storia è quella poetica e sociale di Robbie, che si addentra nell'ospedale per vedere la sua ragazza ma soprattutto il suo primo figlio. La promessa è quello di regalargli una vita meno problematica della sua.

Blancanieves
Non è l'ennesimo remake della storia dei fratelli Grimm ma un dramma spagnolo che rielabora la favola. Il classico scontro tra una figlia innocente e la sua matrigna si svolge infatti tra ballerine di flamenco e toreri.

Dimmi che destino avrò
Una produzione italiana che si muove però in più Paesi e culture. Da Parigi, da cui una ragazza rom parte per tornare nel paese natio, a Cagliari, dove torna e dove incontra l'amore nei panni di un commissario.

Amleto²
La trasposizione su grande schermo dello spettacolo shakespeariano interpretato da Filippo Timi. Il suo Amleto è però diverso dalla tradizione, veste abiti femminili e si lascia andare ad un lungo monologo.

Il figlio dell'altra
Scambio alla nascita tra un israeliano e un palestinese. Quando una madre se ne accorgerà, il destino di tutti cambia, forse in meglio. Quantomai attuale.

L'ultimo pastore
Un film italiano drammatico e ironico con protagonista, come dice il titolo, l'ultimo pastore rimasto in città. Il suo sogno? Portare il gregge al centro della metropoli, per far conoscere ai bambini la natura.

L'Ètoile Du Jour
L'ambiente circense fa da sfondo a questa pellicola sognante. Nel cast un inedito Iggy Pop che veglia come angelo su tutti.

The sessions
John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy sono protagonisti di questo dramma americano. Il protagonista è infatti un uomo con un polmone d'acciaio e i suoi tentativi di perdere la verginità. Dagli scritti autobiografici di Berkeley.

Good Vibrations
Good Vibrations è il nome del negozio che Terri apre negli anni '70 a Belfast. Nella città sconvolta dagli scontri tra irlandesi e inglesi, il suo sarò un luogo di rifugio per giovani band emergenti.

Shadow Dancer
Anche Gillian Anderson e Clive Owen si muovono nei drammi dell'Irlanda ribelle. Negli anni '90 però, quando una madre sacriferà tutti i suoi credi per salvare il figlio.

A Liar's Autobiography – The Untrue Story of Monthy Python's Graham Chapman 3D
Graham Chapman ha recitato in diversi film dei Monty Python e rivive in questo film di animazione. Morto nel 1989, i registi hanno usato le registrazioni del suo libro autobiografico per costruire la storia della sua vita. Anche Terry Gilliam partecipa.

Anna Karenina
Attesissima trasposizione del capolavoro della letteratura russa da parte di Joe Wright. Protagonista una splendida Keira Knightley con Jude Law e Emily Watson tra gli altri.

Ginger & Rosa
A chiudere la sezione un film che vede protagonista l'ormai lanciatissima Elle Fanning. La sua Ginger è indivisibile dall'amica Rosa, insieme crescono e scoprono il mondo, travolto da un imminente guerra nucleare. Annette Bening è anche qui.

23 novembre 2012

La Città che Ama il Cinema - Speciale Torino Film Festival

Meno glamour di Venezia, sicuramente più cinefilo di Roma (viste le delusioni di quest'anno poi, ancora di più), il Torino Film Festival compie 30 anni e ha sul menu tutti i piatti giusti per stupire e per essere il Festival più interessante d'Italia. Nonostante le polemiche prima dell'apertura di domani dovute alla non presenza del regista Ken Loach, il direttore Gianni Amelio e il presidente di giuria Paolo Sorrentino sono pronti ai nastri di partenza!



Ecco i film presentati nella sezione Torino 30:

The Liability
Tim Roth è il protagonista di questo film drammatico che si svolge in una famiglia malavitosa. Il figlio di un padrino viene mandato a imparare il mestiere facendo da autista a un killer professionista.

Smettere di fumare fumando
Gipi torna alla regia dopo l'esordio a Venezia con L'ultimo terrestre, e lo fa con un documentario, o meglio un diario personale, sul proprio percorso di disintossicazione da sigarette.

Shell
Road movie poetico girato nelle highlands scozzesi. Protagonista un'adolescente segregata in una stazione di servizio, abbandonata dal padre e costretta a prendersi cura del padre morente. Un viaggiatore di passaggio potrebbe finalmente portarla al mondo.

Arthur Newman
Colin Firth e Emily Blunt sono i protagonisti di questa commedia intelligente. Decisi entrambi a lasciarsi alle spalle un infelice passato (lui fingendosi morto), si divertiranno ad occupare case vuote prendendo in prestito le identità degli inquilini... quanto potrà durare fino all'arrivo della nostalgia?

Breaking Horizon
C'è spazio anche per la Germania a Torino ed ecco questa pellicola che lancia uno sguardo alla generazione giovane tedesca. Tra un party e l'altro, la protagonista rimarrà incinta, quale sarà la decisione giusta da prendere ora?

Una noche
Una sola notte è quello che servirà a due giovani cubani per decidere se fuggire verso Miami o meno. L'uno ricercato dalla polizia, l'altro indeciso se abbandonare la sorella. Produzione americana.

Made in Ash
Produzione slovacca e ceca per una pellicola amara. Dai sogni e le speranze della gioventù, al lavoro per necessità in una grigia fabbrica tessile... tutta Europa è paese.

Terrados
Ricorda I lunedì al sole la trama di questo film spagnolo che segue le giornate nei terrazzi di un gruppo di amici disoccupati. Si riflette sulla crisi.

Present Tense
Racconto al femminile e fragile, per questo film turco. La protagonista finge infatti di saper leggere i fondi del caffè e incontrerà così le situazioni più disparate.

Su Re
Dopo Mel Gibson anche Giovanni Columbu si cimenta con la passione di Cristo, realizzando un'opera notevole che vuole rileggere e rielaborare i Vangeli.

Sun don't Shine
Un road movie che ha il sapore del passato e che strizza l'occhio a Cassavetes e Malick. Una giovane coppia è infatti protagonista di una corsa contro il tempo per espiare le proprie colpe.

Noi non siamo come James Bond
Guido Gabrielli e Mario Balsamo confezionano un documentario davvero interessante. I due ripercorrono infatti il viaggio on the road fatto in gioventù con la speranza di incontrare Sean Connery.

I.D.
A chiudere la sezione è una pellicola indiana diversa dal solito. La ricerca da parte di una donna borghese dell'identità di un imbianchino morto in casa sua non è la trama che ti aspetti da Bollywood.

22 novembre 2012

Silenzio in Sala

Weekend un po' fiacco dal punto di vista delle uscite, film carini ma non così interessanti... Sarà la paura di uscire subito dopo l'acchiappatutto Twilight? In ogni caso, ecco alcuni consigli:

Il sospetto
Di casi simili se ne sente parlare spesso anche alla TV sempre più pronta a giudicare al posto delle corti: un uomo, presunto innocente, viene accusato di molestie da un bimbo. E' il caso di Lucas, insegnante all'asilo amato dai bambini e pronto a costruirsi una nuova vita dopo il divorzio con la moglie. L'accusa infamante e il dubbio che questo scatena nell'intera comunità minerà la sua stabilità. Riuscirà a provare la sua innocenza? Dirige Thomas Vinterberg, protagonista Mads Mikkelsen (il villain di Casino Royale) che si è aggiudicato la palma per miglior attore a Cannes.


End of Watch - Tolleranza zero
Quasi un documentario sulla dura vita del poliziotto americano, il film vuole mostrare il lato umano di questi, con uno sguardo anche al dentro le mura domestiche. Il regista David Ayer si è fatto le ossa come sceneggiatore di Training Day, The Fast and the Furious e S.W.A.T. e sceglie per protagonisti Jake Gyllenhaal e Michael Peña.




E la chiamano estate
Il vincitore a Roma dei premi per miglior regia e miglior interprete femminile (Isabella Ferrari) arriva al cinema dopo le numerose polemiche che lo hanno accompagnato fin dalla prima proiezione. La storia di un coppia dove lui non riesce ad andare fino in fondo con lei, sfogando le sue voglie con prostitute e scambisti riuscirà a convincere almeno il grande pubblico?



Il peggior Natale della mia vita
Dopo il fortunato La peggior settimana della mia vita, Fabio de Luigi e Cristiana Capotondi tornano per raccontare le numerose gaffe (di lui) alla vigilia di Natale e della nascita del loro primo figlio. Il cast è arricchito da Diego Abatantuono e Laura Chiatti.




Un mostro a Parigi
Ambientato in una Parigi di inizio secolo, la storia è una fiaba magica dove una pulce, a causa di un incidente, viene ingigantita e dotata di una splendida voce. Fuggita dal laboratorio trova rifugio in un club dove Lucille la traveste e la fa esibire. La polizia però la sta cercando. Alla regia Bibo Bergeron (Shark Tale) per una produzione tutta francofona. Le voci italiane sono di Aisa, Raf e Enrico Brignano.




Per i nostalgici, da non perdere l'appuntamento unico di martedì 27 con Jimi Hendrix: Live al Woodstock!

21 novembre 2012

Porco Rosso

Once Upon a Time. -1992-

Un maiale che vola un idrovolante solcando i cieli d'Italia? Solo Miyazaki poteva pensarlo! Nella sua seconda regia allo studio Ghibli, l'animatore accantona per il momento maghi e creature fantastiche per una storia che, porco a parte, è reale e ambientata negli anni dell'ascesa del fascismo.
Protagonista è appunto Marco Pagot, un aviatore che per un sortilegio inspiegabile si è ritrovato trasformato in suino e che, nonostante una buona dose di egoismo e pigrizia riesce a portare a compimento imprese di salvataggio sensazionali. Proprio per questo, oltre che per il suo aspetto, non è ben visto né dai gerarchi al potere né dai suoi colleghi dell'aeronautica né tanto meno dai pirati dell'aria che depredano le navi turistiche di passaggio. Proprio quest'ultimi mettono alle sue calcagna il cascamorto Donald Curtis, che cerca di sconfiggerlo in un duello aereo, ma a risentirne è solo il vecchio monoposto rosso fuoco di Pagot. Costretto ad entrare di nascosto a Milano per le riparazioni, la realtà della guerra si presenta in tutte le sue conseguenze, con le donne a capo dell'impresa di riparazione locale coordinate da una giovane ma tenace Fio. La sfida con Curtis è però solo rimandata, e ora la posta in palio si fa più alta perché la stessa Fio, una meccanica donna invaghitasi di Pagot che lo ha seguito per testare le sue riparazioni, si è messa in gioco...
Proprio con lo scontro finale, adrenalinico quanto basta ma intriso nell'ironia della sua conclusione, Miyazaki risolleva un film che non ha la stessa dolcezza di Totoro né l'incantamento dei successivi lungometraggi (Il castello errante di Howl e Ponyo su tutti) forse più per scelte di trama che di realizzazione. La misteriosa storia di Pagot e il suo amore complicato e combattuto con Gina (cantante e ex del suo compagno d'armi deceduto) sembrano infatti passare in secondo piano per lasciare posto all'azione ma meriterebbero più approfondimento, come avviene infatti nella seconda parte. Porco rosso è quindi un film in equilibrio precario, un tentativo riuscito solo in parte dello studio Ghibli di uscire dal suo territorio della tradizione locale ma che riesce ad ogni modo ad emozionare e, soprattutto, a divertire grazie ad un protagonista così diverso e così speciale, ricco di contraddizioni ed ironia!



20 novembre 2012

La Pelle che Abito

Dopo qualche giorno di assenza In Central Perk torna con il buon cinema! Persi, ma senza grossi rimpianti, i fatti salienti del fine settimana -ovvero i premi discussi e discutibili di Roma e i vampiri di Twilight che sono tornati a svettare nel boxoffice- meglio parlare di un film altrettanto discusso ma perlomeno d'autore!

E' già Ieri. -2011-

Ci voleva un regista come Pedro Almodovar per un film come La pelle che abito.
E non perché trama e sceneggiatura siano nelle sue corde, ma proprio perché queste si distanziano anni luce dalla sua filmografia. Presentato all’ultimo Festival di Cannes ha incantato pubblico e addetti ai lavori proprio per la diversità  rispetto alle commedie a cui il regista spagnolo ci aveva abituato.
Torna nel ruolo di protagonista il vecchio pupillo Antonio Banderas nei panni questa volta di un chirurgo tanto freddo quanto caparbio. Ricco e apprezzato dai colleghi, tiene nella sua villa/clinica la giovane e bellissima  Vera, sua schiava e cavia nell’esperimento di creare una nuova pelle resistente e innovativa. L’ossessione per la sua “ospite” (spiata in ogni suo movimento) e l’accanimento nel suo lavoro nascondono però i traumi di una vita spezzata: una moglie fedifraga suicidatasi dopo un incidente che l’aveva completamente ustionata, una figlia che ha seguito le orme della madre a causa di uno stupro. E allora chi è Vera? Cosa la tiene prigioniera e perché la domestica Marilia è preoccupata della sua somiglianza con la defunta moglie? Nel suo passato sta la chiave di tutto il film.
Attraverso un elegante flashback che ci porta indietro di sei anni vengono infatti risolte tutte queste domande, e la verità che viene a galla è sorprendente ed agghiacciante.
Tratto dal romanzo francese Tarantola di Thierry Jonquet, La pelle che abito è un film forte che prende allo stomaco, ma non per scene forti e truculente (anzi, quelle più estreme riguardano gli abbondanti  momenti di sesso) ma per l’analisi psicologica che si fa dei suoi protagonisti, abbandonati, spietati e incuranti di etica professionale e umana. E anche se il film non è un’opera originale del regista spagnolo c’è da sottolineare come proprio gli elementi che questi ha cambiato rispetto al romanzo sono quelli più forti e significativi, tra cui il finale, straordinario e angosciante allo stesso tempo che lascia sospeso il pubblico.
Recitato splendidamente, con una fotografia che omaggia in modo superbo la storia dell’arte, Almodovar compone un film che ridefinisce la sua filmografia e che lo innalza nell’olimpo dei grandi. Perché, ammettiamolo, fosse stato di uno sconosciuto qualunque questo film non avrebbe meritato così tanto ma la bravura e la maestria di Pedro hanno saputo trasformare un’assurda pazzia in una elegante diversità.



15 novembre 2012

Silenzio in Sala

Mentre a Roma il Festival prosegue senza grosse sorprese con ospiti del calibro di Silvester Stallone che fanno proprio ridimensionare le speranze date a Muller, il fine settimana prevede molte uscite nelle sale, per lo più italiane. Ecco quelle più interessanti:

La sposa promessa
Premiato a Venezia per la miglior attrice (Hadas Yaron), il film israeliano ci cala nell'ambiente ancora retrogrado dei matrimoni combinati. Proprio quando Shira si convince a sposare un coetaneo indicatogli dal padre rabbino, la sorella muore di parto. La madre per non separarsi dal nipote propone al cognato di sposare Shira, starà a lei decidere.



7 psicopatici
Sette personaggi con sette diverse forme di pazzia moderna. Dallo sceneggiatore con blocco di scrittore, all'attore fallito che ruba e smercia cani, fino al suo socio dal passato schock. In mezzo, un killer di seria killer. Una commedia senza grosse pretese con un cast di villain classici: Colin Farrell, Sam Rockwell, Woody Harrelson, Christopher Walken, Tom Waits.





Acciaio
Dal best seller di Silvia Avallone vincitore del Premio Campiello Opera Prima, arriva l'adattamento cinematografico di Stefano Mordini con Michele Riondino e Vittoria Puccini tra i protagonisti. La storia si svolge in una città industriale dove i destini di due ragazze si incrociano con quelle dell'acciaieria Lucchini, tra primi turbamenti e famiglie disagiate, crescere non sarà facile.





Alì ha gli occhi azzurri
Presentato nei giorni scorsi a Roma, arriva già nelle sale il film di Claudio Giovannesi. Protagonista un giovane diviso tra la sua doppia identità di immigrato di seconda generazione distante dalla tradizione e sempre più attratto dall'avere facile.





One Life
Al cinema solo da lunedì il progetto della BBC sul mondo della natura e la sua bellezza. Sei anni di lavorazione e troupe sparse per tutto il pianeta per un documentario di alto livello.




14 novembre 2012

The Big C - Terza Stagione

Quando i film si fanno ad episodi.

In linea con quanto dichiarato da Laura Linney questa dovrebbe essere la stagione dedicata al patteggiamento. In realtà nel percorso che porta Cathy ad affrontare il suo cancro, dopo la negazione e la rabbia, c'è già la depressione.
La protagonista di The big C, non sembra infatti accantonare i colpi di testa (tra tatuaggi e spese folli), nemmeno dopo il tragico finale della seconda stagione che vedeva protagonista il marito e si arrampica in speranze vane e spesso incomprensibili.

[SPOILER] Paul sta bene, salvato in extremis da un infarto deve ora vivere più tranquillo e decide di canalizzare la sua esperienza su un blog che pian piano ha successo e lo catapulta, grazie allo zampino provocante di una Susan Sarandon santona- nel magico mondo dei motivatori. Se il marito non se la passa male, nemmeno Sean sembra disperarsi visto che ora occupa la casa di Marlene e gestisce (!) una linea hot per gay che lo porta ad una piacevole relazione a tre con una coppia sposata mentre anche Adam si fa grande e abbraccia la fede. Sì, proprio lui, l'adolescente ribelle, inizia a frequentare sedute di gruppo alla scuola per accettare la precaria situazione familiare dove i genitori sono più indisciplinati del figlio e, perché no, per iniziare a frequentare un'attraente compagna.
E Cathy? Cathy con l'arrivo dell'inverno si districa nella vita della sua famiglia creandosi uno spazio tutto per sé in un pub. Qui è Alexis, una hostess il cui marito è morto da poco e che si concede più di qualche bevuta per dimenticarlo. La sua doppia vita procederà alla grande, con il cancro in via di guarigione fino a che tutto non sembra precipitare. La pazza idea di adottare un bambino non porterà a nulla di buono, così il paradiso artificiale dei Jamison viene a crollare a Puerto Rico lasciando un finale pieno di interrogativi e assolutamente metaforico.

Meno divertente della prima e sicuramente meno profonda della seconda, questa terza stagione non è all'altezza di una serie che aveva così tante carte buone da giocare. Laura Linney e l'intero cast (a cui si unisce come special guest la perfida Sarandon)confermano le loro doti ma il corso che i loro personaggi intraprendono delude e non a caso gli ascolti si sono notevolmente abbassati.
Non ci resta che aspettare la quarta e ultima stagione, che sarà composta da soli 4 episodi della durata di un'ora per capire se Cathy, e noi con lei, riusciremo ad arrivare al quinto stadio e ad accettare finalmente l'inaccettabile fine.



13 novembre 2012

Amour

Andiamo al Cinema.


Haneke aveva già dimostrato quanto la violenza potesse essere feroce. Funny Games era un saggio capolavoro su questo tema, con tanto di sfottò verso il pubblico che all’epoca richiedeva sempre più tensione nei film; Caché rifletteva invece su una realtà divisa in cui il passato e tutto il suo tormento tornavano a galla come riflesso della situazione del Paese mentre La pianista faceva intravedere tutto il torbido che poteva nascere da una storia d’amore, tra sottomissioni e desideri inappagabili ed infine Il nastro bianco con tutta la purezza del suo bianco e nero mostrava una società rigida e ottusa le cui regole avrebbero portato alle conseguenze mondiali che tutti conosciamo e definiamo nazismo.
Con Amour Haneke si spinge oltre, o forse nemmeno si muove, perché quello che ci mostra è la ferocia, la violenza della realtà. Con il suo solito distacco formale, fatto di scene con camera fissa in cui lo spettatore sembra scrutare le abitudini e le giornate dei protagonisti e dei loro ospiti, il regista ci porta nella routine di Anne e Georges, bruscamente interrotta dalla malattia inarrestabile di lei. Il calvario che insieme percorreranno va al di là dell’amore che il titolo professa, è una lunga discesa verso l’inferno di un corpo che non può più vivere per lei e per una persona che non sa più riconoscere per lui. La dedizione e la cura che Georges porta ad Anne, la pazienza con cui l’accudisce nel suo lento cammino verso la morte mostra tutte le sfaccettature dell’animo umano, affrontando le fasi di elaborazioni di un lutto inaccettabile. La negazione, la rabbia e il consenso finale sono trattate in modo del tutto egoistico da parte di Georges, che nel suo precludere il resto del mondo dalla visione della moglie, figlia compresa, sembra far suo tutto il dolore, un egoismo che diventa altruismo, paradossalmente, e che solo alla fine si ricongiungerà con l’amore.
Immergendoci in questa realtà, fatta di concerti, di ricordi e di malattia, soprattutto, Haneke dimostra ancora una volta come questa realtà sia più forte di qualunque invenzione filmica, di qualunque espediente emozionale finora utilizzato per raccontarla. Il suo stile freddo e distante potrà annoiare alcuni (da notare come la musica sia presente solo quando i personaggi la suonano o la ascoltano), ma è necessario per una storia così potente e così vera che colpisce e scuote come poche e viene colmato dalle interpretazioni sublimi di Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva. Il premio a Cannes per miglior film premia l’intero cast (anche l’intensa Isabelle Huppert, presente in poche scene) ma premia soprattutto un modo di fare film distante dal puro divertissement, che sa scuotere e far discutere e che di certo non può lasciare indifferenti.


12 novembre 2012

Biglietti, Prego!

James Bond cede il posto a… Dracula! Ebbene sì, complice il fine settimana di mal tempo che ha portato più famiglie nelle sale Hotel Transylvania debutta direttamente in prima posizione! E se 007 scende al secondo (ma è in vetta negli USA), dietro arrivano tutte le nuove uscite della settimana! Castellitto-Mazzantini medaglia d’argento, seguiti da Ben Affleck, al sesto posto Rodrigo Cortés e poi Ben stiller & co. Resiste ancora nella top ten L’era glaciale mentre Le belve fa un tonfo fino all’ultima posizione. Ecco i dettagli:

1° Hotel Trasylvania
week-end € 2.416.814 (totale: 2.420.552)

2° 007 Skyfall
week-end € 2.327.039 (totale: 9.381.311)

3° Venuto al mondo
week-end € 1.434.224 (totale: 1.434.224)

4° Argo
week-end € 815.250 (totale: 815.250)

5° Viva l’Italia
week-end € 661.775 (totale: 4.607.317)

6° Red Lights
week-end € 546.162 (totale: 546.162)

7° Vicini del terzo tipo
week-end € 236.507 (totale: 236.507)

8° I gladiatori di Roma
week-end € 209.793 (totale: 3.196.994)

9° L’era Glaciale 4 – Continenti alla deriva
week-end € 188.492 (totale: 16.361.770)

10° Le belve
week-end € 178.124 (totale: 2.410.993)

11 novembre 2012

Tanti Auguri A Me

Come si evince dalle continue modifiche (non ancora finite, tranquilli!) che da qualche ora il blog sta subendo, oggi è il compleanno di In Central Perk!

Un anno fa infatti, pensai che la data propizia 11/11/2011 era perfetta per iniziare a scrivere di cinema e non solo, creando un posticino dove condividere opinioni e dare consigli non richiesti.

E' passato un anno, pian piano quel posticino è cresciuto e accoglie ogni giorno nuovi e vecchi amici! Un secondo lavoro che a volte mi irrita, altre mi appassiona, ma che ormai fa parte del mio quotidiano.

Che inizino i festeggiamenti allora, e che il buon cinema sia sempre con voi :) !


10 novembre 2012

Argo

Andiamo al Cinema.


4 novembre 1979. Gli studenti iraniani attaccano l’ambasciata americana, protestando per l’estradizione dello scià, rifugiatosi negli Stati uniti. Riusciti a far breccia nel suolo americano catturano 52 diplomatici e funzionari, tenendoli come ostaggi per più di un anno. Sei di loro riuscirono a sfuggire e a trovare rifugio nell’ambasciata canadese, se scoperti, verranno sicuramente uccisi. La CIA deve agire in fretta per poterli salvare e riportarli a casa.
Da questo fatto realmente accaduto parte Ben Affeck per raccontare una delle operazioni più sensazionali che coinvolse in una cooperazione impensabile Canada, USA e Hollywood. Segretata fino al 1997, anno in cui Bill Clinton tolse il segreto di Stato sull’intera faccenda, l’operazione Argo si dimostra perfetta per trarne un film: un eroe/antieroe come protagonista (la cui vicenda privata pur caratterizzandolo non prevale mai rispetto al suo ruolo strategico), il tanto luccicante quanto finto mondo del cinema sullo sfondo, le agenzie dei diversi stati a coordinare l’operazione.
Il film inizia con una folgorante quanto adrenalinica scena di invasione e finisce con un’ansiogena liberazione, che fa letteralmente togliere il fiato. In mezzo la preparazione, tra ostacoli e facilitazioni, di un piano folle messo in piedi da Tony Mendez, specializzato in operazioni sotto copertura. L’estradizione, solitamente operata nel segreto e nel silenzio, viene questa volta pubblicizzata con tanto di conferenze stampa e giornalisti interessati. Possibile? Sì, perché il geniale piano di Mendez è quello di far credere a tutti, iraniani e americani compresi, l’imminente produzione di un film di fantascienza (il cui titolo è per l’appunto Argo e che molto richiama Star Wars) ambientato proprio in Iran, così facendo i sei rifugiati potranno tornare a casa fingendosi parte della troupe canadese in viaggio peri sopralluoghi del caso.
La trama di sicuro appeal non basta però a fare di Argo uno dei favoriti agli Oscar, ma la bravura di Affleck sta nell’usarla con estrema intelligenza riuscendo a renderla ancora più appetibile. Alla sua terza regia, dopo i convincenti Gone Baby Gone e The Town, l’attore ha confezionato Argo come un film anni ’70, con un manieristica attenzione verso i particolari (sia di scenografia che di attori, scelti in base alla somiglianza fisica con i veri protagonisti della vicenda, come si vede nei titoli di coda) che fanno piombare lo spettatore direttamente in quell’epoca: dai costumi, alle musiche –che vanno dai Led Zeppelin ai Dire Straits- fino alla stessa grana della fotografia e i titoli di testa con il vecchio logo della Warner, tutto è stato “invecchiato” e reso credibile.
La sensazione è proprio quella di vedere un vecchio film di spionaggio e operazioni segrete ma con molto sentimento in più, e aiutato da un cast equilibrato ma dal passato televisivo (menzione speciale per John Goodman e Alan Arkin, una coppia favolosa) e un finale come detto adrenalinico ma che sfocia nella commozione e nell’entusiasmo, Argo si prenota per fare incetta di premi.

9 novembre 2012

AmoRomA - Festival Internazionale del Film di Roma

Inizia oggi il Festival del Cinema di Roma che cerca di risollevare le sue sorti grazie alla direzione artistica di Marco Muller. In Central Perk dedica lo sazio consueto ai grandi Festival presentando prima di tutto i film in concorso (14 quest'anno), i cui vincitori saranno proclamati sabato 16 durante la cerimonia di chiusura.


Ecco i principali:

Il canone del male
Ad aprire il festival è questo thriller giapponese diretto da Takashi Miike. Ambientato in una scuola, ha per protagonista un professore psicopatico che si fa giustizia tra gli studenti uccidendoli uno ad uno.

1942
Adrien Brody torna nel periodo della seconda guerra mondiale ma questa volta sul fronte cinese. L'attore interpreta infatti un giornalista che assieme a un prete (Tim Robbins) cerca di aiutare la popolazione oppressa dalla carestia e dall'invasione giapponese. Dirige Xiaogang Feng, cinese il resto del cast.

Alì ha gli occhi azzurri
Il regista Claudio Giovannesi si cala nella ricerca di identità di un immigrato adolescente. Diviso tra amici e famiglia e la sua doppia nazionalità, il suo sarà un viaggio doloroso alla scoperta di sé.

Hand in Hand
Dopo il successo unanime di critica de La guerra è dichiarata, Valérie Donzelli torna a dirigere una commedia d'amore. Per la serie gli opposti si attraggono, un'insegnate di danza snob e un produttore di specchi nonché skater, si incontreranno e come per magia non sapranno più allontanarsi.

Marfa Girl
Il provocatorio Larry Clark (Ken Park) torna a dirigere un trio di adolescenti americane. Scandalo o solo dramma?

Il volto di un'altra
Pappi Corsicato presenta una commedia tutta basata sui cliché del bisogno di apprrire di oggi. Un po' Bisturi un po' Il brutto anatroccolo, Laura Chiatti e Alessandro Preziosi interpretano marito e moglie che conducono un programma televisivo sulla chirurgia plastica.

Mai Morire
Arriva dal Messico il film di Enrique Rivero che parla della perdita della madre da parte di un figlio ormai lontano. Il ritorno a casa sarà motivo di riflessione.

E la chiamano estate
Paolo Franchi con Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero, Filippo Nigro, Eva Riccobono portano in scena un film drammatico e diverso. Protagonista è infatti una coppia, Dino e Anna, che non ha mai avuto un rapporto sessuale. Il tormento di lui per la paura di essere inadeguato lo porta però a repentini sfoghi con prostitute.

A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III
Cat ricco per il film di Roman Coppola che vede coinvolti Charlie Sheen, Jason Schwartzman, Bill Murray. Protagonista un giovane grafico di successo la cui fama lo porta ad essere desiderato dalle donne. Ma quando la fidanzata lo lascia tutto cambia.

You, Me and Us
Jacques Doillon racconta il ritrovarsi di un uomo e una donna separati ormai da 9 anni e impegnati in altre relazioni. Attraverso 9 incontri, vediamo il rinascere della passione tra i due e lo riscoprirsi.

The Motel Life
Dakota Fanning e Emile Hirsch sono i protagonisti di una rocambolesca fuga dopo che in un incidente hanno ucciso un uomo. A dirigerli Alan Polsky e Gabe Polsky.

8 novembre 2012

Silenzio in Sala

Un fine settimana decisamente ricco di nuove uscite questo! Bando alle ciance, ecco cosa andare a vedere:


Argo
Terza fatica da regista per l’attore Ben Affleck (dopo Gone Baby Gone e The town) che qui è anche protagonista. Ambientato nel 1979 in Iran il film parla della vera storia di 6 rifugiati americani dopo un attentato all’ambasciata e del modo ingegnoso in cui la CIA riuscì a salvarli. Da vedere.






Red Lights
Dopo l’agghiacciante Buried, Rodrigo Cortés torna dietro la macchina da presa per un film decisamente più dispendioso. Il cast composto da Cillian Murphy, Robert de Niro e Sigourney Weaver ci porta in un viaggio psichedelico nel mondo del paranormale, per indagare sull’infondatezza di esso e dei tanti guru… ma forse c’è l’eccezione che conferma la regola.





Venuto al mondo
La premiata ditta Margaret Mazzantini-Sergio Castellitto ci riprova dopo il fortunato Non ti muovere a trasporre il successo di un romanzo (di lei) in un film (diretto da lui). Il cast internazionale con Penelope Cruz, Emile Hirsch porta sullo schermo la drammatica storia di Gemma, impossibilitata ad avere un figlio, che spinge il suo amore con un’altra donna pur di riuscire a diventare madre.




La nave dolce
Presentato a Venezia, il documentari di Daniele Vicari racconta il tragico arrivo di una barca nell’estate del 1991 carica e strabordante di immigrati albanesi. Raccontare la loro storia per non dimenticare e per comprendere le motivazioni dietro la decisione di emigrare.





Ballata dell’odio e dell’amore
Per conoscere il cinema iberico, da non perdere questo dramma storico. Ambientato negli anni della guerra civile spagnola racconta come due pagliacci vengono arruolati nelle forze della Repubblica e della loro lunga vendetta, che si protrae negli anni, tra attentati mal sortiti e beffe del destino. Premiato lo scorso anno a Venezia per la miglior sceneggiatura.
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Paris-Manhattan
Dalla Francia arriva invece questa commedia. Protagonista Alice, giovane farmacista, single, la cui famiglia continua a organizzarle incontri. Arriverà l’uomo giusto? Intanto lei si consola con Woody Allen e il suo cinema, non male!
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Hotel Transylvania
Per finire un film di animazione pronto a conquistare grandi e piccoli. Protagonista un buffo Dracula, padrone di un hotel in cui i mostri vengono a cercare riposo. L’arrivo di un umano scombussolerà ogni routine, e come se non bastasse la figlia del vampiro si innamorerà di lui!

7 novembre 2012

La Collina dei Papaveri

Andiamo al Cinema.



Un evento unico per tutti gli amanti dello studio Ghibli. Solo ieri era infatti nelle sale La collina dei papaveri, diretta da Goro Miyazachi, figlio del grande Hayo che qui firma solo la sceneggiatura.
Abbandonate per una volta le città incantate, i castelli erranti e le creature fantastiche della passata filmografia, si è qui immersi in un Giappone vero e autentico, segnato dalla guerra di Corea e dalle rivoluzioni studentesche degli anni ’60.
La storia procede infatti su due rami: da una parte la passione e l’impegno che gli studenti di Yokohama adoperano per salvare il loro Quartier Latin, punto di ritrovo nonché spazio di resistenza dove poter urlare la propria opinione e approfondire gli studi; dall’altra la nascita di un amore complicato tra Mer, la protagonista, e Shun, a capo del giornale del Quartier Latin. Il sentimento contrastato che tra loro nasce porrà dubbi fondamentali sul loro passato, su un’infanzia passata in fretta e, per Sem, senza padre.
Costretta dalla necessità a diventare responsabile e adulta prima del tempo, Mer riesce a dividere la sua giornata tra gli impegni scolastici e quelli casalinghi, preparando colazioni e cene nella Residenza dei papaveri dove vive assieme alla nonna, alla sorella minore e altre ospiti.
La normalità del racconto, che riesce a non scadere negli sceneggiati da tre soldi come sostiene Shun, è il punto di forza del nuovo lavoro dello studio Ghibli. Mantenendo la tradizione di avere per protagonista una bambina/adolescente in formazione, riesce a catturare l’attenzione anche senza la mancanza di espedienti magici o fantastici. Grazie allo humor insito nelle situazioni di ristrutturazione della sede del Quartier, all’emozione verso i primi tentennamenti del cuore di Mer e le conseguenze che questi comportano la storia appassiona e commuove nella sua semplicità. Ancora una volta poi, le tradizioni del Giappone sono altrettanto protagoniste, attraverso canzoni popolari e non che condiscono la visione del film.
Alla sua seconda regia (l’esordio è stato con I racconti di Terramare), Goro Miyazachi si dimostra degno erede del padre.

6 novembre 2012

007 Skyfall

Andiamo al Cinema.


Sam Mendes alla regia, Daniel Craig ancora nei convincenti panni di James Bond, Javier Bardem che dopo l’Oscar con Non è un paese per vecchi torna nella parte del villain più folle che mai, una colonna sonora come sempre impeccabile la cui canzone d’apertura corredata di titoli di testa pazzeschi, è affidata questa volta ad Adele.
Ecco gli ingredienti che spiegano il meritato successo del ventitreesimo episodio della saga di 007!
Il regista di American Beauty e Revolutionary road sorprende anche nell’action movie, e da vita a una rivisitazione dell’agente segreto britannico d’autore. Le sue scelte stilistiche e di fotografia sono infatti ad alti livelli sia durante i combattimenti (nel prologo, più adrenalinico che mai, o nel combattimento sul grattacielo di Hong Kong tra luci e, soprattutto, ombre) che nei momenti distensivi, vedi l’arrivo nel casino reso magico dalla luce soffusa delle lanterne.
Daniel Craig si conferma invece un degno erede di Sean Connery e Roger Moore, allontanando le iniziali ritrosie dei fan, ha saputo dare nuova linfa al suo personaggio, rendendolo umano e fragile ma comunque capace di riscattarsi. In questo capitolo poi, è proprio l’uomo dietro Bond ad interessare, il suo passato doloroso così come l’altrettanto doloroso presente dove il tempo avanza inesorabile e le ferite faticano a rimarginarsi.
007 è però messo nell’ombra da un villain eccezionale. Javier Bardem regala infatti un’interpretazione strepitosa di Silva, ex agente al soldo dell’MI6, ora pronto a tutto pur di vendicarsi. I suoi tic, le sue manie e la sua fredda intelligenza lo portano subito nell’olimpo dei nemici di Bond, più folle di Le Chiffre di Casino Royale e decisamente più di spessore di Dominic Green di Quantum of Solace.
A tutto questo si va ad aggiungere una trama intrigante che vede coinvolta niente meno che M (un'impeccabile Judi Dench), Madre putativa di 007, il cui ruolo è messo in discussione non solo dai ministri d’Inghilterra (visto il trapelare di informazioni riservate dall’MI6) che dal suo passato, da cui sbuca Silva, appunto. Vera Bond girl di questo Skyfall, nonostante la presenza delle avvenenti Naomie Harris e Bérénice Marlohe, M pone dubbi morali sulla sua figura e su quella di Bond stesso, alle prese per la prima volta con la fatica del suo lavoro e le novità che esso comporta.
Per celebrare i 50 anni della saga nata dalla penna di Ian Fleming, non potevano mancare i ruoli di Q (qui decisamente svecchiato sia nella figura che nelle armi che predispone) e di Miss MoneyPenny, l’immancabile Aston Martin DB5 che tornano in auge dopo l’assenza nei precedenti capitoli.
Azione e adrenalina vanno quindi a braccetto con la riscoperta del passato, inseguimenti mozzafiato con l’analisi di sé e la classica caustica ironia, dando così corpo a uno 007 spettacolare e profondo come pochi finora.