26 febbraio 2014

Her

Andiamo al Cinema

Un futuro imprecisato dove uomo e tecnologia convivono, dove anche i sentimenti si evolvono.
La delicatezza di una storia d'amore.
La malinconia di un uomo solo.
La sua sensibilità verso gli altri, verso le vite di chi incrocia o con cui si scontra.
La lunga elaborazione della fine di un matrimonio che va' a incrociarsi con il nascere di un sentimento folle ma vero, profondo e difficile anche solo da razionalizzare.
Una musica altrettanto delicata e malinconica ad accompagnare il tutto.
Una fotografia fatta di colori pastelli, di movimenti di macchina armoniosi, di luce accecante di rara bellezza.
Un Joaquin Phoenix tenero e sognante, fragile, come da molto non lo si vedeva.
Una Amy Adams che non sbaglia più un colpo.
Una Scarlett Johansson irresistibile, e ci mette solo la sua voce.
Una storia unica e originale, pur essendo nient'altro, o forse proprio per questo, che la storia di un amore.


Her è tutto questo.
E' lo sguardo non privo di voyeurismo all'interno della vita di Theodore, solitario e triste scrittore di lettere per altri che riempie le sue giornate e le sue notti tra incontri in chat per single e partite ai videogiochi, cercando di affrontare, o anche solo di tirare avanti, dopo essere stato lasciato dalla moglie.
Finchè non arriva lei, Samantha, un sistema operativo parlante che dovrebbe aiutarlo a non sentirsi solo, una coscienza per organizzargli la vita, che finirà per essere il centro della sua vita, un'amica fidata, una voce a cui manca un corpo ma non la presenza.
Il film non prende però la piega dell'amore contrastato dagli altri, dell'impossibilità di due amanti diversi di stare assieme, no, Her va' oltre, scandaglia i dubbi e le fragilità di ognuno attraverso le resistenze di Theodore e le paure della stessa Samantha, portandole a galla con una lucidità e una poesia uniche.


Spike Jonze compie infatti un gran salto, riconciliandosi con i suoi primi lavori e costruendo un film che potrebbe tranquillamente portare la firma del suo amico Charlie Kaufman.
Il protagonista scrittore in crisi, un futuro relativamente distopico, lo svegliarsi di una coscienza... tutti elementi che anche senza il genio della sceneggiatore acquistano qui una forma perfetta, grazie a semplici riflessioni e aforismi sparsi qua e là, a idee su finti documentari, finte sculture, con un risultato che surclassa ogni aspettativa, entrando in punta di piedi nel cuore dello spettatore per non abbandonarlo a fine visione.
Jonze cura infatti ogni minimo particolare, dal montaggio in cui flashback struggenti compaiono a visualizzare i pensieri di Theodore, alla fotografia fino alla musica significativa in più di una scena (composta da Karen O e dagli Arcade Fire), facendo di Her un gioiellino di quelli rari, che risplende di luce propria e che con la sua delicatezza, la sua malinconia, la sua sensibilità, si fa amare sotto ogni aspetto, lasciando avvolti in un finale perfetto, tutti i sogni romantici ancora da realizzare.


24 commenti:

  1. Credo che prima degli Oscar non riuscirò a vederlo, lo recuperò sicuramente però...

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    1. Merita tanto, e secondo me qualcosa riuscirà a portarselo a casa!

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  2. Film stupendo, il lato sentimentale ed aereo della vita istintiva del Wolf di Scorsese.
    Anche per me una bomba.

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    1. Due film agli antipodi, tanto esagerato uno quanto delicato l'altro.

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  3. mi auguro che dalle mie parti si decidano a darlo, perché dopo aver visto Dallas Buyers Club per un soffio, non vorrei certamente perdermi questo!

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    1. In realtà ho anticipato i tempi visti gli Oscar, deve ancora uscire qui, ma spero la distribuzione sia clemente!

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  4. Davvero molto bello, ma il mio cagacazzismo non ha potuto soffermarsi su un'ambientazione appena abbozzata che toglie molte delle potenzialità che il finale poteva offrire.
    However... ce ne fossero di più, di film così!

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    1. Proprio questo non soffermarsi troppo su un'ambientazione tanto strana concentrandosi solo sul protagonista me lo hanno fatto adorare ancora di più!

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  5. dall'header e dal post direi che ti è piaciuto giusto un pochino, vero? ;)

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  6. L'ho adorato, Lisa. Ma proprio tanto.
    E io temevo molto qualcosa di onirico e distante alla Gondry, invece mi sono calato nella storia alla perfezione. Voglio anch'io una Scarlett che parli solo con me, però. Quando ha smesso di parlare, mi sono sentito più solo di prima. Un film che ha un gran potere, questo Her, anche se è tutto "bisbigliato". Come ho scritto nella mia recensione, tempo fa, tra Di Caprio, la Blanchett e la Streep che urlano come pazzi, questo film dice tutto quello che c'è da dire, ma a bassa voce. Una rivoluzione totale. :)

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    1. Siamo due adoratori, allora! I toni bisbigliati e delicati sono sempre i migliori :)

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  7. E' già uscito in Italia? Io lo devo ancora recuperare!

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    1. Sperando che non gli cambino il titolo...

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    2. Dovrebbe arrivare fra un paio di settimane, e i titolisti si sono fermati ad un semplice "Lei", per fortuna!

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  8. Devo ancora vederlo, ma sono quasi certo che lo adorerò... di Jonze ho amato alla follia anche il cortometraggio "I'm here" e mi sa che con questo film siamo da quelle parti...surrealismo, malinconia a palla e tanta dolcezza, spero di non sbagliarmi!

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    1. Wiki informa che Jonze è partito proprio da I'm Here per sviluppare il film, scommetto quindi che lo adorerai!

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  9. anche io non farò in tempo a vederlo prima degli Oscar ma una possibilità gliela do anche se so già da ora che potenzialmente è un genere che patisco abbastanza...

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    1. Spero di no, ho fiducia nella tua sensibilità!

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  10. non mi ha "preso". Sono troppo razionale, probabilmente.

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    1. Male male, poison.
      O forse io sono troppo romanticosa.

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  11. Mi è tornato in mente un film (di Ferreri?) in cui il protagonista si innamorava di un portachiavi che ripeteva "I love you".

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    1. Devo dedurre che non ti è piaciuto troppo o che il protagonista con il suo portachiavi ti avevano già emozionato allora? :)

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    2. non ho visto nessuno dei due (forse quello del portachiavi sì, ma non me lo ricordo...)

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