22 settembre 2015

Sex&Drugs&Rock&Roll

Quando i film si fanno ad episodi.

C'era una volta il rock and roll, quello suonato, urlato, vissuto.
Sesso, droga e rock n' roll, questa la vita di Johnny Rock, che fin dal nome fa capire il suo stile: esagerato, dedito agli eccessi, di qualunque forma.
Sono stati proprio questi però a fermare la sua carriera, andando a letto con le donne dei suoi migliori amici, presentandosi sempre ubriaco ai concerti, impossibile da tenere a freno, i The Heathens hanno deciso di abbandonarlo all'alba dell'uscita del loro primo album, un successo stroncato, una carriera finita ancora prima di nascere.
Restano un caso non unico nella storia del rock, ma amato e riconosciuto da emeriti conoscitori, tra cui Dave Grohl.



Quello che è successo poi, è la vita, con Johnny che non rinuncia alle sue dosi giornaliere, ai suoi eccessivi, che ci prova e ci riprova, formando nuove band, avviando nuovi progetti che si incagliano nella sua sregolatezza. Nel frattempo il suo ex migliore amico Flash, la sua spalla compositrice, conosce la fama, chitarrista di Lady Gaga la venera e si inebria di questo successo.
Tutto cambia, tutto può prendere una nuova rotta, quando Johnny scopre nel peggiore dei modi di avere una figlia, una figlia ricca tra l'altro, che lo assume come suo compositore: obiettivo sfondare nel mondo della musica, unica richiesta, avere anche Flash nella band, e nella composizione.
Rimettere insieme i pezzi di un passato burrascoso non sarà facile, ma l'alchimia c'è, e la voce pure visto che Gigi si dimostra essere molto più di una ragazza di provincia con un sogno e le curve giuste.
Ora però inizia la fatica, iniziano i problemi di convivenza, gli amori contrastati, il rapporto con un padre tanto atipico da costruire.


Sembra una serie più drammatica di quello che in realtà è, a leggere la trama, e infatti Sex&Drugs&Rock&Roll è una comedy fuori dagli schemi, con un umorismo spesso sottile e quasi british che non risparmi nulla al mondo del rock, con battute e frecciatine che non sempre chiamano a facili risate.
Lo sviluppo sembra quindi quello di una serie più seria, racchiusa nei brevi 20 minuti di durata di ogni episodio, che si lasciano guardare tra sorrisi disincantati e uno spaccato su un mondo che più che rock sembra comunque un pop più raffinato e studiato.
All'inizio dirompente con Johnny vero e proprio mattatore, segue però un andamento strano, che si arresta, che perde colpi, per poi riprendersi.
Il suo vero pregio sta nel ridere del mondo che vuole raccontare, di mostrare i lati oscuri della discografia musicale e di provocare risate nello spettatore in modo magari un po' banale delle volte, altre invece toccando corde più intelligenti con ottime musica e ottime canzoni a fare da sottofondo.
Certo, avendo giocato tante carte in questa prima stagione (la madre protettiva e vendicativa, la madre stella perduta di Broadway, la rivoluzione puttan-pop richiesta per sfondare) viene da chiedersi cos'altro potrà succedere nella prossima, soprattutto dopo un finale di stagione non certo esaltante e senza un vero e proprio apice.
Ma in tutta sincerità, questa New York rock'n roll d'altri tempi seppur imborghesita, me la sono goduta eccome, a partire da una sigla, da una hit song che fatico a togliermi dalla testa.


4 commenti:

  1. Ho visto i primi episodi e non ho più proseguito.
    Recupero o non recupero? Dilemma.

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    1. Io me li son visti in un intero pomeriggio e amando il genere e le varie leggende prese in giro, mi sono divertita. Non è una serie essenziale, ma ti intrattiene per bene.

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  2. Come avrai intuito non mi ha proprio fatto impazzire. Non so se andrò avanti con la prossima stagione in realtà...

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    1. Tenendo conto che 20 minuti ad episodio sono una boccata d'aria, io continuo... voglio vedere cos'altro si inventano per proseguire avendo usato tante carte già da subito.

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