10 ottobre 2015

Perfect Sense

E' già ieri. -2011-

C'è il mio amato Ewan McGregor che fa lo chef.
C'è la bellissima Eva Green che fa l'epidemiologa.
I due ovviamente finiscono per innamorarsi, muovendosi in una Glasgow che come il resto del mondo è sconvolta da una particolare e inarrestabile epidemia che cambia l'uomo.
Come potevo non conoscere questo film?
Come è potuto sfuggire finora ai miei radar visti i protagonisti, vista l'ambientazione, vista la storia e il successo, seppur piccolo, seppur un po' di nicchia, che ha avuto?
Fortuna allora che a farmelo conoscere c'ha pensato la Bolla prima e Mr. Ink poi.


Vedere Perfect Sense è infatti un'esperienza bellissima, e non solo perchè bellissimi sono i protagonisti, ma perchè pone quesiti ai quali si è chiamati a rispondere.
Come ci comporteremmo se improvvisamente, dopo aver pianto senza controllo tutte le nostre lacrime, il nostro dolore, ci ritrovassimo senza la possibilità di sentire un profumo?
Basta.
Stop.
Il nostro olfatto non funziona più, addio a quel buon odore di erba appena tagliata, di pane appena sfornato, del gesto quasi automatico prima di assaggiare qualcosa.
Il nostro naso non funziona più.
Cos'è successo? Come è successo?
Non si sa, ma tutto il mondo ne è stato colpito.
Finisce che ci si riabitua, che si cercano soluzioni per riportare alla memoria certi profumi, certi ricordi a loro legati.
Ma se poi, tanto improvvisamente, dopo una fame chimica che spinge ad abbuffarsi di qualunque cosa, anche il gusto ci venisse portato via?
Sì, il gusto, il potere di assaporare, di schifare anche, ma di sentire quello che si sta mangiando, baciando, anche?
Un colpo duro, questo, soprattutto per chi come Ewan fa lo chef.
Ci si inventa anche in questo caso qualcosa, si tira avanti cercando nella consistenza, nel rumore di ciò che si mangia quel gusto che ormai non si sente più.
E così anche la relazione altalenante, in bilico, tra due solitari e spaventati ad amare come Michael e Susan prosegue, trovando nell'altro una valvola di sfogo, per del buon sesso, per condividere però anche le paure, la paura, che ci possa essere dell'altro da affrontare, altri sensi pronti a scomparire lasciandoci in balia di noi stessi, della nostra natura istintiva.


E cosa diventiamo senza i nostri sensi, cosa ci resta per trovare pace, conforto, per sentirci protetti, per sentirci ancora umani?
Ci resta l'altro, e se l'altro è un Ewan McGregor o se l'altro è un'Eva Green, tanto meglio.
I due attori si offrono generosamente alla pellicola, mostrandoci alchimia e passione, mostrandoci anche il dolore di una condizione tanto particolare.
Senza girarci troppo attorno, è la trama del film ad accattivare più di tutto, come in quel Cecità che dalla penna di Saramago era passato non troppo brillantemente al cinema con Fernando Meirelles alla regia, non ci sono risposte, motivazioni, cause o colpevoli a confortarci: il peggio, accade.
Bisogna farsene una ragione.
E così la voce guida della Green che ci fa da narratore, ci porta anche ad un finale a suo modo salvifico e speranzoso, mostrando quale sia davvero quell'unico e perfetto senso, quello che non può sparire.
Perfect Sense si incastona così in quel genere tanto particolare dei film apocalittici con un'anima e tanti sentimenti, che non puntano sull'azione, sugli effetti speciali, ma sugli affetti speciali, sulla filosofia, anche, sulle persone.
Così facendo, diventa un film che si deve vedere e godere, che si ama e si è felici di aver finalmente scoperto.


6 commenti:

  1. Recupero necessario, bravissima! ;)

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    1. Grazie a te per avermelo fatto conoscere, una lacuna che andava colmata :)

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  2. Ma grazie! Lo avevo perso anche io, inspiegabilmente. Lo sto recuperando....

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    1. Inspiegabilmente mi sa che se n'è parlato pochissimo e che in Italia manco sia arrivato. Un vero peccato visti gli attori coinvolti e soprattutto lo sviluppo del film..

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  3. Beh, a volte la perdita dell'olfatto può essere salvifico da persone che 'sanno' di croccantini per gatti o semplice olezzi di ascelle. :-p Per il resto, il film ispira molto!

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    1. Soprattutto in estate e soprattutto nei mezzi pubblici!
      Il film ispira ed è proprio ben fatto, peccato non sia mai arrivato in Italia.

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