18 novembre 2015

By The Sea

Andiamo al Cinema

È difficile riuscire a commentare il nuovo film di Angelina Jolie Pitt (come lei stessa si è firmata).
È sempre così quando forma e contenuto sono separati da un abisso, lo è ancora di più quando non è tanto il contenuto, quanto il suo sviluppo a non convincere.
Impossibile infatti, dire che By The Sea sia brutto, non lo è, non lo può essere vista la bellezza dell’ambientazione (quella Malta diventata sud della Francia), vista la bellezza delle scenografie (con quell’hotel d’altri tempi che dà sulla baia), vista la bellezza delle musiche (che passano dalla musica classica alle canzoni romantiche francesi), vista la bellezza dei suoi protagonisti: un Brad Pitt stropicciato e a suo modo tanto innamorato, una Angelina Jolie dal trucco e dal vestiario perfetto, tanto fredda e sofisticata, quanto ammaliante.
A rendere By the sea ancora più bello, è la fotografia d’alta classe di Christian Berger, che fa chiedere, dopo la collaborazione con Roger Deakins per Unbroken, se quello sguardo che sa inquadrare perfettamente, se quello sguardo attento a cogliere anche i più piccoli dettagli, sia della Jolie stessa, regista, o del suo collaboratore alla fotografia.
Quel che è certo, è che il risultato incanta, per tutti i suoi 123 minuti.


Stessa cosa non avviene però a livello di trama, e del suo sviluppo. Si sa infatti che al centro del film c’è una coppia in crisi, una coppia sposata da 14 anni che a stento si parla, con lui scrittore in crisi anche con il suo lavoro che mette da parte a favore dell’alcool, lei ex ballerina depressa e in crisi con il proprio corpo per un trauma passato.
Questa crisi, proveranno e tenteranno a superarla, con l’aiuto inconsapevole della coppia di neo sposi, loro vicina in hotel, spiandoli nei loro amplessi, nella loro quotidianità tenera e naturale, invidiandoli, anche, desiderandoli.
Lo sviluppo di tutto questo, però, non avviene, sembra di essere sempre fermi lì, con lui rintanato nel bar del paesino, lei chiusa in stanza, ad aspettarlo, ad odiarlo, e anche quando qualcosa cambia, quando l’avere un segreto, un’impensabile passione comune, li riavvicina, finalmente, tutto fatica ugualmente a cambiare.
E quei 123 minuti totali, si sentono tutti, troppo.


Certo, si sente anche il sapore europeo che la Jolie voleva raggiungere, con quei drammi intimisti e pieni di eleganza che rivivono in questi anni ’70 lontani da ogni cliché, ma manca qualcosa, manca un approfondimento, e così anche gli errori più piccoli -quelle voci dei protagonisti che inspiegabilmente a volte vanno fuori campo, quella lentezza e quel dilungarsi- finiscono per contare più di tutto il resto. Più di una prova recitativa che sia per Pitt che per la Jolie è più che superata (anche se il doppiaggio italiano la affossa e non di poco), che li vede complici, li vede spogliarsi davanti a noi, in sguardi carichi di sentimento, o in teneri lasciarsi andare, meno perfetta invece Mélanie Laurent, a cui manca forse il physique du role più adeguato.
Come detto, quindi, non si può dire che By the sea sia un film brutto, è bello, è esteticamente perfetto, ma a volte, questo non basta per riuscire a convincere.


6 commenti:

  1. Mi intrigava molto, avevo letto un'intervista ai due su Vanity Fair che mi aveva ispirata. Però, cavolo, due ore di coppia in crisi non so se riesco a tollerarli..

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    1. Temevo anch'io le due ore, e infatti le si sopporta a fatica, sono decisamente troppe per raccontare una crisi che diventa cosi claustrofobica... Bellezza, almeno, ce n'è parecchia :)

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  2. Da me si preannuncia una stroncatura con i fiocchi.
    Ma chissà che per una volta la Jolie non sappia stupirmi...

    Certo, come no? XD

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    1. La Jolie almeno come attrice se la cava decisamente bene, invece... Come regista, la sua fortuna é affidarsi a direttori della fotografia che sono dei Maestri, qui in particolare. Ti attendo con ansia!

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  3. A me questi drammoni da camere, belli e senz'anima, in generale piacciono molto.
    Lasciamo perdere il Cannibale, che non riconosce la bravura della Jolie neanche nell'intenso Changeling.
    E a me sta antipatica e, come donna, neanche piace. Una statua di cera.

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    1. In generale piacciono anche a me, la Jolie solitamente invece no, una bellezza troppo troppo, e come attrice forse solo qui e in pochissime altre prove mi ha convinto... Il problema é comunque che con questo drammi da camera, si rischia la pesantezza, e qua, purtroppo, c'è.

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