10 maggio 2016

London Spy

Quando i film si fanno ad episodi

Premessa: la visione di questa miniserie british è decisamente invernale.
E in inverno è infatti avvenuta, rimanendo indietro nella lista delle serie di cui scrivere, superata da finali imminenti e serie decisamente più leggere.
Trova spazio ora, in un momento di stallo americano, e non a caso visto che come una provetta spia, questa recensione sottintende qualcosa, a voi scoprirlo, a me annunciarlo più avanti.
Si diceva, serie invernale, e non solo per temi e sviluppi che si possono definire pesanti senza che questo sia un aggettivo da declinare al negativo, ma soprattutto per l'ambientazione, immersi in quella nebbia, in quella pioggerellina incessante tipicamente londinese, con i protagonisti chiusi in cappotti e sciarpe.



Si inizia con il più classico degli incontri, quando la luce del sole sta per sorgere, fra due opposti.
Daniel di rientro da una notte brava, con lo sconforto e la depressione a bussare nel suo cuore.
Alex che si tiene in forma, che corre veloce, che si ferma, che lo aiuta.
E lì scatta qualcosa, un qualcosa che Daniel rincorrerà per giorni, cercando di incappare di nuovo in quel sorriso dolce, di incrociare lo sguardo limpido di quel ragazzo.
E succederà, complice il caso, complice l'ostinazione.
Parte così una storia d'amore di quelle intense, in cui anche se non ci si conosce, anche se solo una volta finita si capisce che niente si sapeva in realtà dell'altro, diventa totalizzante.
Daniel nel suo appartamento condiviso, spoglio, piuttosto degradato, con lavori precari.
Alex nel suo appartamento di lusso, con tanto di sicurezza, con un lavoro importante.
Finché.
Già, quel finché lo si sente arrivare da subito: finché Alex non scompare nel nulla, senza messaggi, senza telefonate, senza biglietti di sorta, lasciando Daniel ad aspettare con il suo zaino una gita che mai faranno.


E da qui parte un'altra serie, parte una serie che ha al centro un testardo innamorato che vuole capire che fine ha fatto il suo amato, chi gliel'ha fatta fare quella fine.
E ci saranno porte chiuse contro cui sbattere, testimoni poco affidabili a cui non credere, organizzazioni che si mettono contro, facendo temere il peggio, tra minacce e ritorsioni.
La solidità british c'è tutta, c'è in una sceneggiatura asciutta, in cui dialoghi profondi si compongono in poche frasi a lasciare il segno, c'è in una regia attenta che dispone di tutti i mezzi per rendere ancora più bella, ancora più intrigante quella Londra non da cartolina, e ci sono gli attori.
C'è prima di tutto Ben Whishaw che con il suo faccino giovane ci fa sentire tutto il dolore che il suo Daniel ha dentro, c'è Jim Broadbent che ha invece quella faccia non del tutto rassicurante che mi ha fatto ingiustamente dubitare di lui, e c'è soprattutto Charlotte Rampling, gelida e inquietante, madre che madre non sembra, ma che saprà risollevarsi. E c'è pure lui, il nostro Riccardo Scamarcio, a sfoderare un inglese niente male pur eccedendo in un'inutile gestualità.
Nonostante il finale aperto, una seconda stagione non è ancora stata confermata soprattutto perchè a detta degli autori, la serie ha finito il suo racconto essendo incentrata sulla relazione fra due persone e non sulla trama spionistica derivata, che è invece quella che più appassiona.
Se si ha voglia di crogiolarsi nella nebbia, nella pioggia, in misteri e solidità nonostante il sole che c'è fuori, London Spy non si può non recuperare.


2 commenti:

  1. Piaciuto parecchio, come sai, ma più per la loro storia e le loro chiacchiere, alla Before Sunrise, che per il giallo, per me un po' nebuloso...
    La guarderei una seconda stagione? Non so. Ma c'è Whishaw, soprattutto quando attende i risultati del test, bravo come non mai.

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  2. piaciuta tantissimo sono giorni che ci penso e ripenso.. storia d'amore molto interessante forse un po frivola nella partenza ma recupera subito, intrigante l'accostamento dei caratteri degli interpreti e le loro realtà cosi diverse, come l'amicizia extra generazionale.. fotografia e interpreti eccellenti.. apparte scamarcio che è terribile..
    La trama sicuramente ti lascia dentro domande che dovremmo porci tutti...
    Whishaw bravissimo.. confermo nella scena del prelievo hiv.. fenomeno!

    consiglio !!!!

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