5 maggio 2017

The Sweet Life

E' già Ieri. -2016-

Gli ingredienti per fare una buona commedia indie sono sempre quelli:
- due protagonisti carini e strani, diversi dagli altri
- due protagonisti che si incontrano in circostanze strane, diverse dal solito, e che possibilmente passano il resto della notte/della giornata/della vita, insieme a discutere dei massimi sistemi come delle cose più semplici
- tanti dialoghi a condire il tutto
- una regia attenta ai dettagli, frizzante e ritmata
- una colonna sonora di canzoni azzeccate, pop e non solo, orecchiabili e trascinanti
Il problema, è come questi ingredienti di film in film si mescolano, come si dosano, soprattutto, riuscendo a sfornare un qualcosa che -pur a parità di ingredienti- sa essere originale, bello.



In The Sweet Life abbiamo:
- Lolita e Kenny, lei libera e sfrenata, lui gelataio, entrambi depressi e soli, in cura dallo stesso terapista che però non sembra proprio un asso nel suo lavoro
- Lolita e Kenny che si incontrano su un ponte, pronti a gettarsi di sotto. Iniziano a parlare, a camminare nella notte, decidendo un po' per caso un po' per fortuna, di mettersi in viaggio, di raggiungere il Golden State Bridge, luogo culto dei suicidi
- nel mentre, va da sé, parlano di tutto, dei propri problemi, delle proprie mancanze, tenendo nascosto qualche segreto, caricando nella loro auto rubata autostoppisti sui generis
- abbiamo una regia attenta ai dettagli, che gioca con du eprotagonisti belli a modo loro
- abbiamo ovviamente una colonna sonora molto molto pop, con venature country, che non fa mai male
Il problema, sono però situazioni che risultano un po' posticce, un po' troppo strane per risultare vere, e in una decisione comune -quella di suicidarsi- che non è così semplice da digerire.


Il lieto fine lo si spera, che i due si innamorino, è dato certo visti gli ingredienti in gioco.
E così, tutto fila liscio, senza troppe sorprese, senza troppi colpi di scena, con l'aggiunta fin troppo per caso di personaggi che non hanno peso, in un accumularsi di situazioni ed episodi che un po' confonde.
Per fortuna, ci sono due protagonisti come Abigail Spencer -sempre bellissima e sempre bravissima, l'avete vista in Rectify, vero?- e Chris Messina a portare a casa il lavoro, anche in un finale in cui il suicidio torna protagonista, scivolando però nella forzatura, in un disequilibrio che finora si era perdonato.
Ma, sì, The Sweet Life si lascia vedere lo stesso senza problemi, sa essere romantico, ironico, melanconico e profondo.
Purtroppo, con tutti gli ingredienti in regola, non li mescola a dovere, sfornando qualcosa di buono, ma troppo semplice, a cui manca di certo un po' di sale.


Regia Rob Spera
Sceneggiatura Jared Rappaport
Musiche Jeff Beal
Cast Abigail Spencer, Chris Messina
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4 commenti:

  1. Carino ma. Pure questo.
    Lei, che non conosco, veramente bravissima!

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    1. Lei, la dovresti vedere in Rectify, ancora più da applausi, ancora più incredibile! E come sai, stessa cosa vale per la serie ;)

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  2. Sembrava il film perfetto per te. E pure per me. :)
    C'è anche Abigail!

    Peccato manchi il sale...
    A questo punto lo recupero o no?

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    1. In mancanza di altro, anche sì.. La storia è caruccia anche se si sbrodola, loro sono bravi, lei è come sempre perfetta. Male non fa, e forse è anche questo il suo problema.

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