5 settembre 2017

Venezia 74 - Woodshock

Che cos'ho visto?
Nell'ordine Kirsten Dunst che aiuta la madre a morire grazie a una canna modificata.
Kirsten Dunst che dà di matto, cade in un vortice di depressione che non la fa dormire, la fa vagare per il giardino e per il bosco, non aiutata da un compagno che quel bosco lo fa a pezzi.
Il collega di lavoro della Dunst, beone che coltiva e vende marijuana, la prega di tornare a lavoro per riprendersi, la prega di aiutare a morire un altro vecchio del paese.
La Dunst che continua a dare di matto, vede cose, evita gente, sbaglia. O forse non sbaglia, lo fa apposta.
E con il senso di colpa che la attanaglia, decide di fumare pure lei quelle canne modificate, ampliando i suoi sensi, perdendosi in visioni che fanno volare lei e la sua casa, mentre il conto dei morti sulle sue spalle aumenta.



Cos'ho visto?
Un film strano, ma strano forte. Che mescola videoarte a cinema, che si regge tutto sulle spalle di una Dunst sempre al centro della scena, persa in una wonderland lisergica e acida, floreale e gotica.
Ho visto un'opera prima che strizza l'occhio a quel cinema di nicchia ma si perde nell'estetica dimenticando il cuore.
Poteva andare peggio, in realtà, potevano esserci ancora meno dialoghi e meno storia, meno Dunst soprattutto, che da sola giustifica il tutto.

2 commenti:

  1. C'è Kirsten Dunst, tanta Kirsten Dunst.
    E a me basta! :)

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    1. C'é quasi solo lei, fatta e strafatta, insomma, é il tuo film ;)

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