17 aprile 2018

La Casa di Carta

Mondo Serial

Premessa necessaria: La Casa di Carta che ho visto io era fatta di 15 episodi totali, della durata di un'ora circa l'uno, e con probabile montaggio diverso rispetto a Netflix.
Non credo, in ogni caso, che il succo cambi.
Metto le mani avanti, perchè sto per parlar male della serie del momento.
Che sia una serie fichissima, che abbia tutti gli ingredienti e le idee per essere amata, lo penso pienamente anch'io. E lo dico: l'ho amata, per molti spunti (Camerun, su tutti), per molti personaggi.
Ma devo anche essere sincera, e i tanti, tantissimi buchi di sceneggiatura si son presi la mia attenzione molto più che le scene cult (l'entrata in moto, il matriarcato), gli amori da shippare, i piani da seguire.
Quali buchi?



Tutto è riconducibile a due linee principali: la questione del tempo e la disorganizzazione della polizia che neanche a Paperopoli.
Il tempo, per iniziare, da una parte condensato (con il piano che presto infatti fa acqua, con la fuga che si fa attendere e che poteva essere organizzata meglio) e dall'altra intensificato, con amori che nascono e muoiono, con passioni travolgenti che dopo appena 3 giorni fanno mettere in discussione una vita intera. Ma che, davero ci può essere una donna forte e volitiva, a capo del caso più importante della sua carriera, che si innamora così di uno sconosciuto conosciuto al bar da compiere errori da dilettante? Da voler soprattutto ridimensionare le sue scelte, il suo lavoro, la sua famiglia? Che davero la Sindrome di Stoccolma è così forte da passare sopra a un rapimento, uno sparo, un figlio con un altro -per quanto molto più discutibile a livello umano- e portare nel giro di meno di una settimana a buttare tutto all'aria?
Sarò pragmatica io, ma l'amore mica è questo, mica è così che cresce.
Ma posso anche perdonare questi sbandi della sceneggiatura, necessari per creare pathos, per far appassionare alle vicende dei protagonisti.


Ma poi penso, cavoli, caratterizzi i personaggi al meglio, li rendi sfaccettati, complessi e complicati, crei una Nairobi da idolatrare, un Berlino da amare/odiare, un Denver da voler proteggere, e poi a un Professore che ha speso più di 10 anni a pianificare il piano perfetto, lo fai innamorare davvero di quella ispettrice, lo fai così intelligente ma in realtà così stupido da mettere in discussione tutto -ovvero una vita intera, e vite intere- per una donna che ha conosciuto e voluto usare per meno di una settimana?
Ribadisco, una settimana!
Mah.
Restano poi errori basilari della polizia, con quell'ispettrice che se ne frega del protocollo, che usa telefoni altrui per telefonate importanti, che dimentica pezzi fondamentali delle indagini per recuperarle quando le vengono in mente, che porta sulla scena del crimine un civile qualunque, abbiamo poi cecchini che hanno la mira peggiore mai vista e non colpiscono mai una moto in corsa, -pur essendo loro una ventina-, abbiamo un morto che in primo piano respira tranquillamente, ferite d'arma da fuoco che guariscono in un attimo, altre che permettono una stabilità e zero emorragia per ore.
E poi, personaggi all'apparenza centrali e odiosi come Alison Parker e l'insopportabile Arturito che fatto il loro compito di disturbatori continui, spariscono nell'ombra.
Insomma, di difetti ce ne sono tanti, e vanno oltre la presenza di personaggi odiosi come può essere Tokio, che per il suo essere odiosa è in realtà scusata.


Il problema, a quanto pare, è solo mio o di pochi altri, che questi difetti continuano a vederli, continuano a vedere troppo amore in una storia di rapina, con a conti fatti solo quello tra Rio e Tokio giustificabile, e mi costa dirlo visti i danni provocati da sti due dall'ormone impazzito.
Il problema, forse, è che come il colonello Hannibal Smith mi piacciono i piani ben riusciti, e se il piano del Professore fa morire i miei personaggi preferiti per colpa di un amore nato in tre giorni (ma che già si porta in casa, da quella figlia che già deve superare il trauma di un padre violento e la convivenza con una nonna smemorata) e per colpa di un disturbatore come Arturito non messo a tacere da subito, il piano di una serie TV che aveva tutte le carte per piacermi, mi rode ancora di più.
I nomi fichi, la location fica, la rapina che rapina non è fica, la sigla fica, i personaggi eccentrici, strani, ma fichi pure loro.
Ma lo sviluppo, la sceneggiatura, quella fica non è.
Proprio no.
Anzi, meglio che non dica dove va a finire.


Voto: ☕☕½/5

12 commenti:

  1. Mi ispira a metà, quindi proprio non so che fare...

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    1. Si lascia vedere senza problemi (soprattutto negli episodi ridotti di Netflix), ma il miracolo che tutti invocano è distante. Coinvolge, appassiona, ma i difetti li vedrai anche tu.. almeno spero ;)

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  2. Uh allora ne ho sentite opinioni contrastanti e credo che appunto quelle meno positive somigliano molto alle tue. Da un lato volevo vederla anche a tempo perso, ma mi conosco e poi do di matto quando la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti!

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    1. Difficile non dar di matto con errori base, però da vedere a tempo perso è comunque un bel vedere, sbuffando qua e là, io l'ho divorata in poche serate ;)

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  3. ormai ti candidi a nemica n.1 del Cannibale, che invece è rimasto incantato (o inCARTAto? ahahah) da questa serie. ultimamente non vi trovate d'accordo su nada :D
    io da un lato son curioso e ho lì in attesa la prima parte in versione anti|sueño da 40min. dall'altro, se mi dici polizia idiota e tutto il resto, pierdo el deseo de mirarlo xD

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    1. Lo spagnolo dà un tocco in più, e anche alla serie dà quel che di frizzante grazie ai tanti cabron e simili usati spesso e volentieri.
      Aspetto al varco il Cannibale che sarà rimasto incartato con facilità da rapine grandiose e tipe cazzuttissime, però se passa sopra a buchi e scivoloni così importanti dimostra di avere una maschera peggio di Dalì a coprirgli gli occhi.

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  4. ho appena letto che in Turchia ha fatto saltare i nervi perché dicono contenga messaggi subliminali che incitano alla ribellione...

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    1. Subliminali fin là, diciamo che fa giustamente capire come e perchè si tifa per i cattivi, soprattutto in una situazione in cui così cattivi non sono. Certo che in Turchia son proprio suscettibili... o forse di subliminale c'è altro e mi è sfuggito.

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  5. Io penso di recuperarla comunque.

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    1. Recuperala, che ne vale comunque la pena. Perfetta non è, ma coinvolgente sì.

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  6. Le serie belle quest'anno proprio non ti piacciono, vero?
    Il mio parere è del tutto opposto.
    La sceneggiatura per me è grandiosa. Non dico verosimile, però grandiosa per essere un prodotto di fiction.

    Ormai sei peggio di Ford. Sul serio, ma che ti succede? ;)

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    1. Mi piacciono le serie ben scritte, qui l'idea è davvero grandiosa, e anche la caratterizzazione, ma lo sviluppo, la sceneggiatura, bucano e scivolano in continuazione. Succede che sono puntigliosa, e purtroppo questi difetti hanno reso difettosa la mia visione ;)

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