2 luglio 2018

Il Lunedì Leggo - Purity di Jonathan Franzen

A giustificare la corposità del suo ultimo romanzo (Divorare il cielo, 430 pagine), Paolo Giordano diceva che i lettori di oggi non si scoraggiano di certo per il numero di pagine, anzi, nello stare dentro a una storia così a lungo, permettendosi di andare avanti, di scavare, di leggere il possibile, quel lettore coraggioso si affeziona di più.
Franzen di eccedere non ha certo paura.
Lui, considerato il più grande autore americano del momento (o almeno così dice la quarta di copertina), al racconto e allo scavare sui suoi personaggi si lascia andare volentieri, e io, che solo lo scorso anno con Libertà prima e Le Correzioni poi, l'ho finalmente affrontato, avevo bisogno di un altro suo romanzo che mi risucchiasse.
Così è con Purity (642 pagine), mattone che mattone non è, che si stacca da quelle famiglie borghesi e solo apparentemente perfette che Franzen c'ha raccontato, per scorrazzare qua e là per l'America e l'Europa, costruendo un Grande Romanzo con Grandi Protagonisti, che come sempre trovano il loro spazio, la loro voce.
Tutto, però, gira attorno a lei: Purity.

Foto sapientemente scattata alla prima nevicata di quest'inverno


O Pip per gli amici, meglio, per tutti visto che l'imbarazzante nome che l'imbarazzante madre le ha dato, la mette in imbarazzo. Pip è una giovane in crisi, subissata dal debito studentesco, alla ricerca di una vocazione, di un lavoro, si arrabatta come centralinista, miete conquiste freudiane e vive in una casa occupata assieme ad altri anarchici. Pip è però soprattutto una figlia, di una madre ingombrante con cui da anni combatte, in un circolo vizioso di amore e odio, di sensi di colpa e tentativi di rimediare, e di padre ignoto: non la sa la verità sulla sua nascita, non sa il passato di una madre che ostinatamente tace e nega ogni possibilità per farla conoscere.
La storia di quella madre la conosceremo attraverso un file di computer, un romanzo mai pubblicato che sa però di diario-confessione che quel padre ha scritto, file che un Julian Assange tedesco, più bello, però, più carismatico e apparentemente integerrimo, scova e usa come arma. C'è anche la sua storia, allora, di mezzo, quella di Andreas Wolf che parte dalla Germania dell'Est, che parte dal suo essere dissidente intoccabile vista la posizione dei genitori -va da sé ingombranti- e che tra un omicidio, un'intervista che lancia la sua carriera di divulgatore di verità e la fuga verso la giungla boliviana dove trova rifugio dall'estradizione, arriva fino a Pip, al suo reclutamento, allo strano rapporto che fra i due si crea.
Infine, ci sono due giornalisti d'investigazione e la loro vita assieme, il loro passato -va da sé ingombrante- che mette a repentaglio il fragile equilibrio conquistato.
Sono personaggi che in puro stile Franzen si fatica ad accettare, a trovare simpatici, ma che si compatisce e che rivelano pure quei difetti difficili da confessare, quell'egocentrismo, quella codardia, quell'attenzione per la propria immagine e la sua purezza che in fondo abbiamo tutti.
Capitolo dopo capitolo, le voci di questi personaggi formano un puzzle completo, una storia corposa e finemente strutturata, che lascia spazio a politica, a moderni eroi, alla storia complessa di una paese come la Germania e pure ad una stoccata agli altri Jonathan scrittori.
Franzen, insomma, fa centro un'altra volta, con una purezza che in realtà non c'è, con un velo di speranza e di amore che si rivelano nel finale. E pensare che tutto parte dal bisogno di un preservativo.

"Avevano la bellezza della seconda occhiata, 
la bellezza che si rivelava solo con l'intimità."

3 commenti:

  1. Sai che non mi sono mai nemmeno soffermato sulla trama, etichettandolo come uno di quei mattoni per cui non riesco a trovare troppo spazio?
    Segno, sì, anche se ho prima Libertà. ;)

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    1. Come ho capito dall'anno scorso, Franzen fa proprio per me, e anche quando si lascia andare in questo mattone non da poco -che spiega la scomparsa dei lunedì leggo nell'ultimo mese- mi avvolge e mi appassiona. Sa, insomma, come costruire storie e soprattutto personaggi.

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  2. Dopo aver adorato Le correzioni e Libertà, mi sa che mi tocca leggere pure questo che, nonostante la lunghezza, promette bene. Sperando non sia un mattone... :D
    Chissà se quest'estate sarà il momento buono?

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