4 agosto 2018

Amiche di Sangue

Andiamo al Cinema

Lily e Amanda non potrebbero essere più diverse all'apparenza.
Ricca, composta, fredda e cordiale la prima, abituata ad arrangiarsi, ad arruffarsi, a fregarsene di tutto la seconda.
Ma sono amiche.
O almeno, lo erano da piccole, poi qualcosa si è rotto.
Il fatto che Amanda abbia ucciso a sangue freddo il suo cavallo preoccupando i genitori, la scuola, finendo in un istituto psichiatrico non ha di certo aiutato.
Ma ora, per dei test attitudinali, tornano a frequentarsi, con Amanda che ammette candidamente i suoi problemi mentali -non sente niente, nessuna emozione, è abituata a fingere e imitare- e Lily che vive con un patrigno che ha tutto e pretende di avere il rispetto da tutti, con ogni metodo -violenza psicologica compresa.



Se la pazza sembra Amanda, agli occhi di tutti, è Lily a volere un omicidio, ad organizzarlo, a cercare di coinvolgere un terzo che possa diventare un assassino anonimo.
Parti che si invertono, nella noia estiva di un sobborgo qualunque.
Amicizie senza troppo peso, che però avrebbero potuto averne.
E film leggeri, thrillerini estivi che promettevano più sangue, più omicidi.
Invece, tutto succede in fretta, la preparazione non vale lo svolgimento, qualcosa -motivazioni? sentimenti coinvolti?- non viene approfondito.


Un peccato, non tanto per un materiale e un target che questo potevano dare, quanto per un film che è l'ultimo girato da Anton Yelchin, da sempre amato da queste parti, da sempre ben attento ai piccoli film, ai piccoli ruoli, da scegliere.
La sua parte qui è piuttosto piccola, in effetti, ma nel "wannabe grande spacciatore", Anton sa comunque lasciare il segno e dare una fitta al cuore per quanto mancherà.
Fa altrettanto bene l'ormai lanciata Olivia Cooke -anche se la monoespressività della sua Amanda la aiuta- mentre Anya Taylor-Joy emerge più che altro per la somiglianza con Emma Stone.
Altro da aggiungere per quella che è e resterà una visione estiva che presto si dimenticherà, non c'è.
Godete almeno un po' del fresco di una villa, di un piano ben architettato, del sangue che sporca quel bianco e della geometria e dello sguardo pulito di un regista al suo esordio.

Voto: ☕☕½/5


6 commenti:

  1. A me non è dispiaciuto, invece, soprattutto per la bellezza della regia.
    La camera fissa sulla Cooke, mentre di là si consuma l'omicidio.
    Elegantissimo e freddo, come una sorta di Stoner in salsa adolescenziale.

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    1. L'eleganza della regia c'è tutta, ma è la storia che mi ha convinto poco, come per le due ragazze sembra un passatempo non troppo innocente per la noia estiva.

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  2. Con un cast così a disposizione si poteva fare di meglio, e invece ne è uscito un filmino inutile e dimenticabile. Un vero crimine. :)

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    1. Dall'ultimo Anton mi aspettavo da tempo grandi cose, anche se il fatto che non fosse protagonista mi aveva dato un'ulteriore stretta al cuore.

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  3. Con due attrici così, impossibile non vedere questo film, anche se poi potrebbe essere una delusione, ma tant'è finirà tra i peggiori del mese e a qualcosa sarà forse servito ;)

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    1. Si lascia guardare senza troppe pretese, intrattiene in questa calda estate e presto lo si dimenticherà. Male non fa ;)

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