11 agosto 2018

Suspiria

Horror Week

Il primo film di Dario Argento non si scorda mai, si potrebbe dire.
Il primo film di Dario Argento è però difficile da affrontare.
Meglio iniziare con il dire che il timore reverenziale per un titolo considerato cult, intoccabile, osannato in ogni dove, mette a dura prova scriverne, e pure affermare che no, non tutto mi ha convinto.
Meglio dire poi che se mi sono approcciata a un genere e a un regista così distanti da me, è per il tanto chiacchierato remake che il signor Guadagnino presenterà alla prossima Mostra di Venezia.
Concludo questa premessa dicendo che le intenzioni erano più che buone ora che pian piano l'horror lo sto fronteggiando e sdoganando, che più volte sono rimasta incantata, affascinata, abbagliata e un filo terrorizzata da quello che vedevo.
Ma, ovviamente ci sono dei ma.



Dei ma riconducibili probabilmente solo a certi tempi del cinema che fu, a un alone fantastico che lo attornia, a una lentezza lì giustificata, con quel lento progredire che ha quasi cullato la mia visione.
E tutto mi sarei aspettata da un film di Dario Argento, tranne che finire quasi per dormirci su.
È che ho faticato prima di tutto ad entrare nella storia, a seguire l'ingresso della ballerina Jessica Harper nella sua nuova scuola, con le giornate che si accavallano, gli omicidi a spezzare la routine, i segreti che poco a poco vengono rivelati. Ed è solo quando questi segreti, quando i sussurri di streghe e le minacce vengono a galla che l'attenzione si ridesta.
Paura?
Non proprio.
Timore?
Giusto un po', ma poco davvero.
Sangue?
In abbondanza, ma virato così tanto all'arancio da non stordire più di tanto.


Ma a sorpresa è proprio qui che Argento mi affascina: per la cura dei dettagli, delle scene.
Per quegli interni geometrici e gotici, per quei richiami al cinema espressionista tedesco, per quelle inquadrature strane, folli, per una fotografia da applausi (rimando ogni dato tecnico a wikipedia) e per quella musica ovviamente, fatta di percussioni, di strani suoni, che a più riprese prende il sopravvento diventando protagonista più della protagonista Susy Benner.
E io, che vado in brodo di giuggiole di fronte a scalinate dorate, carte da parati eccessive, lucernari coloratissimi e un occhio pulito e decisamente devoto come quello della coppia Argento-Tovoli, sono in grado di soprassedere su una trama che per quel che mi riguarda ha faticato a prendere piede.
Ora che tutti attendono al varco Guadagnino e il suo remake che allunga il materiale originale di più di un'ora, io vedo aumentare la curiosità, e la speranza che da un film e una base tecnica altissima, con i tempi di oggi e i tempi rarefatti del regista di Chiamami col tuo nome, l'alunno potrà superare il maestro.



Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
1 Leone su 5

16 commenti:

  1. Paura non ne aveva fatta neanche a me, che l'avevo visto da piccolissimo spinto da un papà fan, però quella fotografia, quel taglio stilistico, restano insuperati. Refn, in confronto, è una specie di groupie. Peccato per la storia in sé, per il finale brutto e semplicistico soprattutto (ma Argento ha un problema coi finali, sì: pessimi, tranne quello di Profondo rosso, probabilmente). Cosa farà Guadagnino?

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    1. Non so cosa aspettarmi, mi tengo lontana dalle notizie e dai trailer anche se si parla più di omaggio. Qui, la mano di Argento è stata una vera scoperta per me, il prossimo anno potrei riconcedermi.

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  2. Dovrò decidermi a vederlo anch'io, per forza di cose. E anch'io ho i tuoi stessi dubbi... i 152 minuti di Guadagnino mi lasciano perplesso e incuriosito. Mai come staviolta è d'obbligo il confronto con l'originale ;)

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    1. Esatto, arrivare al Lido preparati anche se immagino più di qualche cambiamento. In meglio, si spera ;)

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  3. Forse l’avro anche visto ...ma ora proprio non me lo ricordo ( non so se sia un bene questo).
    Di Argento ho fissi nella memoria Profondo rosso Inferno e Phenomena ( l’ultimo ha una colonna sonora strepitosa secondo me).
    Tra quelli più recenti ( anche se così così) La sindrome di Stendhal dove recitava Asia Argento .
    Non sapevo niente del remake.
    La lentezza di cui parli è un “effetto speciale” tipico dei film troppo datati.
    E a me sta cosa da noia.
    Comunque bisogna per forza recuperare l’originale se voglio vedermi il remake?
    Magari lo faccio dopo averlo visto!
    Ciao

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    1. Non credo sia obbligatorio, però immagino ci saranno diverse citazioni e omaggi anche se qualcosa di sicuro lo cambierà. Per coglierli e soprattutto per vedere un film di cui tutti da sempre parlano, ho voluto affrontarlo, e ne è valsa la pena, almeno per il lato tecnico strepitoso.

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  4. Credo che prima di vedere quello "nuovo", un piccolo ripasso sarà utile ;)

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    1. Esatto, o nel mio caso, ci voleva questa scoperta!

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  5. Io lo devo vedere, devo fare i compiti per la notte horror!

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    1. Vedi mai che il prossimo anno scelgo anch'io un Argento per Notte Horror, potrei prenderci gusto ;)

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  6. Un solo punto su 5 di paura? Beh, ovviamente i film horror che fanno veramente paura sono quelli sulle possessioni e, soprattutto, gli odiati film con i jumpscare a manetta, che però non fanno paura, ma la producono in maniera artificiosa.

    Suspiria è un capolavoro per le splendide atmosfere che regala, poi sì, anche io vedendolo ho detto "ma non c'è per niente sangue".

    Ho visto la Terza Madre e ho detto: "mannaggia, c'è tanto sangue e gore, ma allora era meglio fare Bad Taste 2 piuttosto che la Terza Madre".

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    1. Dopo questa settimana di immersione nell'horror (che avrà uno strascico anche nella prossima) ho capito che a spaventarmi davvero sono le presenze/cattivi/fantasmi/visioni fisse che iniziano a correre e rincorrere all'improvviso. Finisco per immaginarmele in ogni lato buio della casa.
      Qui, per fortuna, tanti misteri e momentacci, ma niente di così spaventoso a parte la bellezza della fotografia e della scenografia.

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  7. Suspiria di Argento e' e restera un capolavoro!Per sempre.
    Odio i remake, a cosa servono? A risparmiare tempo per cercare una trama decente.Amo Guadagnino ma doveva cambiare titolo.Suspiria e' un opera a cui,il solo sottrarne il titolo e' uno scempio.Aspettiamo...

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    1. I remake non piacciono nemmeno a me, preferisco storie originali. Vedremo cosa ha combinato Guadagnino, di certo con un minutaggio maggiore, la storia sarà diversa.

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  8. Sceneggiatura non perfetta, è vero, e non è che faccia paurissima, però esteticamente questo è uno dei film più belli di tutti i tempi. E ciò basta per renderlo un capolavoro assoluto.

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    1. Come sai oltre all'estetica cerco sostanza, e la sceneggiatura non regge rispetto alla bellezza che Argento ha creato. Capolavoro solo da un lato, quindi, ma mi basta.

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