Molto prima della collaborazione d'oltreoceano con Sean Penn, prima della vittoria meritata e della consacrazione a Cannes con Il divo, Le conseguenze dell'amore rappresenta il terzo asso nella manica del regista Paolo Sorrentino. Realizzato nel 2004 in Svizzera rappresenta l'ennesima grande interpretazione di Toni Servillo questa volta nei panni di Titta di Girolamo, uomo solo incastrato in una vita fatta di abitudini ed ossessioni in un Grand hotel dove ricicla soldi sporchi per conto della mafia.
Come preannuncia già il titolo, però, sarà l'arrivo dell'amore a portare più di una conseguenza nella sua vita. Lo porterà a rischiare, a scrollarsi di dosso la stanchezza di anni monotoni e sempre uguali, cercando l'Altro nella cameriera del suo bar. Queste conseguenze, però, saranno più coraggiose e più rischiose mettendolo contro proprio alla mafia che lo proteggeva, ma, forse, ne vale la pena.
Girato con un manierismo tecnico d'incanto, in cui fotografia e movimenti di macchina stregano forse più di una trama statica, Sorrentino ci conquista, formando non solo un personaggio indimenticabile ma anche un film che sa restare.
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