Dopo tre stagioni di continui tradimenti e passioni fugaci, ci si aspettava che una volta libero il nostro Don vivesse il libertinaggio con la solita classe ed eleganza.
Lo ritroviamo invece alla deriva, affogante nell'alcool senza quell'ancora di salvezza che in tutti quegli anni era stata Betty. Nel suo appartamento da scapolo, nel suo nuovo ufficio, il whisky scorre a fiumi, e così lui si ritrova in balia di donne a pagamento e dai facili costumi e appuntamenti non proprio romantici.
Un Don così fa rabbia, quindi, soprattutto se a risentirne è il lavoro, con la nuova agenzia bisognosa di nuovi clienti e in voga grazie alla pubblicità che passa ora per la tv e non solo per i manifesti. La Sterling Cooper Draper Pryce si vuole distinguere per le innovazioni e la creatività dei propri spot, ma gli spazi sono quello che sono, e i clienti si fanno sempre più esigenti, vista la spietata concorrenza tra le varie società e il nome che grazie al suo pubblicitario di punto ci si è fatto negli anni.
In questo nuovo anno la sopravvivenza lavorativa di tutti viene così messa spesso a rischio, e se Don passa al lato manageriale, i suoi creativi sono spinti al duro lavoro. Peggy deve quindi dimostrare tutta la sua caparbietà, anche in amore, dimenticando l'impasse e l'imbarazzo che ancora con Pete -prossimo padre- si fa sentire.
Il rapporto sempre speciale tra lei e Don, ha qui il suo culmine in una puntata in cui le lacrime fioccano, e riescono a scuotere dal suo nuovo stile di vita il pubblicitario, che ritrova la retta via grazie alla saggia Faye Miller. Ma il finale solare e positivo della stagione rivela nuove e inaspettate sorprese nella sua vita amorosa, lasciando attoniti e incuriositi.
In una stagione meno storica rispetto alle altre, gli altri personaggi tengono banco tra ritorni improvvisi di fiamma con le conseguenze del caso (Joan/Sterling), sbandi di poca eleganza (Pryce) e gradite assunzioni (Cosgrove).
Mad Men sembra qui al suo giro di boa, con il suo protagonista che dopo aver toccato il fondo non potrà che risalire, e i continui cambiamenti sempre dietro l'angolo.
Non mancano comunque riferimenti all'epoca, con il concerto dei Beatles che manda in visibilio Sally e le lotte politiche e sociali che imperversano a New York e non solo.
La chicca della stagione è infine rappresentata dal flashback che mostra come Don è stato assunto come copyrighter, in un confronto di bevute e di opportunità che dimostrano la genialità della serie, e l'ironia che sotto a tanta classe non manca mai.
una stagione un po' della svolta, per mad men.
RispondiEliminaal di là del finale, io l'ho trovata più leggera e anche divertente rispetto alla precedenti.
Ho dimenticato di menzionare la mitica Blankenship, una marea di risate grazie a lei!
EliminaA me come stagione è piaciuta... ma sono un fanboy, il mio parere non conta.
RispondiEliminaHo paura a dirlo visto che mi manca una stagione da recuperare, ma fin'ora credo sia una delle poche serie senza cali o anni altalenanti!
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