Insieme i tre avevano dato vita alla commedia agrodolce 50 e 50 che riusciva a parlare di cancro senza cadere in facili pietismi. C'è quindi da gioire nella notizia che Joseph Gordon-Levitt e Seth Rogen torneranno a lavorare con il regista Jonathan Levine per quello che sarà un film natalizio. Il titolo ancora non c'è, ma la storia racconterà di tre amici di lunga data che ogni vigilia si trovano a New York.
Le riprese inizieranno in estate.
James Franco riesce a far convivere un'anima parecchio artistica e una amante del trash. Se le sue fatiche di regista e letterato hanno saputo lasciare soddisfatti anche i critici più severi, ora l'instancabile attore ha messo gli occhi su una biografia molto particolare: quella di Tommy Wiseau, attore protagonista di uno degli scult celebrato dalla rete The room, datato 2003. Il film, per quanto brutto, ha raccolto attorno a sé molti fan, tra cui lo stesso Franco che potrebbe così realizzare una specie di mockumentary sulla realizzazione del film.
Jane Austen è stata e sempre sarà una manna dal cielo per Hollywood. Alle varie trasposizioni dei suoi libri, va ora ad aggiungersi anche il romanzo epistolare Lady Susan che racconta dell'amore verso un uomo sposato di una donna dell'alta società, con gli inevitabili scandali al seguito. Il film sarà diretto da Whit Stillman (Damsel in distress) e vedrà protagoniste Sienna Miller e Chloe Sevigny.
Ha fatto notizia il suo coming out di ieri, e così non stupisce troppo l'interessamento di Ellen Page prima e il suo coinvolgimento come attrice ora per il corto premio Oscar Freeheld. La sua versione estesa è approdata nelle mani di Peter Sollett che con Julianne Moore e Zach Galifianakis racconterà la battaglia legale e dei diritti che una coppia omosessuale intraprenderà dopo la diagnosi terminale ad una di loro.
In attesa di vedere il risultato, qui le belle parole della Page:
Infine, sempre ieri si è conclusa la 64esima edizione del Festival di Berlino.
Questi i premiati:
Orso d’oro: Black Coal, Thin Ice (Bai Ri Yan Huo) di Diao Yinan
Orso d’argento Gran Premio della giuria: The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Orso d’argento Premio Alfred Bauer: Aimer, boire et chanter di Alain Resnais
Orso d’argento Miglior regia: Richard Linklater per Boyhood
Orso d’argento Miglior attore: Liao Fan per Black Coal, Thin Ice (Bai Ri Yan Huo) di Diao Yinan
Orso d’argento Miglior attrice: Haru Kuroki per The Little House (Chiisai Ouchi) di Yoji Yamada
Orso d’argento Miglior sceneggiatura: Dietrich Brüggemann, Anna Brüggemann per Station of the Cross (Kreuzweg) di Dietrich Brüggemann
Premio per il miglior contributo artistico: Zeng Jian per Blind Massage (Tu Na) di Lou Ye
Grazie per tutte queste interessanti notizie che proprio non conoscevo, festival di Berlino a parte!
RispondiEliminaSempre aggiornato il tuo bellissimo blog!
Buona domenica!:::)))
Grazie cara Nella,
Eliminabuon lunedì a te :)!
Adoro Ellen Page! Seguo praticamente tutto quello che fa
RispondiEliminaCome attrice sceglie sempre film molto interessanti, e con le sue parole ha decisamente guadagnato altri punti!
EliminaE come posso dunque non aspettare con trepidazione il ritorno della premiata ditta Levitt/Rogen/Levine? *__*
RispondiEliminaquanto a Berlino Linklater e Anderson me li sono drammaticamente persi causa impossibilità a recuperare dei biglietti, ma a parte Kreuzweg, che merita tanto, gli altri premi li trovo abbastanza scandalosi
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