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19 aprile 2014

A Royal Affair

E' già Ieri -2013-

C'è del marcio in Danimarca.
Lo sa Shakespeare e ora lo so anch'io.
Sì, perchè per quanto Copenaghen sia la prima tappa del viaggio dei miei sogni che prima o poi realizzerò, del Paese e della sua storia non conoscevo davvero nulla.
Fortunatamente ci pensa Nikolaj Arcel a fare un po' di ordine, con un film candidato all'Oscar lo scorso anno, ma battuto dall'austriaco Amour, che mostra e ricostruisce anni ricchi di intrighi e improvvise accelerazioni politiche e ideologiche.


Siamo a metà '700 e il Regno di Danimarca è nelle mani di Cristiano VII, giovane re, dissoluto, dedito all'alcool e soprattutto alle prostitute, disinteressato al suo potere che è così gestito dal consiglio, che lo usa come semplice scribacchino, manovrando le sue decisioni per gli interessi personali dei vari membri.
Nemmeno il matrimonio combinato con Carolina Matilde di Hannover riuscirà a mettere freno alle sue avventure, e la donna si troverà così sola in terra straniera, unita ad un marito che non ama con cui sta solo fino a riuscire a regalargli un figlio, continuamente umiliata pubblicamente viste le frequentazioni di lui nei bordelli.
Carolina è però un animo nobile e una mente aperta alle idee che iniziano a circolare in Europa, le idee illuministe e di Voltaire, rivoluzioni dall'alto per il basso che stanno prendendo piede in Francia e non solo.
Proprio per questo, dopo un'iniziale diffidenza, trova nel medico di corte Struensee  un alleato e un amico, e anche qualcosa di più. L'uomo, insinuatosi a corte a seguito di patti con nobili cacciati, è presto diventato il confidente del re, aiutandolo a prendere coscienza dei suoi obblighi morali, spronandolo a mettere in atto cambiamenti necessari.
In poco tempo, fatto sciogliere il Gabinetto, Struensee diventa il vero e proprio re di Danimarca, promulgando una quantità di leggi impressionanti che mirano a migliorare le condizioni sociali, sanitarie e di vita dei sudditi, muovendo sapientemente i pensieri e gli atti di Cristiano. Ma Struensee diventerà ben presto anche l'amante della regina, che conoscerà finalmente l'amore vero che darà anche una figlia, che metterà così in moto pettegolezzi e l'inevitabile fine di questo idillio.


Pur nella sua classicità di messa in scena, in cui costumi e scenografie sono accuratissimi a rispecchiare l'ambientazione storica, A Royal Affair riesce ad appassionare e a fare della Storia della Danimarca una storia che si vuole conoscere.
Merito di quanto raccontato, certo, dove intrighi, voltafaccia e sentimenti sono messi in gioco, ma merito anche degli attori coinvolti, dalla splendida Alicia Vikander allo scatenato Mikkel Boe Følsgaard, con ovviamente il grande e inquietante Mads Mikkelsen a rubar loro la scena, con la sua ennesima interpretazione perfetta, dove intelligenza, amore e paura sono dosati e trattenuti.
Si finisce così con l'essere avvinti dall'epoca raccontata e, cosa più importante, con la curiosità crescente di saperne di più.


8 commenti:

  1. Film secondo me splendido, e fin troppo sottovalutato. Addirittura a tratti mi ha ricordato Barry Lyndon!

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    1. Il pensiero non può non correre a lui se si parla di film in costume dell'epoca! Qui più politica, e soprattutto il mettere in luce un passato non molto conosciuto.

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  2. Piaciuto parecchio anche a me, all'epoca. Mikkelsen come sempre fenomenale.

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    1. Quell'uomo ha la capacità di affascinare e terrorizzare al tempo stesso...

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  3. Non l'ho visto ma ne ho sentito parlare molto. Tu confermi l'idea che mi ero fatto, quindi a sto punto in coda tra le cose da recuperare.

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  4. bello, anche secondo me è molto bello....

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