Pagine

20 agosto 2014

Utopia - Stagione 2

Quando i film si fanno ad episodi.

Se lo scorso anno il motto British do it better is è impossessato di questo blog, il merito è stato anche di questa serie.
Per nulla banale, per nulla scontata, carica di situazioni weirdo e sci-fi, ma soprattutto di una cura estetica che ti fa godere ad ogni inquadratura, così panoramica e dai colori carichi che gli occhi rimangono incantati.
La seconda stagione si è fatta attendere non poco, e per capire dove fosse finita Jessica Hyde e che cosa poteva succedere al manipolo di fan del fumetto Utopia ormai invischiati in un piano più grande di loro, di cospirazioni e fine del mondo, si è dovuta aspettare l'estate.


E ne è sicuramente valsa la pena, perchè anche se manca quell'effetto sorpresa, e se ormai non ci si fida più di nessuno, la trama in questi nuovi 6 episodi si infittisce notevolmente a partire dal primo, splendido, aperto nientemeno che dal nostro... Bruno Vespa.
Già, perchè il Network ha radici profonde, e le sue mani si sporcano anche del sangue di Aldo Moro, e in questi 50 minuti di flashback, le origini di Utopia, del virus dell'influenza russa e di Mr. Rabbit ci vengono finalmente rivelate, ed è un vero tripudio in cui la protagonista assoluta è a sorpresa una Rose Leslie (Game of Thrones) che di cose ne sa, altro che Jon Snow.
Molte domande trovano così subito risposta, ma molti altri misteri, per non parlare di piani, devono attendere la loro risoluzione, e così abbandonata la fotografia vintage e la risoluzione ristretta, si torna all'Inghilterra dai colori accesi e fluo, con Ian alla disperata ricerca di Becky, con Grant fin troppo cresciuto, con Jessica ancora impegnata a sopravvivere e con Wilson passato ormai dalla parte del nemico.
Quello che si snoda è però un piano molto meno potente, per quanto più letale, della prima stagione, e pur mancando la crudeltà gratuita di Arby, il sangue, le uccisioni e i raggiri non mancano di esplodere (letteralmente) sullo schermo.


Ma i colpi di scena non si sprecano, anzi, e fermare il virus, e pure il vaccino, diventa vitale non solo per la popolazione mondiale, e seppure il finale non è dei migliori -così condensato e vuoi anche troppo semplice nella sua risoluzione- Utopia mantiene alti i suoi standard.
La composizione fotografica, quei colori saturanti, la musica inquietante fanno immergere in una visione suggestiva, aprendo ad un terza stagione che sarà sicuramente ancora più imprevedibile e in cui il lieto fine sembrerà davvero un'utopia.


6 commenti:

  1. Ho appena finito In the Flesh e sono pronto a iniziare il recupero di questa. La scorsa stagione l'ho adorata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa la adorerai altrettanto, forse ancor più della seconda di In the Flesh, promesso!

      Elimina
  2. Ottima serie, una delle migliori in corso (peccato sia snobbata alla grande) ne ho parlato meglio sul blog pur io :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli inglesi ne sanno sempre, anche se spesso vengono ignorati...

      Elimina
  3. aggiudicato a scatola chiusa, la prima stagione mi ha entusiasmato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molto probabilmente lo scorso anno l'avevo scoperta con te, non puoi lasciartela sfuggire :)

      Elimina