Quando i film si fanno ad episodi.
C'era una volta una bionda ereditiera che faceva il suo ingresso nel magico mondo degli Hamptons. Una bionda che però non era come tutte le altre, era arrivata fin lì con uno scopo preciso: vendicare il padre, il cui nome era stato infangato, reso colpevole di un attentato aereo, capro espiatorio di una società che aveva scelto di sacrificarlo anche perchè andava a letto con la moglie del capo.
C'era una volta una vendetta che si compiva passo passo, che eliminava personaggi secondari che in quel sacrificio c'entravano eccome, e quindi quella bionda, aiutata da un altro biondo genio del computer, si divertiva e ci divertiva a incastrarli, a demolire il loro buon nome o la loro buona carriera, facendoli vivere in agonia.
Il suo scopo finale era distruggere per sempre loro, i Greyson, marito e moglie, re degli Hamptons, organizzatori delle feste più in.
Per farlo si doveva passare inevitabilmente per il loro figlio, gettandogli un amo biondo al quale non poter resistere.
Ne sembrano passati di anni dai primi passi di quella vendetta, ne è passata di acqua sotto i ponti, così come di morti eccellenti e di personaggi fatti entrare ed uscire a casaccio dalla serie.
Ritroviamo infatti alla sua ultima stagione, la quarta, quella bionda che sembra aver perso lustro, perfino bellezza ed eleganza nella scelta di abiti che dapprima facevano sognare, la ritroviamo soprattutto per niente orfana, con una madre pazza di cui ci si è completamente dimenticati, e con un padre, soprattutto, per cui quel percorso di vendetta era iniziato e che ora sembra essere privo di scopo.
Victoria, a differenza di Conrad di cui si teme sempre un inaspettato ritorno, c'è ancora, lei e la sua cattivery, lei che ora che è sola più che mai, mette in atto una vendetta, un ordito piano per incastrare Emily, usando le sue stesse carte.
Nel mezzo, tutti quei tanti, troppi personaggi.
A partire dalla rossa Louise, che cambia posizione peggio del vento, dall'altrettanto incerta e odiosa francesina Margaux, gli amori passeggeri di Nolan, quelli altrettanto flebili di Emily stessa, più boss e mercenari che compaiono senza una vera e propria direzione da poter imboccare.
Basta poco in questa seconda parte per far fuori quello che si ritiene un pericolosissimo criminale ricercato da anni dalla polizia (e in cui troviamo lo scozzese di Sons of Anarchy Tommy Flanagan) basta altrettanto poco per dare a Courtney Love l'ennesima comparsata televisiva (dopo quella in Sons of Anarchy, guarda te, e in Empire), ma non basta altrettanto poco per dimenticarci di errori passati, di frettolosità inserite a forza in una sceneggiatura che latita (Natalie che fine fa?), che da quando si è voluto fare a meno di quella voice over iniziale e finale ha fatto perdere a Revenge la sua identità, trash o addittiva che fosse.
Si cerca di fare pace con quel passato a suon di flashback che nella parte finale arricchiscono ogni episodio, cercando di far riesplodere quell'amore che finora chissà dove era sparito, assieme ad altri figli, ad altre madri.
Con un'esplosione si cerca quindi di far tornare in auge una serie che ha perso lo smalto, e sì, qualcosa grazie proprio a quell'esplosione torna a crescere: quegli intrighi, quei complotti che vedono ora Emily dalla parte della vittima.
Ma si finisce in un guazzabuglio che ormai è stanco di esistere, in cui si cerca solo di tirare le fila, oltre che le lacrime, in modo da arrivare a quel finale tanto atteso, a quella vendetta compiuta.
Si inizia come si è finito, con una barca che deve prendere il largo, con la vendetta che segna il destino di un giovane biondo, e con quella massima di Confucio "Prima di intraprendere la strada della vendetta, scavate due tombe" che viene riempita e coperta di terra.
Poteva andare peggio, ma poteva andare meglio, perchè non si può dimenticare quel passato glorioso, offuscato dai troppi morti, dai troppi personaggi, dalle troppe lacune.
Per fortuna finisce. E per fortuna, da quello che leggo anche su Facebook, sembra avere un finale dignitoso. Un altro anno, dico la verità, non l'avrei seguito. Con le sottotrame ridicole, Emily che ha perso charme, la voce iniziale - e la vendetta - venuta meno. Stasera guardo l'ultimo episodio e poi ne parlo. Ma com'è che tu stai sempre indietro e poi mi superi? :P
RispondiElimina:) :) E' che io vado di immersione, e in tre pomeriggi mi sono recuperata sfruttando poi il lunedì mattina a casa per vedere subito il finale... sarò brava, eh?
EliminaAspetto la tua opinione, ma sappi che si poteva dare di più e fare qualcosa di meno.
Meglio che sia finita, ormai la fine era inevitabile. Ha perso spessore, almeno per me, da alcune "morti" fa, a parer mio alcuni personaggi molto importanti hanno lasciato il cast dando spazio a personaggi un po' farlocchi come Louise e Margaux.
RispondiEliminaUn finale frettoloso ed ovvio per non dire banale. Peccato, peccato davvero. Hai descritto molto bene il suo luminoso inizio che ho visto spegnersi nel corso delle stagioni. Credo che anch'io non avrei più seguito una quinta stagione.
Ciao e a presto.
Si poteva concludere tutto già a vendetta compiuta, amaro ma perfetto, senza star lì a resuscitare chissà chi... Peccato, perchè le prime due stagione sono un guilty pleasure decisamente godurioso!
EliminaBuona serata!