E' già Ieri. -2011-
L'amore non ha genere, l'amore non ha età.
Sembrano banalità, ma sappiamo bene che queste stesse banalità, scontrandosi con la vita di tutti i giorni, con i pregiudizi e l'ignoranza, portano con sé conseguenze che minano l'umanità.
Il fatto che solo adesso, nel 2015, in tutti gli Stati Uniti siano stati dichiarati uguali per tutti, che siano coppie etero o coppie omosessuali, i diritti a formare una famiglia e a unirsi in matrimonio, è sì un primo segno, forte, di cambiamento, ma è anche la realizzazione che tutto questo, così naturale (sì, naturale) arriva forse troppo tardi per molti.
Tra quei molti potrebbero esserci anche Stella e Dotty, coppia anziana, coppia di amiche per i più, che dopo la morte del marito di quest'ultima ha iniziato a vivere insieme, a dividere tutto, anche il letto e ad aiutarsi, con l'una a fare gli occhi dell'altra, la cui cecità avanza inesorabile.
La loro unione è tenuta nascosta, non è dichiarata, e anche se il modo di fare burbero e mascolino di Stella lascia pochi dubbi sul suo orientamento, c'è ancora chi, come la figlia di Dotty, non ha capito che la madre non è semplicemente un'amica di questa donna dall'aspetto di un boscaiolo dedito alla vodka.
Quando lo capirà, quando vedrà stupidamente nella madre una pedina sottomessa, cercherà di farla portare via: meglio internarla in un ospizio che farla assistere da chi la ama, meglio toglierla da quella casa che farla vivere in santa pace i suoi ultimi anni.
Ma Stella non è certo una che si lascia scoraggiare, e così dopo un'evasione che ha dell'incredibile, le due partono per un lungo viaggio in auto, direzione Canada, dove il matrimonio è loro concesso, sancendo così il loro diritto a vivere e morire insieme.
Lungo la strada, avranno modo di caricare un aitante autostoppista, di servirsi dei suoi servigi e di aiutarlo a cercare di far pace con un passato e una famiglia che, per quanto tradizionale, invece non lo accetta.
La svolta on the road di Cloudburst cementa i ruoli di personaggi ben caratterizzati, a volte troppo, soprattutto nel caso di quella Stella tanto orgogliosa quanto testarda con cui si fatica ad entrare in sintonia. Ma l'amore è la chiave, e il suo rapporto con la semplice e gentile Dotty ne smussa il carattere, facendo poi leva sull'accoglienza di Prentice come casella ulteriore per farci amare il loro rapporto speciale, il loro essere speciali e complementari.
Se fossimo in un mondo normale, non ci sarebbe nulla di nuovo in quello che il film racconta: una fuga d'amore, in tarda età, per sancire un'unione. Il fatto che a farlo siano due donne, cambia le carte in tavola, rende tutto più significativo, più potente.
Distanti dai cliché, dalle semplificazioni, Stella e Dotty riescono a commuoverci, e a farci divertire, facendo così passare sopra a una produzione non certo al suo meglio, povera in alcuni punti e in altri in cui invece si è calcato troppo la mano. Ma arrivati alla fine di questo viaggio, la cui meta solo sulla cartina stradale è il Canada, resta il ricordo di un amore tanto forte, quanto normale, che né le nuvole né la cecità possono sbiadire.
Splendida recensione, Lisa, per un film che non ho mai sentito recuperare.
RispondiEliminaMa queste vecchiette qui, che ti sono piaciute così tanto, come ignorarle?
*era "nominare", ma comunque "recuperare" ci sta. Devo rimediare a breve.
EliminaUn bel lapsus frudiano il tuo :) Recupera, che queste vecchiette anche se ci mettono un po', alla fine conquistano!
EliminaTroppa vecchiezzitudine in un film solo, per quanto mi riguarda.
RispondiEliminaPotrei avere un attacco di panico. :)
Prima o poi anche tu abbandonerai il lato teen per passare dai vecchietti :)
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