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15 settembre 2015

Mr. Robot

Quando i film si fanno ad episodi.

Sono finiti i tempi in cui i nerd del computer e delle scienze erano per l'appunto nerd, emarginati, relegati al ruolo di comprimari/aiutanti senza nessuna speranza, nella vita come nell'amore.
Dalla chimica di Breaking Bad alla fisica di Big Bang Theory, il nuovo rock è la scienza.
E così non stupisce che una serie che parla in codice, che parla di codici, che vede protagonista un hacker solitario e problematico che tutto archivia e di firewall e honeypot parla, abbia fatto il botto in America. E anche qui.
Difficile seguirlo, però, perchè il linguaggio utilizzato è chiaramente alto e selettivo e spesso lascia indietro lo spettatore, che però, anche se si perde in qualche frangente, riesce a seguire il piano generale di Elliot e di Mr. Robot.


Quale piano?

Salvare il mondo.
Ma no, non c'è nessuna catastrofe in agguato, ci sono milioni di debiti che vincolano ognuno di noi a un sistema economico fondamentalmente sbagliato che permette solo a pochi di arricchirsi: attraverso un attacco globale, un attacco gestito semplicemente da un computer e da una striscia di codice, tutti questi debiti verranno cancellati, azzerati, noi saremo liberi, il mondo potrà ripartire da nuove basi.
Per arrivare a tutto questo Elliot dovrà combattere su vari fronti, in particolare con se stesso: solitario al limite dell'agorafobico, consumatore abituale di morfina ma non da essa dipendente visto che è un consumatore abituale anche del farmaco che ne previene la dipendenza. Una sola amica, Angela, anche collega di lavoro in una società di salvaguardia dei dati, una nuova relazione che si instaura con la sua spacciatrice e vicina di casa, una psicanalista che lo segue e che lui riesce a capire e salvare più di quanto possa fare lei nei suoi confronti.
E poi, però, una vita segreta, una vita di giustiziere anonimo, che dà la caccia ai pedofili come ai traditori seriali, che si fa giustizia a colpi di click e tastiera.
Fino all'arrivo nella sua vita di Mr. Robot, enigmatico e misterioso, che lo coinvolgerà nel piano per salvare e cambiare le sorti del mondo.


Diciamo la verità, se non ci fosse Rami Malek a dare il volto e soprattutto la voce a Elliot, questa serie non sarebbe la stessa: è proprio la sua voce ipnotica a fare la differenza, lo si potrebbe ascoltare per ore, anche elencare cose difficili da seguire come per l'appunto sistemi di hackeraggio o di protezione, poco ci importerebbe.
Oltre a Malek, è il livello di regia, meticolosa, fredda, attenta, che dà alla serie una patina nuova, seriosa e non, e anche se quel colpo di scena sconvolge poco e un po' si fa prevedibile, viene fotografato in modo da rendercelo sconvolgente ugualmente.
Ma soprattutto è che lui, Elliot, con la sua voce, che si rivolge direttamente a noi spettatori, si confida, ci chiede aiuto, ci chiama a testimoni, ad assistere alla sua storia, prevedendo le nostre reazioni, le nostre idee.
Gli unici nèi sono rappresentati da un ritmo a volte troppo lento, che può essere anche soporifero a tratti, e da personaggi secondari che non hanno la stessa forza del protagonista o dell'altra hacker Darlene, come il gelido Tyrell che sbanda qua e là, per acquistare vero valore solo nel finale.
Un finale che tra l'altro sposta intelligentemente l'azione, non ci fa vedere nulla, non la causa, ma gli effetti.
Sono nèi che però non tolgono nulla al risultato finale, piuttosto esaltante, che ha il surplus di riportare in auge un Christian Slater carismatico, e di averci fatto conoscere una voce tanto ammaliante.


6 commenti:

  1. E' da un po' che mi sono appuntata questa serie, la devo proprio cercare!

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  2. Malek ha una faccia strana, comunque non si scorda.
    In quanto al telefilm, mi confermi che pare imperdibile. Purtroppo non è il mio genere - ho visto il pilot, tempo fa, ma i loro discorsi erano arabo - ma farò uno sforzo. ;)

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    1. Erano arabo pure per me, ma pian piano entri dentro anche a questo mondo e a questi ritmo a tratti un po' troppo soporifero. Fortuna che Malek e la sua voce unite a svolte nella trama, riportano tutto sulla retta via.

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  3. La voce in effetti è uno dei punti di forza, fin dall'ipnotico pilot.
    L'andamento lento credo sia voluto per rendere il tutto ancora più onirico, o almeno credo... :)
    Comunque i piccoli difettucci presenti credo possano essere messi a posto in futuro.
    Questa serie è già grande, ma mi sa che in futuro potrà diventare ancora meglio.

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  4. Ne avevo già letto bene in giro e anche da quel disperato di Peppa, Julez è impazzita all'idea di seguirla, quindi a breve anche noi ci daremo dentro.

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  5. Se in futuro diventasse un cult non mi stupirei... <3

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