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31 ottobre 2015

Spring

E' già Ieri. -2014-

Halloween non può che voler dire film horror, film da brividi.
Ma da queste parti in cui i brividi non sono proprio di casa, e che solo in occasioni speciali possono entrare, si preferiscono i sentimenti.
Ed ecco allora che non potevo perdere l’occasione di ascoltare ancora una volta il saggio consiglio di Mr. Ink, che mi propone un horror che horror non è, che è molto più un film romantico, un boy meets girl, dagli accenni orrorifici qua e là.
E allora…


Lui è un giovane californiano che nel giro di qualche mese si ritrova orfano, senza più una famiglia a sostenerlo e da sostenere, per la quale aveva abbandonato gli studi scegliendo un posto da cuoco in un pub locale.
Vuoi la tristezza, vuoi il lutto, vuoi la rabbia, picchia selvaggiamente il tipo sbagliato, che sporge denuncia e lo costringe a fuggire. Destinazione, scelta a caso, l’Italia.
Dopo aver girovagato per Roma, dopo aver conosciuto due pazzi scatenati inglesi che si ubriacano come se non ci fosse un domani, arriva con loro in Puglia, a Polignano a Mare, e lì lui resta, mentre gli altri se ne vanno.
Motivo? Lei.
Lei che è una provocante biochimica, misteriosa quanto basta, bella e diretta, che studia la popolazione del luogo che non essendo mai emigrata e non essendo stata soggetta a immigrazione, è incontaminata e perfetta per i suoi studi.
Ma quei misteri si infittiscono, e solo noi siamo in grado di vedere la sua vera natura, affascianti da trasformazioni e strane siringhe che rendono il film molto più di una rom com.
È un ibrido quello che abbiamo davanti, che mescola commedia, dramma e horror. Di brividi, però, non ce n’è troppa traccia, ci sono strane creature, strani riti esoterici, ma c’è un sentimento, forte e bello che sta crescendo e che ruba la scena.


Come dei moderni Jesse e Celine, seguiamo Evan e Louise scegliersi e inseguirsi, in una settimana che passa veloce, che passa intensa con chicchere che durano fino al mattino, con la passione che esplode.
Come sempre, sono i dialoghi a fare la differenza, è l’alchimia fra i due attori (Lou Taylor Pucci e la tedesca Nadia Hilker) che si concedono e tra un botta e risposta e un sorriso di quello contagioso, conquistano.
Il resto è fatto da una colonna sonora elettronica composta da Jimmy LaValle e i Sigur Ròs, con la regia e la fotografia che sfruttano bene le bellezza di una Puglia sempre più sotto i riflettori (tanto che i contadini più anziani parlano incredibilmente un inglese quasi completo), e tra panoramiche e droni, c’è di che prendere e partire per quel borgo ormai cinematograficamente perfetto.
Certo, c’è dell’indipendenza dei mezzi, c’è dell’immediatezza da prime armi, ma lo si accetta lo stesso.
Come si accettano incongruenze, domande che nascono spontanee: 2000 anni a girare il mondo, e a spuntarla è uno squattrinato e orfano californiano neanche troppo californiano come bellezza?
Ma, appunto, va bene così, perchè si accetta una storia d’amore strana e fuori dall’ordinario, che anche se ambientata in una primavera che tarda ad arrivare, senza fretta nel calore, è giusta per chi ad Halloween, ai brividi di paura, preferisce quelli che fanno sussultare il cuore.


8 commenti:

  1. Felice per il recupero. Una romcom molto naturale e spontanea, con quel brivido in più niente male.
    Bellissimo, per me, in particolar modo il finale. :)

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    1. Finale che scalda il cuore, anche se un po' di dubbi (davvero in 2000 anni non ha trovato di meglio?) mi sono rimasti ;)

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  2. Un film che va bene ad Halloween, però io ho preferito gustarmelo in primavera, giusto per tenere fede al titolo. :)

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    1. Di horror ne ho già visti fin troppi per quest'anno, ho preferito scegliere primaverili sentimenti :)

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  3. Ne sto leggendo bene ovunque, a questo punto segno e recupero per forza. :)

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    1. Bravo Ford, pensa che io non ne avevo letto da nessuna parte, è dovuto arrivare Mr. Ink ad avvisarmi :)

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  4. Più sentimenti che paura, per fortuna per me e il mio lato romantico quanto mai soddisfatto!

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  5. È davvero davvero bello, a me aveva emozionato parecchio!

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