Toni ancora più dark, brividi ancora più forti, sfide che si trasformano in guerre.
Harry Potter è cresciuto, e non parlo solo dell'impressionante crescita che nel giro di 5 settimane ho visto fare a Daniel Radcliffe, a crescere sono i temi e i toni dei film stessi.
Poco spazio qui per birichinate e bambinate, Lord Voldemort è tornato, e per quanto il ministero della magia e la Gazzetta Ufficiale si ostinino a dare del bugiardo sia ad Harry che al caro Silente, la presenza dei dissennatori e degli incubi che attanagliano il nostro eroe fanno entrare Hogwarts in una nuova era.
Un'era che comprende l'insopportabile, vendicativa e medievale Dolores Umbridge, nuova professoressa di difesa contro le arti oscure ruolo che, se non è andato bene negli anni precedenti, figurarsi con lei!
Via le bacchette, via gli incantesimi, testa china sui libri per evitare danni e per evitare di imparare davvero qualcosa.
Come rimediare?
Diventando per primi professori di difesa.
E così Harry mette insieme un esercito di fedelissimi, che crede nelle sue parole, nel vendicare e non ripetere la morte di Cedric. Attraverso riunioni segrete, in stanze segrete, Hermione, Ron, Ginny impereranno a conoscersi e a difendersi. E così, pure quel Neville rimasto sempre in disparte, buffo e goffo, anche a causa della sorte dei suoi genitori, così simile se non peggiore a quella di James e Lili Potter, si ritaglia un ruolo e un posto nei nostri cuori.
Ma come detto, non c'è spazio per le bambinate, e se a livello sentimentale si dà una sterzata con un primo romantico bacio -presto però dimenticato- a livello globale inizia la vera lotta, la guerra contro Lord Voldemort e la sua congrega.
Una lotta che non risparmia colpi, e vittime, che ha il suo apice con l'intervento dell'amato Silente, che fa battere il cuore, che fa sussultare sul divano, che fa temere e fremere in un tripudio di effetti speciali.
Si mettono per ora da parte Malfoy e le sue cattiverie mentre Piton riluce grazie a un flashback strappacuore, per dare spazio a questa guerra.
Come anticipatomi da un po' tutti, temevo questo quinto capitolo come l'inizio della discesa, e anche se la bellezza e la linearità del Calice di Fuoco non è raggiunta, ci si difende comunque bene.
Il merito è sì di attori ora cresciuti, di una scrittura più profonda che non risparmia brutalità da inquisizione e fuochi d'artificio esaltanti, ma è soprattutto di una lotta che sembra ormai inevitabile, e che si sta preparando fin dal primo capitolo.
La paura per me inizia adesso, adesso che davanti ho ancora tre film, ora che il sapore di brodo allungato sembra quasi inevitabile visto che la domanda è: e ora? Ora che la guerra è iniziata, ora che Voldemort si è nuovamente rivelato? Ora che Harry sa, la sua forza, la sua bravura, il suo ruolo?
Ora non resta che aspettare pazientemente fino al prossimo lunedì, e quello dopo ancora, sperando che la sorpresa possa prendere il posto della paura.
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