Pagine

30 marzo 2016

Love

Quando i film si fanno ad episodi.

No, non si riparla di quel gran film di Gaspar Noé.
Si parla di una serie TV, targata Netflix, targata Judd Apatow e visto che di Judd Apatow si parla, non si può che parlare di amore -per l'appunto- e di commedia.
Love è quindi una romcom molto comedy, tanto attesa quanto piena di insidie.
Il motivo è presto detto: l'ennesima comedy-romantica, politically scorrect, dallo spirito indie, ha qualcosa di nuovo da dire dopo gli exploit di You're the worst o di Catastrophe?
A una prima occhiata, con i personaggi che ne ricalcano gli aspetti negativi ed eccessivi, con le situazioni improbabili e i primi episodi che non sembrano dire nulla di nuovo, no, ma visto che i restanti episodi che compongono la prima stagione li ho poi divorati in una sola giornata -complice ovviamente un gran bel po' di tempo da perdere- sì.



E allora presentiamoli i due protagonisti di questa storia di love.
Abbiamo Mickey, che lavora in una stazione radio, eccessiva, dipendente dall'alcool, dalla droga, dalle relazioni. Che non riesce ad abbandonare quel ragazzo drogato quanto lei, che ancora vive con i suoi genitori. E quando ce la farà, cercherà una coinquilina con cui dividere la sua casa.
Abbiamo Gus, nerd nell'aspetto e nel carattere, gentile, troppo gentile con la sua fidanzata, che infatti lo abbandona, costringendolo a traslocare in un condominio piuttosto deprimente. Tutor per attori/ragazzini che lo sottomettono con facilità, il sogno nel cassetto di diventare autore televisivo.
I due si incontrano per caso, dopo una notte di eccessi, che continua in un'altra giornata folle, dove la loro solitudine sembra avvicinarli. Ma se lui deve fare i conti con una personalità anticonvenzionale e difficile come quella di Mickey, lei deve fare i conti con se stessa, con le sue paure, le sue decisioni avventate.
Di mezzo, quella coinquilina che diventa una specie di amica da immolare in un appuntamento, un'attrice canadese che ci prova, una ragazzina sveglia che sa farsi valere, serate a comporre canzoni per film senza colonna sonora, castelli magici riservati, e lo spettro dei trentanni sprecati che aleggia sopra ognuno.


Insomma, niente di così nuovo, qualcosa di originale, qualcosa di già sentito.
A fare la differenza, come sempre, uno script fresco che anche se non sempre fa centro con situazioni paradossali e svolte improvvise, si compone di dialoghi che lasciano il segno, in particolare nel finale e nel divertentissimo The Date.
A fare la differenza, ancora, un'attrice che si dona con tutta se stessa, Gillian Jacobs, bellissima anche nelle peggiori delle situazioni, mentre il suo partner Paul Rust, ha dalla sua una fisicità che difficilmente passa inosservata e che non sempre è un ché di positivo.
Ciliegina sulla torta, va da sé, l'immancabile colonna sonora indie, la fotografia colorata che mostra una Los Angeles da vivere e non cartolina e piccoli dettagli che rendono il cuore a forma di tappeto blu. O arancione.
E che portano a divorare, episodio dopo episodio, questo amore non così nuovo, ma fresco.


5 commenti:

  1. Su, su! Devo continuarlo. Ora mi sono dato al doveroso recupero di Mr. Robot: che non mi fa impazzire come tutti dicevano, però fila come un treno. Sarà che non ci capisco niente? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, guarda, ci capivo poco pure io, tanto che quella voce tanto bella quanto ipnotizzante di Malek qua e là mi ha fatto assopire... Ma non può non prendere come serie, quindi sei perdonato per il ritardo :)

      Elimina
  2. Te la sei sparata in una giornata sola?
    Compliments! Io in genere le serie preferisco "conservarmele".

    Di questa per adesso sono fermo alle prime due puntate. Caruccio, ma non mi ha folgorato. Comunque penso di continuarlo, magari nel periodo estivo o se riesco anche prima...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. All'inizio non convinceva pure me, così uguale a tante altre comedy, poi mi sono fatta prendere un po' la mano, complice il tempo libero e tanta poca voglia di alzarmi dal divano. Sì, il binge watching potrei averlo inventato io.

      Elimina
  3. A me aveva lasciata perplessa solo il pilot ma poi l'ho finita in due giorni, guardavo gli episodi durante ogni pausa dal lavoro :D
    Speriamo che la seconda stagione continui così!

    RispondiElimina