Film francese, girato in luoghi e case splendide, con un vecchino in fuga protagonista.
Sembrerebbe il film perfetto, almeno per una gerontofila come la sottoscritta.
Peccato che il film francese in questione, non riesca a fare breccia nel cuore.
E non tanto per una realizzazione che appare stanca e senza le solite maestrie d'oltralpe, quanto per una sceneggiatura imperfetta, che brucia le buone idee.
Claude è solo, in una grande e splendida cascina, dove ripara vecchie lampade, vecchi mobili.
A prendersi cura di lui, oltre alla badante di turno che si diverte a spaventare e tormentare con quelli che non si sa se definire scherzi o effetti di una demenza senile galoppante, una figlia, che ha preso il suo posto nella fabbrica che produce carta, e che si dedica a lui togliendo tempo al nuovo fidanzato.
La salute di Claude peggiora giorno dopo giorno, però, facendogli dimenticare che l'altra figlia non vive più in quella Florida in cui vorrebbe tanto andare, o che non arriverà a quel compleanno ormai passato da tempo.
Né la nuova badante, che di lui si prende cura con cuore, né la forza di una figlia che si sacrifica o di un nipote che cerca di stargli vicino, lo possono aiutare a migliorare.
Florida non è un film pesante come dalla trama si può pensare, vira tutti questi drammi verso una commedia malinconica di cui Jean Rochefort cerca di essere mattatore, ma, vuoi per la sua fisionomia non proprio accomodante, vuoi per un'interpretazione che rasenta la caricatura, finisce solo per risultare antipatico.
Stesso destino spetta ad una figlia troppo seria, con cui non si entra in sintonia e a quella badante a cui ci si stava affezionando ma fatta uscire di scena nel peggiore dei modi possibili, e soprattutto, ingiustificabili.
Passando di giornata in giornata, di episodio di demenza in episodio di demenza, il Florida annoia, non sa catturare.
Florida che non è solo lo stato in cui Claude vorrebbe scappare, ma è anche il suo succo d'arancia preferito, ma non più in produzione, e l'auto con cui scorrazza.
Tutte queste piccole idee, disseminate qua e là senza una vera unione sono forse l'esempio perfetto per definire un film che non sa bene dove andare a parare, che mostra le conseguenze -non solo personali- di una malattia degenerativa tra le più crudeli, arrivando ad un finale che lascia ancor più amaro in bocca.
Inconcludente, con il più classico degli sguardi in camera, sembra di essere di fronte ad un film di seconda scelta, arrivato un po' per caso, un po' per noia, nei nostri cinema.
Regia Philippe Le Guay
Sceneggiatura Philippe Le Guay, Jérôme Tonnerre
Musiche Jorge Arriagada
Cast Jean Rochefort, Sandrine Kiberlain,
Laurent Lucas, Anamaria Marinca
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Nooo, i vecchietti noiosi no!
RispondiEliminaChe poi sono noiosi e irritanti quasi tutti, soprattutto sui mezzi pubblici, ma si sa che noi li amiamo particolarmente.