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24 agosto 2016

Grandma

E' già Ieri. -2015-

La nonna è una poetessa senza più ispirazione, arrabbiata con il mondo, burbera e ancora in lutto dopo la morte della compagna di una vita, che scarica anche l'ultima fiamma.
La figlia è una donna in affari che non ha nemmeno avuto il tempo per trovare un uomo, e quindi una figlia l'ha avuta da sola.
La nipote, giovane e ingenua, si ritrova incinta, e disperatamente alla ricerca di 630 dollari per abortire.
Prima che a una madre troppo impegnata, troppo rigida e poco comprensiva, andrà a chiederli a quella nonna aperta che sotto una scorza dura nasconde un gran cuore.
Peccato che quella nonna si ritrovi al momento al verde, avendo saldato tutti i debiti -compresi quelli medici-. a suo carico, avendo fatto della sua carta di credito uno scaccia pensieri che si muove al vento.


Parte così una forsennata ricerca per questi soldi, a bordo di un'auto d'epoca da far invidia ma che fa i capricci, ripercorrendo amicizia dopo amicizia, incontro dopo incontro, tappe di una vita vissuta appieno e piena di segreti da rivelare.
Il tutto in una giornata, dalla mattina alla sera, con i soldi che faticano ad accumularsi, con amici che poco possono fare se non un tatuaggio, con vecchi amori ancora feriti e incapaci di dimenticare quelle ferite.
Grandma è un road movie in piccolo, per il tempo e per i chilometri che all'interno di una vecchia Dodge Royal (proprietà della Tomlin stessa) si macinano, ma come tutti i piccoli film, anche i road movie, vuole dire molto di più.
Si parla di femminismo, di icone e ideatrici del movimento, si parla di libertà di scelta, di vita, si parla di aborto, senza mai calcare la mano, senza mai cadere nell'ovvio, nel buonismo, nell'eccesso.


Un equilibrio che non ti aspetti dal regista e sceneggiatore di American Pie, che sa scegliere non solo le attrici giuste, ma anche le parole giuste, con dialoghi ricchi di umorismo e verità, che sanno far ridere, sanno commuovere.
Grandma non sarebbe quello che è -un piccolo gioiellino tutto da scoprire- se non ci fosse Lily Tomlin protagonista: un ruolo cucitole addosso, dove con quell'aria dura e rude mette in ombra chiunque, anche la giovane Julia Garner.
I soli 79 minuti di durata scorrono via che è un piacere, tappa dopo tappa, capitolo dopo capitolo, con il desiderio di poter avere una nonna così tosta al proprio fianco, sempre.


Regia Paul Weitz
Sceneggiatura Paul Weitz
Musiche Joel P. West
Cast Lily Tomlin, Julia Garner, Marcia Gay Harden
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5 commenti:

  1. Film bello e leggero come una piuma, sorprendente che l'abbia girato Weitz.
    E mi sono innamorato di Julia Garner. Dannati film indie.

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    1. Dannati film indie leggeri leggeri.
      Io mi sono innamorata della Tomlin, la Garner a pelle mi sta antipatica, colpa anche del ruolo in The Americans probabilmente...

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  2. Nonostante avesse tutto per piacermi, e nonostante mi sia piaciuto lì per lì, il giorno dopo non ho avuto voglia di parlarne. Lei grandissima, ma il resto non mi è rimasto impresso. :/

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    1. Come sopra, è leggero leggero. I discorsi sul femminismo e sul passato potevano aver avuto più peso, e su di me l'hanno avuto, anche se sì, non è uno di quei film che si ricorderà sulla lunga distanza, ma è capace di intrattenere a dovere d'estate.

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  3. Sembra una versione femminile e indie di Nonno scatenato... :)

    Più che per la grandma Lily Tomlin, comunque, a me attira per Julia Garner, ottima in The Americans e comparsa pure in The Get Down.

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