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30 settembre 2016

The Voices

E' già Ieri -2014-

Sì, sono anch'io una di quelle persone che parla con gli animali.
Che li saluta quando ritorna a casa, che li interroga inutilmente sui fatti del giorno, sulla quantità del cibo che vogliono, sulle loro avventure.
Mai una volta che mi abbiano risposto.
Mai una volta, per fortuna, che mi abbiano spinto ad uccidere qualcuno.
Sembra strano, ma è quello che succede a Jerry, un tipo piuttosto ordinario, che si occupa delle spedizioni di vasche da bagno in una fabbrica di medio livello, che vive affianco a un bowling con il suo cane e il suo gatto.
Ed è quest'ultimo che lo invita ad uccidere, sempre di più.
Ma facciamo un passo indietro, che è d'obbligo.



Jerry ha problemi psichici. In cura da una psicologa che crede in lui e nel suo potersi stabilizzare attraverso i farmaci, Jerry ha un passato non proprio felice vista l'eredità malata lasciatagli dalla madre.
Jerry ci prova ad andare avanti, e vede tutto rosa e fiori: il suo lavoro, in perfetta sintonia, neanche fossimo dentro un musical, la sua casa, linda e pulita, l'amore -corrisposto?- con la collega inglese Fiona.
Ma prima che quel gatto lo inviti ad uccidere, Jerry si ritrova con una morte sulla coscienza e soprattutto con la gioia e  l'ebrezza provata per aver compiuto quell'omicidio "accidentale".
E così, istigato da un gatto malefico, da una testa parlante e tenuto a bada solo da un cane bonario e bonaccione, Jerry prende la via del sangue.


Lo sbarco in terra straniera di Marjane Satrapi dopo i fasti di Persepolis e di Pollo alle Prugne, ha dalla sua tutte le buone intenzioni della dark comedy e tutta la precisione del mondo colorato dell'indie.
Le potenzialità per farne un piccolo cult ci sarebbero tutte, a partire da un cast di attori noti e in formissima capitanato da un ironico Ryan Reynolds a cui fanno seguito Gemma Arterton e Anna Kendrick, ma la struttura di The Voices pecca in una pesantezza centrale che si fa sentire troppo, e in una risoluzione piuttosto frettolosa per non dire impensabile, che soddisfa solo in parte.
Sulla carta, infatti, quelle voci che Jerry sente, le si pensa più importanti e più centrali, mentre sono in realtà relegate sullo sfondo e non troppo funzionali.
A fare la differenza allora, e a salvare in zona cesarini il film, i titoli di coda che scorrono in una canzone travolgente cantata e coreografata dall'intero cast, che fa ridere e sorridere e rivalutare quanto visto, risollevando da quella pesantezza non necessaria.
La Satrapi si presta così ad un cinema forse distante dalle sue corde, ma dopo questo primo scontro, può regalarci altre gioie.


Regia Marjane Satrapi
Sceneggiatura Michael R. Perry
Musiche Olivier Bernet
Cast Ryan Reynolds, Gemma Arterton, 
Anna Kendrick, Jacki Weaver
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4 commenti:

  1. Al tempo, mi aveva piacevolmente sorpreso. :)

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    1. Sorpreso sì, convinta del tutto no.
      Colpa di una seconda parte troppo pesante, io quel gatto rosso lo avrei usato di più, poi.

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  2. Anche a me non aveva convinto un granché e in effetti la cosa migliore sono i titoli di coda. La classica occasione sprecata.

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    1. Fosse stato tutto nei toni e nei colori pastello della sigla finale, sarebbe stato una gran cosa. La Satrapi ha però il tempo i rifarsi.

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