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15 ottobre 2016

Pets - Vita da Animali

Andiamo al Cinema

Quand'ero piccola immaginavo che anche i miei gatti se ne andassero a scuola, seduti composti nei loro banchi, mentre a scuola c'ero anch'io.
O forse, me lo dicevano i miei genitori per mettermi fretta, e prepararmi.
Oggi so che, quando non sono a casa, i gatti dormono o al massimo gironzolano qua e là per il giardino, il cane dorme o pazientemente aspetta davanti alla porta, fiutando ogni rumore, ogni passo in attesa di un rientro.
L'idea di mostrare cosa facciano i nostri animali domestici quando non ci siamo è quindi geniale in partenza, non troppo originale -visto come da Toy Story a Gli Aristogatti imprese simili sono state fatte- ma comunque l'espediente giusto per divertire.
E Pets diverte, parecchio.
Ma c'è un ma, anzi, più di uno da affrontare.


Il primo riguarda quel trailer e quelle clip che da più di un anno girano sul web e nei cinema e che rovinano così le gag più esilaranti del film, dai grattini del bassotto Buddy alla svolta metal dello snob Leonardo.
Ma ci si passa sopra, la campagna pubblicitaria ha fatto il suo lavoro, i trailer servono anche a questo.
Il secondo, più importante, è che Pets non si limita purtroppo a mostrare cosa fanno i nostri animali quando non siamo a casa. Per far quello, ci mettono qualche scena iniziale -le migliori- e via. Il vero centro della trama, è l'azione composta da fuga e inseguimento, ricerca e scontro, con ovviamene una serie di personaggi stereotipati ma necessari da inserire e avventure rocambolesche da mettere insieme.
Così, Max che si ritrova all'improvviso costretto a condividere la sua Katie e la sua casa con l'ingombrante Duke, finisce con lui in fuga fuori da quella casa, a scappare dai temibili animali reietti che vivono nelle fogne capitanate da un solo all'apparenza tenero coniglio bianco. Alla loro ricerca, partono, i compagni di condominio, buffi investigatori a due e quattro zampe più ruote.
Insomma, niente di nuovo neanche in questo caso, soprattutto per come la struttura della sceneggiatura vada avanti di inseguimento adrenalinico ad un altro.


Questi "ma" pesano comunque fino ad un certo punto sul risultato finale.
Pets diverte, questo è il suo obiettivo, e il suo obiettivo raggiunge.
Non strappa grasse risate, non fa riflettere anche se qua e là commuove (giocando anche piuttosto facile), ma sa divertire i grandi come i più piccoli (chiaro target di riferimento della pellicola) e ha il suo apice in quel mondo fatato di salsicce così psichedelico e assurdo.
I personaggi funzionano nonostante il loro essere sani portatori di cliché e nonostante soprattutto quei toni urlati che sembrano il marchio di fabbrica dell'animazione di questi tempi, funziona anche il doppiaggio italiano con Francesco Mandelli che caratterizza bene il suo coniglietto.
A lasciare il segno, gag a parte, è però l'animazione stessa, accompagnata dalle note non troppo impegnate di Alexandre Desplat, Chris Renaud e Yarrow Cheney si muovono in una New York tridimensionale, dando profondità e altezza ai disegni, facendo muovere quell'ipotetica macchina da presa in voli e riprese impossibili.
Pets non è quindi il film che ci si aspetta, né come trama né come risate garantite, ma sa il fatto suo, sa creare empatia con i personaggi facendoli diventare virali e sa soprattutto divertire.


Regia Chris Renaud, Yarrow Cheney
Sceneggiatura Brian Lynch, Cinco Paul, Ken Daurio
Musiche Alexandre Desplat
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Bolt, Zootropolis, Toy Story

6 commenti:

  1. Divertente e piacevole, meglio del previsto per quanto mi riguarda, ma pur sempre diversi gradini sotto la Pixar.

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    1. Sotto la Pixar classica, sì, sotto la Pixar di Dory non so: entrambi sono troppo urlati e troppo avventurosi.

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  2. Io l'ho visto in lingua originale e mi sono goduto alcune voci telefilmiche presenti. Fantastica Ellie Kemper/Kimmy Schmidt, che come doppiatrice di cartoni è perfetta. :)

    Personalmente ha superato di gran lunga le mie aspettative, sarà che mi aspettavo una robaccia alla Minions e invece è un film che, pur con i limiti che hai giustamente sottolineato, ha una sua dignità.

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    1. Purtroppo ha vinto il grande schermo alla v.o., non che il doppiaggio fosse malvagio, ma forse nell'originale si urla di meno. E sì, Kimmy è un perfetto cartone animato già solo al vederla!

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  3. Mi aspettavo una "sciocchezzuola", invece mi ha alquanto convinto.

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    1. Mi aspettavo più vita segreta e meno azione, ma mi ha convinto lo stesso :)

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