E ne è partita la più classica diatriba: che verde è questo, cos'è più rosso, come si chiama tecnicamente questo?
Il tutto, ovviamente, è sfociato nell'altrettanto classica dimostrazione che noi donne i colori li riusciamo a chiamare in più e più modi, mentre i maschi si fermano al basico, senza porsi troppi problemi. Esempio ne è il giovine, che considera il tortora, sentito sempre più spesso dopo l'anno in cui tanto era di moda, un misto tra beige e viola.
Viola.
Dico io.
L'intera discussione mi ha fatto tornare alla mente un bellissimo scritto di Baricco, in quella sua rubrica di catalogatore che ha dato l'ispirazione a questa, di rubrica domenicale, in cui ammetteva la sua passione per i colori, il suo collezionare cataloghi, brochure, e perdersi in nomi tanto strani, tanto poetici.
Come il soffio di elefante, per dire, che negli anni, va a capire perché, è passato dall'indicare un grigio (e un po' ci sta), al blu, al verde. Un soffio verde.
Ma non serve andare distante, nello strano, per trovare nomi inventati da chissà chi e chissà perché.
Pensa al Blu Oltremare.
Un Blu che scavalca il mare, va oltre, va più giù, e lo rende il colore pastello che preferivo alle elementari.
O il Grigio fumo di Londra, che ora, però, grazie a The Crown che mi ha fatto conoscere quella nebbia, quel fumo denso che paralizzò la capitale inglese dal 5 al 9 dicembre 1952, quel grigio lo immagino intriso di quel verde proprio del veleno, della morte.
E poi, se proprio vogliamo andare avanti, si potrebbe parlare del color Terra di Siena, o della Terra di Siena Bruciata...
A dire il vero, pure io che con i colori ci lavoro (l'ho mai detto che per vivere dipingo ceramica? No? Ché non è che questo blog abbia chissà quali entrate...), qualche nome lo invento, per poi capirlo e saperlo distinguere solo io.
A partire dalla musica, in cui differenzio gli assoli di chitarra Blu (i miei preferiti, quelli dei Pink Floyd per intenderci) da quelli gialli e verdi, quelli acidi che non riesco a sopportare a lungo (AC/DC, diciamo).
In fase di progettazione e arredamento, poi, contino a puntare su l'azzurro, il lavanda e il verde Provenza.
A cosa corrispondono?
Pensate alla Provenza, meglio ancora, pensate a un film ambientato in Provenza, pensate a quella cascina/rustico da sogno dove i protagonisti vivono, e un mobile, almeno uno, azzurro, lavanda o verde, lo troverete, e quello è il colore che intendo.
Insomma, il genere shabby chic che tanto va di moda rendendo di moda ancora e sempre quello che è antico in un circolo che pare senza fine. Per fortuna.
E non è un caso che lo scorso anno l'autorità in materia, la (o il?) Pantone abbia eletto come colori dell'anno, dopo lo splendido Marsala, il Rosa Quarzo e il Serenity (e anche qui, sarebbe da aprirci un capitolo), tipici colori pastello shabby. E per questo, per me, bellissimi.
Quello di quest'anno è stato annunciato proprio in settimana: il Greenery.
Numero 15-0343, per essere precisi.
Insomma, nel 2017, Go Green! In tutto e per tutto, si spera.
E non per dire, ma io già l'avevo deciso che la mia prossima camera da letto sarebbe stata un Greenery, ma più acceso perché, un po' a sorpresa, è diventato il mio colore preferito (cosa che fa molto primo appuntamento o tema delle elementari).
Il colore della natura, che sa rilassarmi, il colore dei parchi e della campagna che sa riempirmi, il colore dei miei occhi, anche, uscito dopo una strenua battaglia che non ne ha voluto sapere di prendere semplicemente quelli scuri e marroni dei miei genitori, no, e nemmeno quelli azzurri dei miei nonni, no, a spuntarla, per ben due volte (tra me e mia sorella), è stata quella nonna i cui occhi verdi sono di un'altra tonalità, ma che ha saputo stracciare la concorrenza.
Poi sì, c'è anche il grigio, il dimenticato grigio.
Il grigio dei dubbiosi e dei riflessivi, per cui niente è mai o tutto bianco o tutto nero, il grigio della polvere che si posa sul passato, il grigio della malinconia.
Per scoprire il colore Pantone dell'anno QUI
Per leggere il bellissimo racconto di Baricco QUI
E' vero, mia madre è così, io ci vedo un colore base lei molto di più, troppo di più :D
RispondiEliminaComunque anche per me il verde è uno dei miei colori preferiti ;)
Il (la?) Pantone la pensa come noi quest'anno, anche se la tonalità non tra le mie preferito meglio il verde... prato ;)
EliminaIo sono messo ancora peggio del giovine.
RispondiEliminaIl tortora non l'ho mai manco sentito.
Per me ci sono il bianco, il nero, e poi forse c'è anche qualcos'altro che non riesco a distinguere... :)
Fosse per il giovine, esisterebbe solo il nero, come il suo armadio. Però dai, concediti almeno al grigio viste che le sue 50 sfumature le hai apprezzate ;)
Elimina...ho i capelli rossi, quindi il verde mi sta divinamente bene...
RispondiEliminacredo che, in tutte le tonalità, sia un colore veramente chic
personalmente, vivo con un uomo che ha a che fare con l'abbigliamento, quindi le sfumature di colore, gli sono abbastanza famigliari!
Fortunata te, io posso richiamare la deformazione professionale anche se i nomi comunque mi è più facile inventarli che non scoprirne il vero pantone.
EliminaIl tortora è uno dei miei colori preferiti...adori il verde in (quasi) tutte le sue sfumature, a parte il verde smeraldo, e pure io sto pensando al verde (salvia) per la mia prossima camera da letto!
RispondiEliminaPer concludere, ignoravo dipingessi. Che bello!!!
Dipingo/decoro, non so mai quale sia il termine giusto, e nonostante sia sulla della ceramica stile Capodimonte decisamente discutibile, un po' di occhio e di mano con gli anni me li sono fatti ;)
EliminaIl verde della camera credo sia una specie di verde prato, qualcosa di acceso, su cui poi potrei sperimentare la mia mano di decoratrice. Vedremo ;)