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13 febbraio 2017

Il Lunedì Leggo - Middlesex di Jeffrey Eugenides

No, il mattone russo dell'anno 2017 non è ancora finito, tempi duri, tempi stretti, poco tempo, hanno ostacolato l'impresa.
Lo sguardo, allora, in questo lunedì si poggia su un piccolo capolavoro moderno, Premio Pulitzer nel 2003 e decisamente attuale.
In tempi in cui il gender fa più paura di un'epidemia, leggere un libro che affronta in modo delicato, in modo squisitamente letterario non tanto il "gender" come parola spaventosa e fuori luogo, ma il cambiamento del sesso, è cosa buona e giusta.
Middlesex, non racconta semplicemente la storia di chi nel sesso in cui è nato, non sta bene, non si identifica, ma racconta la storia di chi un sesso definito -almeno geneticamente- non ce l'ha, un middlsex, quello di mezzo, quello degli ermafroditi.
Racconta soprattutto un'epopea famigliare che parte dalla Grecia più bucolica e più tragica, e arriva fino all'America della borghesia, attraverso anni, generazioni, all'interno della famiglia Stephanides.



Si parte lì, nelle verdi radure di Bitinio, dove un amore peccaminoso, difficile da capire e impossibile da confessare, nasce fra due fratelli.
Il loro peccato, il loro segreto, che si portano appresso per miglia e miglia in mezzo al mare, sbarcando in quella terra di libertà e riscatto, di fresh start dove nessuno li conosce, si insinua però, si fa piccolo, un gene difettoso, che passa incolume la seconda generazione di questa famiglia quanto mai stretta, che viene fortificato da un'altra unione interna, tra due cugini (perché la tragedia, quando greca, non ha fine) per poi scatenarsi tutta in Calliope.
Prima di arrivare a lei, o a lui, c'è un'America che va raccontata, quella delle piccole comunità di immigrati che si ritrovano e condividono vecchie tradizioni, l'America del riscatto, della speranza in un ristorante tipico, famigliare, appunto, l'America dei raggiri, dei boss mafiosi che chiedono di più, della disperazione cullata nell'alcool, delle paure tenute a bada con la religione.
Il colpaccio, poi, lì dove stava per arrivare la crisi economica più nera, permette il balzo in avanti della famiglia, permette lo scatto da semplici immigrati a borghesi benestanti, con villa nel quartiere bene annessa.
Ed è qui che parte la storia di Callie, il cui sesso è il primo che quella nonna sensitiva, sbaglia clamorosamente (o forse no?), il cui sesso, vista una svista del medico, non viene notato nella sua diversità, la cui crescita, tra turbamenti e cambiamenti ormonali che non avvengono, ci viene raccontata in una prima persona avvolgente e piena di malinconia.
Sono gli anni di un'adolescenza diversa, di cuori che palpitano per la persona sbagliata, per la persona non giusta, almeno agli occhi della famiglia, della società, sono gli anni in cui finalmente ci si accorge che qualcosa non va, che il cambiamento fisico tanto atteso, non avviene, e allora, un medico lungimirante, un medico che vede in Callie il caso della vita più che una persona da aiutare a ritrovare la vera se stessa, si mette di mezzo.
Si mettono di mezzo poi ricatti, fughe, locali sordidi e sordidi spettacoli, e si arriva all'oggi, o meglio, al presente, in cui Callie è ormai Cal, in cui gli anni dell'adolescenza, l'epopea famigliare, sembrano passati, ricordi lontani, ma che pulsano ancora nel loro dolore, nel non riuscire a confessare, a parlare veramente di sé.
Senza prurigini, senza scandali nonostante si parli incesti, omosessualità, cambi di sesso, Eugenides ci accompagna per mano in una storia difficile da dimenticare, bellissima da leggere.

8 commenti:

  1. Questo ce l'ho, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo.
    Purtroppo con i romanzi più lunghi e densi, mi tocca aspettare l'estate: altro che letture da ombrellone. Negli altri mesi, tra le sessioni e il resto, mi è impossibile. Potrei impiegarci secoli, a finirli, e sul blog cosa scrivo? :)
    Sul tema, pare sia bellissimo In una sola persona. E ci credo, ha un incipit pazzesco.

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    1. Non conoscevo In una sola persona, ma conosco John Irving di cui ho adorato Il mondo secondo Garp, segno, che fra un po' torna il mio periodo americano.
      Middlesex nonostante le pagine, è leggero il giusto, o meglio, lo si divora, ma capisco il bisogno di libertà, io e il mio mattone russo ci incrociamo così poco che ne viene meno il piacere.

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  2. Pensa che ce l'ho nella libreria digitale da un bel po' perchè mi era stato consigliato e ancora non l'ho aperto. Arriverà presto, spero!

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    1. Lo spero, anche perchè qualcosa mi dice che lo divorerai pure tu, come me.

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  3. Di Eugenides ho adorato naturalmente Le vergini suicide.
    Questo l'avevo messo in lista già da anni, ma ancora non ho trovato il tempo e il modo di leggerlo. Grazie allora per avermelo ricordato. ;)

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    1. L'ho ricordato un po' a tutti e tre oggi, ne sono felice :)
      Le vergini suicide continuerà a mancarmi, avendo amato il film, sarà impossibile per me leggerlo, o almeno, non nei prossimi anni, vediamo se la memoria mi aiuta a dimenticare.

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  4. non so da quanti anni ho chiuso quel libro, ed ancora girovaga nei miei sentimenti... un romanzo bellissimo, con un protagonista a dir poco indimenticabile!
    storia bellissima, complicata e soave a dire poco

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