Pagine

28 marzo 2017

Search Party

Mondo Serial

Di elementi per farmi piacer al primo istante Search Party ce n'erano eccome.
L'ambientazione newyorchese, gli abiti vintage e hipster, il mistero da risolvere di una ragazza scomparsa nel nulla, la fissazione di una protagonista che non sa cosa fare della sua vita e decide di ritrovarla, il suo gruppo di amici piuttosto sgangherato, che la aiuta con piani tutt'altro che efficaci.
Poteva, però.
Perché in realtà Search Party mi ha infastidito fin dall'episodio pilota.
Perché andare avanti?
Un po' per quegli episodi brevissimi, composti da appena 20 minuti, che in tempi di trasloco sono una manna dal cielo, un po' perchè leggendo qua e là di entusiasmo e pollici in su, aspettavo scattasse la scintilla, prima o poi.


Ma ammettiamolo, se la protagonista Dory per prima, fin troppo egoista, fin troppo non vera a differenza di una Hannah Horvath, non convince, difficile che qualcosa cambi a visione inoltrata.
E così, come una spirale senza fine, pure gli altri personaggi non  brillano ai miei occhi per simpatia, troppo oca civettuola una, troppo spudoratamente immerso nei cliché gay l'altro, troppo apatico quel fidanzato, e infine, troppo hipster tutta la cornice che li circonda.
E la storia? -mi si chiederà- la storia, com'è?
La storia non è niente di che.
Il tentativo, più che apprezzabile e piuttosto mirato, è quello di ironizzare sulla sete di giallo e mistero di oggi, riportando le ricerche e le indagini a un livello reale, svolte come delle persone reali -per quanto sopra le righe, con tutte le problematiche e gli equivoci del caso.
Di difetti, però, ce ne sono, e succede che questa storia, in cui ovviamente non mancano i colpi di scena, stanca anche un po', che la misteriosa scomparsa di Chantal passa in secondo piano rispetto alle vite senza un vero scopo, senza vere radici, di Dory e la sua gang.
Il finale, allora, almeno un po' sorprende, ridimensiona il tutto, lì dove eccede.
Ma Search Party si rivela essere uno di quei party dove tutto è così ben arredato, sistemato, agghindato per piacere, che si finisce per non festeggiare davvero, per paura di rovinare qualcosa.


4 commenti:

  1. Io invece l'ho adorata fin dal primo episodio.
    Devo dire che nella seconda parte della stagione è calata un po', però nel complesso l'ho apprezzata molto e ho trovato i personaggi adorabilmente odiosi quasi come in Girls.
    Mi spiace non ti sia piaciuta. Difetti ne ha, è vero, ma se presa nel verso giusto sa anche essere gradevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo i protagonisti mi sono risultati odiosi e basta, troppo smaccatamente sopra le righe rispetto alle Girls, e così i difetti li ho visti e sentiti ancora di più.

      Elimina
  2. Girls sai che l'ho subito mollato? E anche un Please Like Me, per dirti, mi ha irritato molto al giro di boa. L'indie, in televisione, mi annoia proprio. Le puntate non sembrano andare né avanti né indietro, non so se mi spiego. Un po' di piattume, in generale. Non è il caso di Search Party, per me, ma ho capito. Io, però, Dory e gli altri li aspetto volentieri per una nuova stagione. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco la sensazione, ma in realtà anche nelle stagioni più piatte di Girls o di PLM c'erano episodi scritti in modo splendido, Lena Dunham ora come ora si sta superando, quest'ultima stagione è una meraviglia. Search Party invece punta troppo sull'ironia, e mi ha irritato, preferivo più personaggi che storia, invece le svolte "giallo" la fanno da padrone.. il prossimo anno non credo di esserci.

      Elimina