Esistono ancora i cercatori d'oro?
A quanto pare sì.
O perlomeno esistevano negli anni '80, gli anni dell'alta finanza, dell'America incravattata pronta a quotare tutto e tutti in borsa, gli anni del vincere facile.
Come, questi anni non sono del tutto finiti?
Vero.
Sta di fatto che all'epoca di cercatori d'oro ce n'erano davvero, alla ricerca del "posto giusto", del momento giusto, in terre incontaminate da contaminare e trasformare in miniere a cielo aperto.
Il luogo giusto per Kenny Wells è l'Indonesia, lì, secondo il geologo e cercatore specializzato (in rame o bauxite o qualunque altro minerale pregiato) Mike Acosta, c'è un anello di fuoco, un anello pieno d'oro pronto per essere messo a nudo.
Prima, Kenny, lo conosciamo come figlio prediletto di un imprenditore minerario, e no, non pensate a mani sporche, carrelli polverosi: siamo in America, siamo in uffici all'ultimo grido, dove contano le chiamate, i contatti, i soldi da investire lì dove si sente odore di altri soldi.
Poi, Kenny, lo ritroviamo prossimo alla banca rotta, con nessuno che crede più in lui e con lui che ancora ci crede, che cerca il riscatto, e lo trova proprio lì, in Indonesia, con Mike.
Racimolare i soldi per partire, sarà un'impresa, sopravvivere, alla malaria, ai tempi duri e piovosi della regione, sarà un'impresa, ma lì dove un'altra sconfitta sembra stendere una volta per tutte Kenny, lì polvere d'oro viene trovata, una miniera, la più grande del decennio, scoperta.
E scorrono fiumi di alcool, di feste, Wall Street non sta nella pelle: eccolo il sogno americano, eccolo l'uomo che con ostinazione e intuito, ce la fa, eccolo l'uomo che si può fregare, che si può mettere a tacere mordendo la sua fetta di torta.
Ma -e detto non fu mai più adeguato- non è tutto oro quel che luccica.
Non è tutto oro quel che luccica, per quel che riguarda Kenny e i suoi affari, ma è oro luccicante e splendente Gold, che segna il ritorno in grande spolvero (dopo i mezzi passi falsi di La foresta dei sogni e Free State of Jones) e ovviamente il varco a cui si aspettava il vincitore dell'Oscar Matthew McConaughey, pure lui capace di riscattarsi, di trasformarsi.
Qui, gioca con il ruolo che ormai più gli si addice: il mascalzone sopra le righe, l'attore che ipnotizza la macchina da presa e oscura tutto il resto, con una buona dose di egocentrismo, sì, ma anche di bravura, che qui va di pari passo alla trasformazione fisica che vuole McConaughey stempiato, ingrassato, beone (e che ricorda in modo impressionante il Johnny Depp di Black Mass).
Qui oscura i pur bravi Edgar Ramirez e Bryce Dallas Howard, in un one man show infarcito di anni '80, di lusso sfrenato e di cadute che si augurano e ci si diverte a guardare.
È il mondo della finanza, baby, è il mondo degli squali che mordono sempre di più, è il mondo delle truffe, quelle che non ti aspetti.
Il film, si ispira ai fatti veri della Bre-X che nel 1996 portò scompiglio in borsa e fregò un numero impressionante di "onesti" cittadini e colletti bianchi che credettero nella scoperta in pieno Borneo di un giacimento aurifero.
Stephen Gaghan romanza e cambia i fatti, ovviamente, e lo fa con un ritmo scanzonato, con una maestria, che fanno scorrere le due ore alla ricerca dell'oro senza pesare, cosa che, a una prima occhiata, non era facile.
Aiutano di certo le musiche scelte, che vanno dai Joy Division ai Talking Heads passando per i Pixies, aiutano lezioni di stile prese da un certo Scorsese, di certo, e da un certo tipo di film che mai come oggi funziona.
Il mondo della finanza, dei moderni (anche quando non contemporanei) cercatori d'oro, è una nuova miniera da sfruttare per l'industria del cinema.
Regia Stephen Gaghan
Sceneggiatura Patrick Massett, John Zinman
Musiche Daniel Pemberton
Cast Matthew McConaughey, Èdgar Ramìrez, Bryce Dallas Howard
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The Wolf of Wall Street, La Grande Scommessa, Margin Call
Lui bravo e gigioneggiante, ma sarà stata propria la trama a non interessarmi. Ma per niente, al solito. :-/
RispondiEliminaSarà che il losco mondo della finanza e le truffe un po' mi affascinano, ma il film mi ha convinto più di quanto pensassi, le basse aspettative a volte aiutano ;)
EliminaSembra uno di quei film finanziari perfetti per me.
RispondiEliminaE pure la colonna sonora sembra fatta per me! :)
Cercherò di non confrontarlo troppo con l'inarrivabile The Wolf of Wall Street e spero che riesca a convincere pure me.
(mi sa che ho ripetuto troppe volte il "me", in questo commento molto egocentrico)
Qualche difettuccio c'è, ma la storia, McConaughey, la musica e la costruzione sanno il fatto loro. Meno pesante di quello che pensavo, più spumeggiante, ma ovviamente Scorsese è a un altro livello.
EliminaSono contento che sia meglio di quanto mi aspettassi.
RispondiEliminaSpero di recuperarlo presto e che non deluda le aspettative che hai inevitabilmente scatenato. ;)
È in tutto e per tutto un film fordiano, quindi mi aspetto gran bei bicchieri dalle tue parti, non deludermi ;)
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