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21 giugno 2017

Hello, My Name Is Doris

E' già Ieri -2015-

Ciao.
Mi chiamo Doris.
(CIAO DORIS!)
Ho sessant'anni, ma non me li sento, lavoro in un'agenzia dove faccio la contabile e dove un po' mi prendono in giro e sono la più vecchia. Vivevo con mia madre, in una bellissima casa fuori New York, ora mia madre non c'è più e quest'immensa casa, con tutto quello che contiene, è mia, il mio guscio.
Mi chiamo Doris e sono un'accumulatrice seriale, non riesco a disfarmi di oggetti banali, rotti, ciarpame vario, che accumulo e accumulo nella mia casa, che mio fratello vorrebbe avere.
Leggo romanzi rosa, romanzi d'amore, e fantastico di trovare finalmente anch'io l'adone dei miei sogni.
Quell'adone, ora, ha un nome, si chiama John ed è il nuovo direttore aziendale.
Mi ha preso in simpatia, c'è qualcosa, e allora ho deciso di buttarmi.
Mi chiamo Doris, e a sessant'anni mi sono iscritta a Facebook. Sotto falso nome, con un'altra identità, e così spio e chatto con John, scopro i suoi gusti musicali, vado a concerti di musica elettronica, e nell'imbarazzante mise che porto, conquisto tutti gli hipster, che si sa, vestono come vestivano i miei nonni.
Mi chiamo Doris e ormai, a sessant'anni, la testa e il cuore l'ho perso per il bel John, molto più giovane di me, ma che importa?



Ciao.
Mi chiamo Sally Field.
E se Doris non fosse interpretata da me -Sally Field- probabilmente questo film poco successo avrebbe avuto. Che ci posso fare se sono una che i ruoli se li cuce addosso, se faccio molto melodramma anni '90 e se quando mi butto in una commedia indie in realtà piuttosto banale e decisamente leggera, faccio la differenza?
Sì, il mio personaggio è speciale, timido ma coraggioso, solo ma romantico, a suo modo depresso ma anche capace di uscirsene con un pieno di energia.
La mia Doris a volte irrita, a volte fa pena, altre ancora la si compatisce o si fa il tifo per lei.
Anche se, siamo realistici: davvero il bel Max Greenfield, lo Schmidt di New Girl, puoi innamorarsi di una come me?
Una che magari sì, per affinità elettive qualcosa in comune ha, ma. Ma, ci sono troppi ma, che una romantica come me -Lisa- non riesce a condividere.


Ciao.
Mi chiamo Lisa.
E in quest'estate ufficialmente appena iniziata ma ufficiosamente già in grado di svuotare i cinema di titoli appetibili, mi nutro di vecchi e quasi nuovi titoli non arrivati in Italia, cercando tra l'indipendenza quello giusto, la leggerezza necessaria per sopravvivere a questo vuoto, a questo caldo, alle poche serate divano post trasloco.
Ciao, mi chiamo Doris sembrava fare al caso mio, leggero, poco impegnato, nostalgico e sfizioso, con quella New York sempre perfetta, quelle stoccate di ironia alla modernità di oggi, ben assestate.
Ma Doris con le sue mancanze, il film con la sua leggerezza che porta a sbandare e toccare troppi fili, che a volte tenta la strada della serietà, altre del romanticismo, altre ancora della commedia, ha finito per essere una visione che non ha lasciato il segno, che gioca con un finale sospeso -unico fiore all'occhiello assieme alla Field- ma che purtroppo presto, davvero troppo presto, si dimentica.
Ciao.


Regia Michael Showalter
Sceneggiatura Michael Showalter, Laura Terruso
Musiche Brian H. Kim
Cast Sally Field, Max Greenfield, Tyne Daly

4 commenti:

  1. A sorpresa, un anno dopo, invece la ricordo ancora.
    Tanta leggerezza ma lei, attrice con la lettera maiuscola, mi aveva veramente toccato il cuore.

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    1. Doris è un bel personaggio, ma di per sé la visione è volata via in modo troppo, troppo leggero. Poca passione, purtroppo.

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  2. Ciao Doris, Sally e Lisa,
    nonostante la protagonista un po' vecchietta, sembrerebbe una commedia più o meno indie che potrebbe fare al caso mio, ma per ora l'ho sempre tenuto a prendere muffa sull'hard-disk. E mi sa che continuerò a tenerlo lì... ;)

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    1. Leggero è leggero, indie è indie, ma manca qualcosa per renderlo più incisivo, e quella muffa la capisco, pure io lo avevo archiviato da mesi.

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