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26 agosto 2017

I Am Michael

Andiamo al Cinema su Netflix

Miachael era gay, ma adesso sta con lei.
E non importa che la lei in questione sia Emma Roberts.
Importa chi era e chi è Michael.
E no, non è solo una triste versione vera di una canzone di Povia, perchè il Michael è Michael Glatze, attivista della comunità gay, direttore e fondatore di riviste che i gay d'America cercava di aiutare, regista di un documentario che proprio l'America attraversava, intervistando giovani gay e accompagnandoli nel difficile cammino del coming out e dell'accettazione di sé.
Finché Michael stesso non si è più accettato, finché Dio non gli ha parlato, e si è rifiutato di identificarsi come gay.
La notizia, nel 2006, ha fatto il giro dei notiziari americani, con una ventata di polemiche, minacce e sussultazioni varie.
Ovvio, quindi, che pure Hollywood si interessasse alla storia.



Per fortuna, la Hollywood dai toni sommessi, dagli attori impegnati, quella senza clamori e che non punta alle statuette.
Michael è così un combattuto, serio e intenso James Franco, orfano alla ricerca di sé, innamorato del suo compagno (il per me sempre inquietante Zachary Quinto), disposto per lui a lasciare la libera e creativa San Francisco per la più semplice Halyfax, in Canada, assieme a un altro vertice del triangolo che è diventata la loro relazione, in un menage a trois che funziona.
La religione, però, si mette di mezzo.
La Bibbia avvince, gli incontri con pastori pure, e i dubbi verso un'aldilà, verso il Paradiso irraggiungibile per chi gay, si fanno strada su una mente fragile, che vacilla.


Il film, segue questa drastica conversione e proprio lì si impantana.
Il ritmo, l'entusiasmo iniziale, le belle parole cariche di speranza e messaggi positivi, lasciano infatti il posto a una pesantezza e a una ridondanza eccessiva, in linea con la pesantezza e l'eccesso di un protagonista convinto di parlare davvero con Dio, di avere un percorso da seguire e da mostrare agli altri.
La qual cosa, fa paura.
Sperando in una licenza poetica ben presente, il film non può lasciare indifferenti, l'interpretazione di Franco neppure, particolarmente sentita com'è.
Resta però la sensazione che proprio lì dove il film doveva essere più interessante, ci si perde in paroloni e in false verità da professare, e quel guizzo, quell'inizio fresco e genuino, sembra un passato lontano rinnegato fino in fondo.


Regia Justin Kelly
Sceneggiatura Justin Kelly, Stacey Miller
Musiche Tim Kvasnosky, Jake Shears
Cast James Franco, Zachary Quinto, Emma Roberts, Charlie Carver
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6 commenti:

  1. Ricordo che se ne parò qualche festival di Berlino fa, ma lo avevo perso di vista, prima di ritrovarlo sul menu Netflix. Non pare imperdibile, poi quella parentesi religiosa già mi fa rabbrividire, però Franco mi sta molto simpatico e, fino a qualche film sbagliato fa, era anche un bravo attore; spero di riscoprirlo qui, il ruolo si presta.

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    1. La parentesi religiosa (che in realtà è una vera e propria seconda parte) fa davvero paura e pure imbestialire, ma James Franco convince e si vede che tiene al ruolo dando parecchio.
      Netflix batte i cinema, ancora una volta.

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  2. L'apertura con citazione di Povia è degna di un post cannibale.
    Scegli tu se prenderlo come un complimento o un insulto... :D

    Omosessualità + religione è un doppio argomento delicato, se non viene affrontato al meglio si rischia qualche scivolone. A quanto pare il film, per quanto promettente, non li evita del tutto.
    Ci vorrebbe una vita intera soltanto per vedere tutti i film di e/o con James Franco, però questo sembra meritare una possibilità.

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    1. Io aspetto un post cannibale con quel titolo, così da prenderlo come un complimento :) Che sì, il film merita una possibilità, James Franco sa ancora il fatto suo e la storia per quanto non esente da difetti, meritava di essere raccontata.

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  3. En su vida real, Michael renunció a ser pastor y evangélico. Actualmente vive en San Francisco y no pertenece a ninguna iglesia. Dijo que es bisexual. ... http://skippingtothepiccolo.com/2017/02/26/james-franco-movies-true-ex-gay-not-ex-gay/

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  4. Nella sua vita reale, Michael ha smesso di essere un pastore e un evangelico. Egli tornò a San Francisco e non è un membro di qualsiasi chiesa. Ha detto che è bisessuale. http://skippingtothepiccol.com

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