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13 settembre 2017

Baby Driver

Andiamo al Cinema

Si torna al cinema, quello con lo schermo un po' più piccolo, con l'impianto meno potente, ma con la storia giusta, quella che coinvolge dall'inizio alla fine, che diverte ed emoziona.
Potere della musica, potere di Edgar Wright.
Parlare di Baby Driver senza menzionare la sua colonna sonora non ha senso, e partiamo da qui allora, visto che non è una colonna così, di abbellimento, ma è portante, e regge, anzi, costruisce l'intera sceneggiatura, che la assimila, si fa plasmare, dalle note che passano nelle cuffie di Baby.
E allora: ➤PLAY!



Baby, professione autista, di rapine.
Al soldo del perfido Doc, in debito con lui, incaricato di volta in volta di portare alla fuga, in barba ad inseguimenti a rotta di collo, malviventi alle prese con banche, uffici postali o portavalori.
Baby corre, a ritmo di musica, conosce la città, conosce la sua auto, e schizza via, con il suo cuore d'oro che batte a mille.
Baby ha un anziano padre adottivo di cui prendersi cura, sordo e impossibilitato a muoversi, ha una ragazza che gli ruba il cuore, nel ristorante dove lavorava la madre, e ha soprattutto un passato che lo tormenta, e che quelle cuffie che non toglie mai, aiutano ad affievolire.
⏩FFW


Azione si diceva, fughe rocambolesche, inseguimenti e sparatorie come nel miglior film di genere, ma siamo nella mente folle di Edgar Wright, uno che con la sua trilogia del cornetto ha saputo ribaltare e fare del genere quello che voleva, che fosse l'horror (L'alba dei morti dementi), il poliziesco (Hot Fuzz), il nostalgico (La fine del mondo).
Ovvio quindi che non si hanno i muscoli o le frasi ad effetto di un Fast & Furious, o meglio, li si hanno, complici l'utilizzo di un meschino Jon Hamm (Ah!) o di un odioso Jamie Foxx, e si ha pure la bella pupa di turno (Eiza Gonzales), ma si ha soprattutto una struttura che a questo, incastra quel che vuole, soprattutto il cuore di Baby, la sua storia d'amore con la cameriera che desidera la fuga Debora (una sorprendente Lily James), dando vita a un boy meets girl dall'inizio romanticissimo e uno sviluppo che prevede sangue, fiamme e motori.
E si ritorna alla musica, che prende il sopravvento, che si inserisce in ogni dove tra Queen, Beck, Beach Boys e T.Rex, perfino nelle scritte sui muri, in quel magnifico piano sequenza iniziale, il primo di tanti, perchè si vede che Wright ci sa fare e si diverte dietro la macchina da presa, e la muove, la fa volare, sopra e dentro quelle auto sportive, in mezzo al traffico, nell'appartamento di Baby, dove balla e compone.
Ma che musica Maestro Wright! Che ritmo! Che film!
⬛ STOP Inforco i miei occhiali da sole cool, metto le cuffiette nelle orecchie, e vado con Baby, Driver.


Regia Edgar Wright
Sceneggiatura Edgar Wright
Musiche Steven Price
Cast Ansel Elgort Lily James, Jon Hamm, Kevin Spacey, Jamie Foxx
Se ti è piaciuto guarda anche
La trilogia del cornetto, Scott Pilgrim vs The World

8 commenti:

  1. l'ho visto la settimana scorsa trovandolo, inattesamente , molto più carino del previsto
    grazie all'interpretazione speciale di Kevin Spacey, e di quel giovane Baby, decisamente caratteriale, nonostante l'interpretazione molto coperta da occhiali da sole

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    1. Io aggiungo anche un Jon Hamm tamarro ma sempre affascinante, Baby si farà strada!

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  2. Visto ieri.
    Che dire?
    Figata!
    La tua rece mi ha fatto venire voglia di un ➤REPLAY.

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    1. Sapevo l'avresti adorato, pane per i tuoi denti e musica per le tue orecchie ;)

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  3. Nonostante l'adorazione per Wright e la fiducia verso Elgort, che trovo bravissimo sin da Colpa delle stelle (oltretutto, ha una gran voce: il doppiaggio limita molto il suo canticchiare), il film mi ha divertito sì, ma non mi ha seguito al di fuori della sala. Non saprei spiegare. Non è piaciuto solo a me, che forse resto troppo legato a un cinema di storie; che forse, su film che non sono del mio genere, non cambio idea.

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    1. Io fuori dalla sala ho continuato a canticchiare e soprattutto a frenare gli istinti di fuga/gas a mille... Visto in v.o., poi, quindi ringrazio di aver evitato il doppiaggio del cantato.
      In quanto alle storie, quella d'amore inserita senza risultare ridicola, ha accontentato anche la me più romantica, in un bel mix di azione e sentimenti.

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  4. Film dal gran ritmo, ben interpretato, ottimamente musicato e piacevolissimo.
    Però non è "la canzone della vita", come direbbero i suoi protagonisti.
    E specialmente rispetto a Wright e alla sua Trilogia del Cornetto.

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    1. Siamo sicuramente su un altro territorio, più americano poi e diciamolo, più Cannibale :) Ma mi ha esaltato e emozionato a dovere, sarei pronta a rivederlo e di certo me lo sto ascoltando in cuffia in questi giorni.

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