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16 settembre 2017

Miss Sloane - Giochi di Potere

Andiamo al Cinema

Sembra di essere dentro un episodio di Scandal, con una leader nata che controlla, gestisce, tiene le fila e i doppi giochi di una battaglia a suon di voti.
Sembra di essere dentro una puntata di The Newsroom (e non a caso ci sono le vecchie conoscenze Sam Waterston e Alison Pill), con dialoghi fiume, parlantine veloci, frasi ad effetto che lasciano senza parole.
Siamo invece su grande schermo, con una scatenata Jessica Chastain che tiene sulle spalle eleganti l'intero film di John Madden, sì, quello di Shakespeare in Love e Marigold Hotel, nella sua svolta americana e politica.
Perché di politica si tratta, quella marcia e corrotta, quella influenzata dalle lobby, in particolare quella delle armi.


La lobbista Elizabeth Sloane, spietata e con i contatti giusti, ha una morale che la porta a sposare il progetto di legge Heaton-Harris per una maggior controllo nella vendita delle armi da fuoco.
Parte una battaglia a suon di governatori da convincere e convertire, con una nuova squadra da istruire e ogni colpo concesso contro i suoi vecchi datori di lavoro.
La Chastain ci mette la faccia, il corpo, il cuore, pronta come il suo personaggio a immolarsi alla causa.
Che, è bene sottolinearlo, non esiste.
Pur avendo tutti i tratti del biopic elogiativo verso una lobbista con morale e una legge da difendere con i denti, Elizabeth Sloane e quel progetto di legge, sono pura finzione.
Noi ce li aspettiamo comunque i suoi discorsi ispirati, i suoi cazziatoni, il suo aprirsi di fronte a un processo. Ci aspettiamo le Trump Card, i colpi di scena.


Così, non c'è una riga fuori posto, non c'è un momento di sfiato, la seguiamo in giornate infinite in cui si mangia a malapena, non si dorme, perfino il sesso è scandito ad orari precisi e senza contrattazioni di sorta.
È un'Olivia Pope meno incline al romanticismo e alle sbandate, integra come alle prime stagioni, feroce come un Eli Pope, capace di mettere alla berlina un sistema politico fatto di scambi di favore, di ombre dietro le quinte che tengono le fila del tutto.
Il flop al botteghino americano resta difficile da capire, forse, stanchi di una politica difficile da digerire nella vita reale, il pubblico se n'è tenuto a distanza su grande schermo, resta una Chastain brava più che mai, una solidità di sceneggiatura e di realizzazione che tengono con il fiato sospeso, pur trattando un argomento non certo facile, non certo alla portata d'interesse di tutti.


Regia John Madden
Sceneggiatura Jonathan Perera
Musiche Max Richter
Cast Jessica Chastain, Alison Pill, Sam Waterston, Mark Strong
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7 commenti:

  1. Me ne sono tenuto alla larga da un po'. Il tema, infatti, è di quelli ostici e un po' noiosi. Ma cosa può la politica contro Jessica Chastain, che simpaticissima non mi sta, ma è clamorosa ogni volta? Nulla.
    Recupererò senz'altro. :)

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    1. Qui poi è clamorosa più del solito, saranno le tante parole, il personaggio non certo simpatico ma per cui non si può non tifare. Sì, sa come rendere interessante pure il lavoro delle lobby, la Chastain.

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  2. I legami con The Newsroom li avevo notati. A quelli con Scandal non avevo pensato, però in effetti ci sono. Anche se qui ci sono meno shondarhimesate. :)

    Il flop al botteghino è presto spiegabile con il fatto che non sono riusciti a "vendere" il film senza far pensare al pubblico ai complessi e "noiosi" (almeno in apparenza) temi affrontati. Una cosa che alla pellicola riesce, ai trailer invece probabilmente no.
    Con me invece hanno avuto facile a vendermelo, perché mi basta il nome di Jessica Chastain. XD

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    1. Fossero tutti come te, metterebbero la Chastain in ogni film ;)

      Per fortuna lo zampino della Shonda c'è ma non c'è, che lei una storia d'amore con l'escort l'avrebbe piazzata al centro della scena, già lo so.

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  3. Un film con la cara Jessica non si può perdere... E se tarda ad arrivare nelle sale del cinema della zona, si troveranno altri metodi per il recupero!

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    1. Qui c'è, ma viste le tante parole, ho preferito una visione in v.o... shh!

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  4. Io l'ho guardato solo per lei e John Litghow, che purtroppo si vede pochissimo, e non me ne sono affatto pentita nonostante l'argomento ostico!

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