Anna Marchesini è un pezzo di infanzia.
Inevitabile se gli sketch del Trio pullulavano in TV quando si era piccoli. Inevitabile se si aveva una certa simpatia per quella faccia di gomma di Massimo Lopez. Lei era la lei del trio, quella ragazza che si invidiava, che sapeva far ridere, con la voce volutamente stridula e i modi di fare volutamente altezzosi.
Su carta, invece, l'ho scoperta per caso.
Con un regalo che temevo, e raro, ché i libri a chi ama i libri difficilmente li regalano. Paura di doppioni, di sbagliare gusti, di incappare in errori.
Figurarsi regalare il libro di una comica che è anche una raccolta di racconti, a me diffidente di natura, e che non vado certo matta per le raccolte di racconti, troppo brevi per entrare nel cuore, troppo veloci per essere approfonditi.
Invece Moscerine mi ha sorpreso.
Vuoi perchè non stiamo di certo parlando di una comica uscita da una serata giusta di Zelig, ma di una perfezionista, un'autentica veneratrice delle parole, vuoi perchè i racconti -due in particolare: La torta nuziale e La signorina Iovis- per la loro malinconia, sono entrati nel cuore, sono stati approfonditi.
Ma oggi, lunedì, si parla di un altro libro, che è per mia fortuna un vero e proprio romanzo.
Rimasto incompiuto, però, o meglio, non del tutto completato.
Perché scriveva a mano, Anna, scriveva una brutta copia, prima, poi una bella, ancora più pasticciata, e solo alla fine limava ancora una volta il tutto, lo rendeva presentabile al suo editore.
È arrivato l'arrotino si è fermato alla bella, si è fermato su un quaderno pieno di cancellature, di frecce, di segni, di ripensamenti. Leggibile, pubblicabile, ma non certo nella sua versione ultima.
E un po' tronco, a dirla tutta, con quei punti di sospensione che non possono che lasciare in sospeso.
Sono due le storie che ruotano attorno all'arrotino del titolo.
La prima, è il ritratto di un'infanzia allo stesso tempo tragica e comica, di una bambina educata alla pazienza, al ricordo dei morti, alla paura dell'uomo nero che va a coincidere proprio con quell'uomo che urla e strilla, che richiama a sé le donne del paese, ma che la madre evita. Troppo raffinata, lei, per farsi limare i coltelli, troppo consapevoli di questa scelta, figli e marito, per lamentarsi in quelle cene in cui nulla si può tagliare. Ci si arrangia.
La seconda è invece la storia di un'orfana e del suo riscatto, che si conclude proprio quando quell'arrotino che cavalca le strade afose del quartiere, incrocia la sua di strada, e il suo sguardo.
Ad unirle, chissà, forse una finestra, forse un passato, forse semplicemente quella figura, misteriosa e ridondante, capace di risolvere ogni problema.
A renderle speciali, invece, un gusto delle parole con cui si gioca, le si incastra, le si sceglie per bene, in una narrazione magari non immediata, con punteggiature che mancano, con frasi lunghe e altre brevissime.
Ma la voce, è quella di una donna speciale, e risuona viva e forte. Proprio come un grido, proprio come un richiamo.
Donne, è arrivato l'arrotino!
Ho più presente gli uomini del trio della Marchesini, ti dico la verità, che forse ho conosciuto proprio qualche anno fa, dopo la sua scomparsa.
RispondiEliminaComica da approfondire, insomma, abbiamo pochi anni di differenza ma in TV ricordo più un assurdo Lopez vestito da canguro che mi faceva tanto ridere, magari partendo proprio da questo libro. Con una Anna inedita, sì, ma sempre molto lei. :)
Il Cangurotto! Cosa mi hai fatto ricordare! Sì, anche per quello Lopez era il mio preferito del trio, ma ho sempre pensato che una donna comica, in mezzo agli altri due, dovesse essere una bellissima persona, e i libri della Marchesini me lo confermano.
EliminaNon so se consigliarti di partire con questo, essendo tronco e breve la paura è che possa sembrare troppo leggero. Moscerine invece -con le tante storie e le tante voci- è una raccolta che sa fare la differenza.
Massimo rispetto per la Marchesini, grande professionista, però non sono mai stato un suo fan. Così come nemmeno del Trio in generale...
RispondiEliminaDubito quindi che recupererò questa sua opera rimasta purtroppo incompiuta.
Al Trio sono legata per l'infanzia, anche se era una comicità strana e diversa. La Marchesini scrittrice qui potrebbe non conquistarti, lo ammetto, se proprio proprio vuoi tentare, Moscerine non è niente male.
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