Era una comedy, una volta, You're the Worst.
Di quelle scorrette, di quelle sboccate e senza peli sulla lingua, che divertiva, che si adorava.
Poi, la piega si è fatta più seria. Decisamente più seria.
Tanto da toccare temi seri come la depressione, cercando di riprendersi con una coppia che non si sa se vuole essere una coppia, o meno.
Gretchen e Jimmy li avevamo lasciati così, scoppiati senza dirsi nulla, dopo una proposta subito rimangiata, o meglio, dalla quale si era scappati a gambe levate.
Li ritroviamo dopo tre mesi, separati da chilometri, ma nello stesso stato d'animo, di depressione, di rifugio in droghe e alcool, in quotidianità che fan male, in amicizie poco inclini.
Divisi, purtroppo, mandano a picco una serie che si prende troppo sul serio.
A metterci una pezza ci pensano quei personaggi comprimari che acquistano più spazio, e se la storyline di Edgar, sceneggiatore in cerca di un vero amico, infastidisce e importa fin là, con - dalla faccia imbambolata che non cambia mai espressione, il miracolo avviene con Lindsay.
L'insopportabile Lindsay.
Con il lavoro dei suoi sogni, lontana dal maschilista Paul, trova la sua dimensione e il suo ruolo in tutto e per tutto, crescendo e prendendo spessore, risolvendo -lei, dal Q.I. limitato- ogni situazione ed entrando finalmente nel cuore, sostituendosi a una Gretchen troppo impegnata a dimenticare il dolore come può, a un Jimmy che rifugge etichette e responsabilità.
E se una You're the worst si regge grazie a Lindsay, qualcosa allora non va.
Non va l'inserimento di una new entry poco interessante come un altro pessimo soggetto, Boone, che non ha lo stesso piglio inglese di Jimmy, non va -o meglio, non interessano- le crisi famigliari di Vernon e Becca, non va quella Sunday Funday poco scoppiettante e non va come Gretchen e Jimmy si gestiscono, illudendosi, senza parlarsi, senza chiarirsi, mandando tutto all'aria come se lo scopo ultimo fosse solo quello di arrivare a fine stagione.
Si sente che manca una direzione, allora, che si temporeggia e si allunga il brodo, che si cercano soluzioni alternative e di realizzare episodi importanti, ma non ce la si fa. Nemmeno quel salto nel passato di Gretchen (4x07 Not a Great Bet), nella sua città Natale, con tanto di Zosia Mamet come guest stars, sa di costruito, di slegato, rispetto al resto. E non si eleva come in passato altri episodi cardine (vedi la 2x09 LCD Soundsystem)
Stancamente, allora, con gran poche risate e pochi sentimenti a raccolta, si arriva alla fine di questa stagione, che propone l'ennesima espressione preoccupata stampata in volto che no, non fa ben sperare per quello che sarà l'addio definitivo a una serie che era scorretta e piacevolissima, e che ora, con l'amore e gli anni a fare strato, sembra aver perso di vista la sua natura.
Non ne ho visto neanche un episodio, quest'anno.
RispondiEliminaE onestamente non me ne pento. A malincuore, mi erano venuti entrambi a noia.
Purtroppo questa stagione non fa cambiare idea, quando non stanno insieme, si fanno più confusi e difficile da digerire Jimmy e Gretchen. Ho speranze per l'ultima stagione, qualche scintilla di ottimismo c'è.
EliminaA me invece continua a piacere abbastanza. La stagione non ha avuto un grande crescendo, però soprattutto nella prima parte mi è sembrata ancora parecchio brillante e folle, soprattutto grazie a una fulminatissima Gretchen e sì, pure a Lindsay.
RispondiEliminaL'episodio nella città natale di Gretchen poi l'ho adorato!
Sulla carta dovevo adorarlo anch'io, e invece mi è sembrato costruito appositamente per essere l'episodio migliore della stagione, mancando di genuinità e freschezza. O sarà che ero già annoiata e diffidente da quanto visto prima...
EliminaChe faccio, la vedo la serie o lascio perdere?
RispondiEliminaLa serie nel suo intero? Le prime stagione meritano davvero tanto, qui si rallenta e si esce fuori strada, ma spero in un ritorno in carreggiata visto il gran finale del prossimo anno. Come guilty pleasure leggero e divertente, va benissimo.
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