Siamo una generazione di nostalgici.
E mi chiedo perchè.
Perché noi quasi-trentenni/trentenni/ultra-trentenni continuiamo a guardare al passato?
Se lo sono chiesti anche Mark Renton e soci, che se negli anni '90 rimpiangevano gli anni di George Best, oggi, che si ritrovano cresciuti e delusi, rimpiangono quegli anni '90 che li vedevano drogarsi e cercare ogni mezzo possibile per un'altra dose.
Forse è perchè il futuro che abbiamo davanti non è propriamente quello che sognavamo, tra lavori precari, lavori da inventare, studi e lauree che non sono serviti a molto, e la delusione ci porta a guardare indietro, quando le porte ci sembravano ancora spalancate.
Forse è perchè l'oggi ci permette di avere finestre sempre aperte sul passato, con internet che permette di passare sabati sera ad ascoltare le hit che passavano nei nostri walkman o nei nostri lettori CD portatili, o di vedere le sigle dei nostri cartoni, dei nostri telefilm, permette pure di vederli quando vogliamo quei telefilm. L'attesa, la generazione di oggi, non la conosce, non conosce cosa significa non saper programmare il videoregistratore e quindi dormire sul divano per non perdere per sempre un episodio, un film, nel suo unico passaggio televisivo annuale, non conosce aspettare la propria canzone alla radio per potersela registrare su musicassetta, o il proprio video su MTV per poterlo cantare e godere.
O forse, è perchè il nostro passato è stato più felice di quello che allora -nel vivere quel presente- ci sembrava.
In fondo, si proverà sempre nostalgia per gli anni spensierati dell'adolescenza, dimenticando i problemi inevitabili connessi a quell'adolescenza, i brufoli, il corpo che cambia e che non piace, il ragazzo che ci piace ma che non ci fila, gli orari da rispettare, i sabati sera in centro a lamentarsi di quel piccolo paesino in cui si abita. Sognando un futuro diverso, di scappare, di migliorarsi.
In fondo, se ancora non ci si sente adulti, quell'adolescenza così lontana, sembra ancora vicina, e ricordarla continuerà a farla sembrare tale.
Ma ora, oggi, che il filone nostalgia viene calcato da tutti, diventando non solo uno stato d'animo, un marchio distintivo di una generazione, ma una vera e propria moda, con programmi televisivi ad HOC, serate in discoteca a tema e una fonte di inesauribili guadagni per il cinema che può così senza sforzi creativi andare avanti con remake, reboot e sequel, qualcosa inizia a scricchiolare.
E ritorna in mente una frase, dal mio libro preferito, piuttosto altisonante, sì, ma piena di verità:
"La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina".
Allora, qualcosa in me che alle mode non so dire di sì, non mi piace abbandonarmi, finendo per guardarle snobisticamente dall'alto in basso, è scattato.
Certo, continuerò ad essere inguaribilmente nostalgica, continuerò a sentire la mancanza di quelle estati immersa nella natura della mia campagna (che IT, Stranger Things raccontano così bene), continuerò a ripensare con dolcezza ai problemi della me adolescente che continuo a portarmi appresso (e che non sembrano essere diminuiti), continuerò ad ascoltare quella musica adolescenziale capace di cambiare una serata, un umore, tra maratone di gruppi scomparsi nel nulla come i Wheatus o gli All American Rejects, continuerò ad ascoltare sempre gli stessi album in cuffia (ultimamente Arctic Monkeys versione Whatever people says I am... e Favourite worst nightmare), nonostante le numerose nuove proposte che si presentano quotidianamente alle orecchie, continuerò a rimpiangere il mio lettore CD portatile rubato alla festa del liceo, continuerò a custodire le compilation in musicassetta assemblate con estrema pazienza e a spulciare su youtube i momenti migliori tra Peacey e Joey.
Ma, per dirla alla Tom Hansen, ogni tanto gli occhialini rosa li toglierò, cercando di non dimenticare traumi e problemi, cercando di non dimenticare i momenti bui, di non farmi fregare da una nostalgia che sembra coinvolgere e far impazzire tutti, forse per affrontare con meno paura un futuro che non si capisce come sarà, forse per prolungare quella spensieratezza, quella sensazione di poter ancora tutto.
È ché un po' sono cresciuta, è che mi rendo conto -con sollievo, con un sorriso- che il mio presente non ha nulla da invidiare né al passato senza preoccupazioni né al futuro che continua a far paura.
E quando la nostalgia bussa -canaglia com'è- devo solo ricordarmelo, scriverlo, più spesso.
Ultimamente se ne parla spesso di questo tema :) Alla fine probabilmente l'effetto nostalgia è sopravvalutato dai suoi detrattori, nel senso che il passato è semplicemente parte di noi, pensiamo alle cose belle e alle cose brutte, la differenza è che le cose brutte passate sono molto passate! Quelle presenti invece le vivi, le affronti. Il recupero degli anni '90 da parte dell'intrattenimento è dovuto invece alla sovrabbondanza in certi campi e dalla scarsità di idee dall'altra.
RispondiEliminaMusicalmente poi c'è sempre un ritorno a...nella musica nulla si inventa :)
Ne ho scritto proprio perchè la nostalgia sembra aver preso ogni campo. E io, che nostalgica son sempre stata e sempre sarò, ne sono rimasta travolta, ma già inizio a stancarmi e a vedere i geni del marketing sfregarsi le mani.
EliminaMusicalmente, sì, hai ragione, mi preoccupa più il cinema che gioca facile, quando quei film che raccontano qualcosa di nuovo, sanno ancora far sognare.
Anche per me questo ritorno agli anni '90 scricchiola e molto. Al contrario di come dice Riccardo non ne sono un detrattore, gli anni passati ovviamente fanno parte di noi in modo importante perché molto spesso riguardano la nostra infanzia o gioventù, ma è anche vero che bisogna investire un po' di più nel presente.
RispondiEliminaHai ragione giovanotto, ma tu non sei un detrattore :P
Eliminaahahah non per tutti purtroppo Riccardo, perché a volte per "esasperazione" mi esprimo con termini poco pacifici XD
EliminaHo scritto di getto questa domenica proprio per ricordarmelo, che il mio presente non ha nulla da invidiare al mio passato. Certo, il profumo di quelle estati magiche e spensierate, continuerà a mancarmi ;)
EliminaDella nostalgia sono vittima spesso.
RispondiEliminaBei tempi andati, in definitiva, neanche troppo belli.
Come te, devo ricordarmelo - scriverlo, magari - più spesso. :)
Esatto. Inizio dal piccolo, io che nelle cuffie ho sempre gli stessi album, mi impegnerò a scoprirne di nuovi nelle prossime uscite.
EliminaTutte le generazioni sono nostalgiche.
RispondiEliminaI miei genitori ad esempio sono molto più nostalgici degli anni '60 di quanto io lo sia dei '90. Ed è tutto dire. :D
E poi Wheatus e All American Rejects non è che c'è da rimpiangerli così tanto... :)
Vorrei leggere il blog dei tuoi genitori, perchè è difficile credere a una nostalgia maggiore.
EliminaQuanto ai Weathus li avevo completamente rimossi, e youtube me li ha proposti come un vero viaggio nel tempo, ricordavo più "punk" i poppettosi AAR, ma forse al tempo ero solo incantata dal loro cantante... sì, non li rimpiango troppo ma riscoprirli ha scatenato quest'altra ondata di nostalgia.
Perché prima era tutto più semplice, c'era meno stress e si era più felici, ora non che non lo siamo, ma è tutto diverso ;)
RispondiEliminaAlla fine la nostalgia fa parte della vita, e ci sarà sempre un momento più felice e più semplice da ricordare. L'importante, è non dimenticare che il presente lo si può sempre cambiare, e rendere migliore.
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