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25 luglio 2018

Ingrid Goes West

E' già Ieri -2017-

Ingrid va verso ovest.
Si lascia alle spalle l'accusa di stalking, il ricovero in manicomio, l'attentato ai danni di quella che credeva un'amica che invece nemmeno l'ha invitata al matrimonio, e parte per Los Angeles.
Si lascia alle spalle la morte della madre, e intasca la sua eredità, pronta a spenderla e investirla in una nuova vita, in una nuova amica: Taylor, professione fotografa su Instagram, influencer che sembra avere un cervello ma soprattutto una vita perfetta. Partono gli appostamenti, allora, i cambiamenti di immagine per colpirla e conquistarla, partono le folle idee che però fanno centro: Ingrid e Taylor diventano amiche, un certo equilibrio viene pure raggiunto, senza bisogno di troppe bugie, di troppe finzioni, se non quei filtri necessari per rendere tutto più bello.
Ovviamente, non tutto può filare liscio a lungo, un fratello ci si mette di mezzo, la paura, la follia, pure, e quel tutto degenera.



Triste cartina tornasole di oggi, in cui si diventa famosi all'improvviso, per giuste intuizioni o angolazioni, triste denuncia del potere dei social nel togliere privacy e intimità e di permettere a chiunque di conoscerci e di sapere di più di noi, ma soprattutto dark comedy attuale che sa essere amara, sa far vacillare il giudizio.
In generale, perché per quanto leggera ed estiva, innocua pur con il suo fondo di denuncia, Ingrid Goes West offre risate sincere grazie a personaggi strani il giusto e la loro ossessione per Batman, e giusti applausi per le due attrici principali e la loro diversità: la solare e naive Elizabeth Olsen e la cupa e insicura Aubrey Plaza.


In particolare, poi, perché verso Ingrid, vero la sua ossessione, non si sa bene che pensare: fa preoccupare, la si appoggia e la si sostiene mentre il suo gioco sta per essere scoperto, per lei si prova pena, infine, e la si compatisce, per il terreno perso, la vita allo sbando.
Di certo, il film fotografa bene l'oggi, l'attualità, come un'app possa gestire e cambiare la nostra vita, come certi malesseri possano venirne influenzati e aumentati, senza saper più dov'è la linea di demarcazione fra chi mente e chi è sincero, fra chi è pazzo e chi sano, se è meglio essere dipendenti da una persona o dal proprio telefono, esagerare la propria vita od omettere solo gli scheletri che immancabilmente, per ognuno di noi, sono nascosti.

Voto: ☕☕½/5



6 commenti:

  1. Pur di vedere una Olsen lontana dagli Avengers, mi sa che si vedrà. :)

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    1. Qui la Olsen, un po' svampita un po' tanto social, si fa ammirare. E il film ha le carte giuste per quest'estate ;)

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  2. Due ragazzine proprio niente male, tuttavia se vedere o meno deciderò quando potrò ;)

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    1. È uno di quei film piccoli e leggeri che difficilmente arriveranno nei nostri cinema, ma a breve lo immagino già in catalogo su Netflix.

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  3. Anche io nei confonti di questa Ingrid non sapevo bene che pensare. Però è interpretata da Aubrey Plaza, quindi un po' le si vuole bene. :)

    Come filmetto non è troppo memorabile, però la visione scivola abbastanza.

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    1. Visione estivissima, infatti, e anche se qua e là graffia meno, si lascia guardare.

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