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14 settembre 2018

To All the Boys I've Loved Before - Tutte le volte che ho scritto ti amo

Andiamo al Cinema su Netflix

Cara Netflix, grazie.
Te lo dico in giorni in cui sei al centro delle polemiche per aver vinto troppi premi, anche se ne basta uno per accusarti: il più importante, a Venezia.
Te lo dico per rincuorarti, anche se so che non ne hai bisogno, visti i numeri che fai, i film che produci, le serie che rilasci e come lo fai. Ché, sì, potranno pure combattere contro i mulini a vento, ma nel mentre film importanti che hai prodotto (Sulla mia pelle) arrivano pure in sala, pure su quel grande schermo che non hai e che è visto come una mancanza.
Ti dico grazie io, che a quel grande schermo non so rinunciare, ma mi trovo sempre divisa tra quello schermo e la lingua originale, tra quello che esce e quello che non si trova. Poi arrivi tu, con un catalogo che si sta infoltendo, che accanto a grandi produzioni, ad acquisti mirati e altri a far solo da numero, ci metti quei film leggeri che tanto mi piacciono, quelli estivi, scanzonati, romantici, solitamente trovati in modo non propriamente legale, solitamente tradotti da eroi spavaldi e misteriosi.
Non questa volta. Questa volta ci pensi tu.


Cari film leggeri e romantici, grazie anche a voi.
A voi che allietate estati intere, a voi che rendete più leggere e godibili le serate su un divano dopo una maratona veneziana dove film simili non è che ce ne siano, eh.
Voi, soprattutto, quando siete declinati ai più giovani e sapete fare centro anche con chi così giovane non è più.
Raccontando di una ragazza innamorata più dell'amore in sé che di una persona, di una ragazza che vive nella sua fantasia e si scontra con una realtà dove tutti i ragazzi che ha amato -e a cui ha scritto lettere mai spedite- lo vengono a sapere.
Ne nascono problemi, imbarazzi, ne nasce un patto fra lei, timida e stralunata, e lui, che vuole fare ingelosire una ex. Si fingono innamorati, stabiliscono regole che comprendono la visione di film irrinunciabili (Sixteen Candles per lei, Fight Club per, ed è un tutto dire) e quella finzione a lungo andare non sembra più una recita.
Di mezzo, una sorella che si potrebbe tradire, un'altra che tutto ha orchestrato, una madre che non c'è più, una ex che si ingelosisce anche troppo.


Cara Lara Jean/Jenny Han, grazie.
Grazie per aver rappresentato quel tipo di ragazza che in fondo sono stata anch'io, che mi ritrovavo più a fantasticare che a vivere, più incapace di esprimere davvero i miei sentimenti -e di capirli- che di buttarmici, vivendo invece immersa in film, in serate a base di cinema e popcorn.
Il tuo è un omaggio sentito a film à la John Hughes, e lo si sente, il tuo è un film che sembra essere fuori dal tempo pur essendo ancorato all'oggi, in cui lettere scritte a mano incontrano il potere illusorio dei social.
Lo so che qua e là ho storto il naso, per una velocità che non mi aspettavo, per un ritmo che -qua e là. appunto- cede, per momenti improvvisamente seri non richiesti, anche se ho apprezzato quella diversità del cast, finalmente non sottolineata, non imprescindibile visto che di giovani si parla, a cui il colore della pelle poco importa.
Conta invece il sorriso, quello che rimane durante la visione quello che -stupido e incantato- nasce quando nasce un amore, e ci fa tornare il batticuore per un certo tipo di cinema e per chi certo cinema ce lo fa gustare.

Voto: ☕☕/5


13 commenti:

  1. Sai che invece a me non è piaciuto, nonostante il parlarne a sorpresa bene dappertutto? E, a piccole dosi, apprezzo il genere. Purtroppo, nonostante il garbo e la freschezza di questi protagonisti acqua e sapone, ho trovato l'idea di base buttata all'aria per lasciare spazio al solito triangolo amoroso (anche se poco accentuato). Di teen, sempre su Netflix, promosso invece Alex Strangelove: versione un po' meno mainstream, ma non per questo meno pop, di Tuo, Simon.

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    1. Di sicuro ha fatto la differenza il momento in cui l'ho visto, in cui un film così, carino, semplice, romantico, era quello che ci voleva. Nonostante i difetti di ritmo e qualche cliché di troppo, gli ho voluto un gran bene.
      Alex Strangelove non lo avevo segnato, sembrava troppo teen e troppo dalle parti di Kissing Booth, ma potrei ravvedermi ;)

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  2. Io seguo esclusivamente Sky. La scelta è ampia e i film molto recenti. Eccezionali quelli "cult".
    Ultimamente ho visto "Franzt".

    La storia si svolge nel 1919 quando la guerra tra Francia e Germania è terminata. In una cittadina tedesca Anna e Frantz fidanzati erano in procinto di sposarsi ma il ragazzo muore in guerra e Anna vive la sua quotidianità di vedova non sposata.
    Anna viene accolta dai genitori di Frantz e amata come una figlia.
    Porta i fiori sulla tomba di Frantz e un giorno scopre che un uomo la precede , un francese, Adrien, venuto a rendere omaggio all'amico conosciuto in Francia.
    Adrien va a trovare i genitori di Frantz e conosce Anna.
    Tra i due nasce una simpatia che si avvicina all'amore.
    Anche il padre di Franzt, prima ostile a Adrien finisce per apprezzarlo.
    Sembrerebbe una storia banale, come tante, ma non è così. Adrien prima di tornare a Parigi svela che in una battaglia trova riparo in un rifugio dove incontra l'amico Frantz, armato di un fucile e impaurito spara ammazzando il ragazzo tedesco. Il portare i fiori all'amico è la ricerca di perdonarsi e farsi perdonare da Anna.
    Purtroppo, ma era inevitabile, che la simpatia verso Adrien finisca per trasformarsi in rancore.
    La ragazza non dice niente ai genitori di Frantz che speravano nell'unione tra Adrien e Anna e spingono la ragazza a recarsi in Francia per incontrarsi con Adrien. Anna ha perdonato il ragazzo francese, forse lo ama. Il film termina con una scena struggente. I due si baciano e Anna lo saluta dicendo che quell'amore nato da un dramma non può avere un futuro.
    Straordinaria l'interpretazione di Paula Beer nel film diretto da François Ozon.




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    1. Sbaglio, o è un commento "leggermente" off-topic? ;)

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    2. Leggermente, sì ;)

      Franzt comunque lo avevo visto a qualche edizione di Venezia fa, trovandolo troppo melodrammatico per i miei gusti nonostante la splendida regia e l'uso poetico dei colori.

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    3. Marco, hai ragione ma io quel film l'ho visto almeno quattro volte. Pone delle domande e chi vede deve rispondere.
      Mi incanta Paula Beer, come cammina con il vestito lungo, come guarda, e poi adoro Ozon e i film francesi. Sono strani come me.

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    4. Con Paula Beer non posso che consigliare Opera senza Autore, che a breve uscirà al cinema. Visto a Venezia, lei incantevole, la storia appassionante.

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  3. Con il nuovo idolo delle teenagers Noah Centineo ho visto Sierra Burgess è una sfigata. Questo non ancora.
    O meglio, avevo iniziato a vedere i primissimi minuti, ma l'avevo stoppato perché mi era sembrata una roba troppo da dodicenni persino per me ahahah

    Se però citi John Hughes, mi sa che mi toccherà riprendere la visione...

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    1. Proprio tu che avevi amato Kissing Booth trovi questo troppo teen? Riprovaci, anche se qua e là si scivola, c'è del bello, c'è dello John Hughes ;)

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  4. È piaciuto molto anche a me! Carino e romantico. Tra l'altro, la cosa che sto apprezzando molto dei film prodotti e distribuiti da Netflix è anche la diversità dei protagonisti, il che non è semplicemente politically correct. In questo film, ad esempio, la protagonista è americana di origini coreane... Ma in quale altro film si è mai visto? Al massimo il ragazzo di origini coreane è l'amico secchione del protagonista... questo è solo un esempio, ma ho l'impressione che in molte serie e film prodotti per il web si stiano abbattendo molte barriere che il classico film distribuito al cinema stenta a superare...

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    1. Questo aspetto è piaciuto moltissimo anche a me, anche perché affrontato con normalità, senza per forza di cose premere troppo sulla diversità della protagonista, mostrando una scuola naturalmente multietnica. Sì, soprattutto su piccolo schermo si stanno aprendo molte porte e abbattendo molti muri, era ora.

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  5. Parrebbe proprio il caso di vedere questa ventata di leggerezza rosa capace di lasciare il segno! E pensare che se non fosse per la tua recensione convincente avrei saltato a piè pari la sua visione.:)

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    1. A me l'ha "consigliato" Zoe Kazan su instagram, e mi sono fidata, trovando quella leggerezza e quel romanticismo che non fan mai male, soprattutto se le si ricerca per riprendersi dalle fatiche veneziane ;)

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