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9 ottobre 2018

Guilty Pleasure: Insatiable - UnReal s04

Insatiable
Rischiava la cancellazione preventiva, rischiava di venire subissata dalle critiche e dal Fronte del No. Ma, Insatiable, ha saputo farsi strada e fare di questa cancellazione la sua pubblicità arrivando ad un insperato ok per la seconda stagione, arrivando fino a me.
Che ai guilty pleasure, se ben fatti, lascio volentieri spazio, e Revenge, Scandal e UnReal lo dimostrano.
Perché il problema con i guilty pleasure è quando iniziano a prendersi sul serio, o quando per poter andare avanti mettono sempre più carne sul fuoco, rischiando di far fare una brutta indigestione.



Insatiable parte bene, parte come uno dei più classici teen dramedy in cui la protagonista grassa e bullizzata, dimagrisce improvvisamente trovando una nuova fama, cercando vendetta. Ci si mette di mezzo un avvocato che alle aule di tribunale preferisce i palchi dei concorsi di bellezza, facendo da coach a giovani bellezze, rivaleggiando con un omonimo molto più bello, più in forma, più perfetto di lui.
Queste due anime rancorose e affamate si incrociano, e diventano l'ossessione l'uno dell'altra, la possibilità di una rivincita totale.
Poi, però, ci sono omicidi di mezzo, ci sono coming out, ex ingombranti, stalker raccapriccianti, madri alcolizzate, rehab e c'è pure un esorcismo.
Troppo?
Decisamente, perché il livello di trash si alza in modo assurdo, così assurdo da venire a noia, da stancare e non divertire più, cosa che un guilty pleasure non dovrebbe fare. Soprattutto quando usa in modo intelligente temi importanti e discussi come il body shaming e l'accettazione di sé, in un modo in cui i giovani si possono decisamente ritrovare, senza troppe ramanzine, mostrando davvero come anche il corpo più bello risulti non perfetto agli occhi di chi ce l'ha.
Certo, i personaggi sono folli al punto giusto, Dallas Roberts e Arden Myrin rubano la scena, lasciando in disparte pure la bella Debby Ryan e la rediviva Alyssa Milano.
Ma mentre proseguivo stancamente questa stagione, in cui sempre più nuovi colpi di scena venivano messi a punto, sempre più giustificazioni venivano malamente messe in bocca ai protagonisti per giustificare il loro comportamento, non ho fatto che chiedermi perché questa prima stagione sembrava valere già per tre? Perché da un inizio scoppiettante, uno sviluppo non male, si è finiti ad una conclusione così troppo piena di "troppo"?
Ridurre il minutaggio e soprattutto gli episodi e le idee non avrebbe giovato?
Per quel che mi riguarda, sì. E quel finale frettoloso ed eccessivo non fa che confermarmelo.

Voto: ☕☕/5

UnReal - Stagione 4 (e ultima)


Se si vuole l'esempio perfetto di un guilty pleasure con i fiocchi che per i troppi rinnovi peggiora e si perde, ecco UnReal.
Perché sì, siamo ancora e per fortuna per l'ultima volta nel dietro le quinte di Everlasting, con una stagione piena di novità dove si cerca la coppia perfetta fra vecchi concorrenti. Una versione VIP quindi, in cui riesumare personaggi dimenticati, altri freschi e aitanti che avevano saputo colpire.
Ovviamente, a tenere le redini di tutto sempre loro, una più umana e materna Quinn, una sempre più instabile Rachel, che si atteggia a primadonna, a mangiatrice di uomini.
Salvarla da se stessa è impresa ardua, soprattutto se gli amori e le passioni scoppiano in ogni angolo e non si sta dietro né alla sua libidine né alla logica della sceneggiatura, che rimbalza di qua e di là, senza una vera e propria traiettoria. Fondamentalmente, gli episodi si compongono di piani malvagi con cui Rachel continua a dimostrare il suo potere di manipolatrice, e sguardi malvagi ad ogni scena che lascia.
OGNI SCENA.
Non se ne poteva più, e anche se ci si prova a mettere in mezzo temi scottanti e attuali come il #metoo, la solidarietà femminile, a mostrare ancora una volta come funzionano i canali televisivi, tutto finisce nel trash e nella confusione più totale, andando avanti veloci, e sbuffando a profusione.
Non riesco a salvare niente, quindi, di questo finale così mal sviluppato, in cui le new entry non hanno peso, le vecchie glorie sono cadute in disgrazia. Sì, che disgrazia!

Voto: ☕/5

4 commenti:

  1. Unreal, purtroppo, di male in peggio. Insatiable, invece, nonostante i difetti oggettivi e la lunghezza, l'ho trovato irresistibile: ho qualche riserva sulla protagonista, paradossalmente, ma ho adorato i Bob. A proposito di guilty pleasure, ieri ho iniziato Elite: eccessivo, spudorato, ma divertente.

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    1. Mi metto un po' a dieta da guilty pleasure, che rischio l'indigestione soprattutto dopo una prima stagione di Insatiable così densa. Continuo a pensare che meno episodi e minutaggio contenuto avrebbero favorito il tutto. Poi sì, si ride, ma si scivola in un trash troppo trash.

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  2. Nah, non siamo d'accordo.
    Insatiable è vero che nelle seconda parte mette persino troppa carne al fuoco, ma a me è sembrato più per un eccesso di idee che per altro. Ce ne sono talmente tante che avrebbero potuto realizzare 3 stagioni, questo è vero, ma comunque non mi ha mai annoiato. Anzi.

    UnREAL certo è peggiorato, però comunque come guilty pleasure con me ha sempre funzionato anche nei suoi momenti peggiori ed è una delle poche serie che mi sono gustato dall'inizio alla fine senza cedimenti. Cosa davvero rara.
    Insomma: viva il trash! :)

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    1. La mia asticella del trash è molto più bassa della tua, insomma. Sopporto fin là, ma quando si esagera o ci si ripete, la noia è in agguato. In ogni caso, una seconda stagione di Insatiable la aspetto!

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