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14 dicembre 2018

Notti Magiche

Andiamo al Cinema

Era da tanto che non vedevo un film così brutto.
Sì, sto parlando proprio di un film di Virzì, l'ultimo dopo una catena inarrestabile di successi, dove anche l'anello più debole (Ella & John) per quanto buonista, sapeva conquistare.
Motivo per cui questa caduta da così in alto fa ancora più male.
E lo fa anche perché sembrerebbe il film perfetto per Virzì: un film che parla di nostalgia, di cinema, di Roma, ambientando il tutto nei mondiali di Italia 90. Insomma, gli ingredienti per una commedia come si deve ci sono tutti.
Ma il risultato fa davvero pena, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura e l'evoluzione dei personaggi, e per un film che di sceneggiatori parla, di costruzione di storie, significa davvero che non ci siamo.



Siamo, appunto, a Roma.
Siamo, di nuovo, nell'estate dei mondiali '90, alla fine della concitata semifinale persa contro l'Argentina.
Al rigore sbagliato dall'Italia un auto finisce dentro il Tevere. Dentro, il famoso produttore cinematografico Leandro Saponaro, probabilmente assassinato.
I primi indagati sono tre giovani diversissimi, conosciutisi da poco, finalisti del premio Solinas. Ripercorriamo assieme al poliziotto incaricato delle indagini la loro storia, e finiamo dentro un turbine di cliché, di omaggi, di citazioni e facilonerie che danno il mal di testa.
C'è Antonino, il vincitore, pignolo e colto, nerd fino al midollo, che vede la sua sceneggiatura su un pittore classico snaturata dal Saponaro.
C'è Eugenia, cupa e femminista, ovviamente ricca e con agganci, ma che fa l'alternativa.
C'è infine Luciano, fastidiosissimo guaglione toscano, che tutte palpugna, che con tutte ci prova, che parla a raffica cercando di fare del suo accento toscano il punto di simpatia e che ovviamente nasconde un trauma nel passato, un figlio a Livorno.
I tre passeranno da una festa a una cena, incontreranno miti del cinema, "giovani" sceneggiatori di 60 anni, cercando di farsi strada.


Ora, che tre così diversi possano essere così amici, lo dubito. Che nel giro di nemmeno una settimana ritengano la loro vita cambiata, la loro amicizia profonda, pure.
Il problema, quindi, oltre a una pessima gestione dei tempi che non giustificano scelte e coinvolgimenti, è nei personaggi stessi (oltre che in attori chiaramente alle prime armi), che piegano la loro identità di cliché alla convenienza degli sceneggiatori. Prendasi Eugenia come esempio, che si ritaglia due fra le scene più ingiustificabili del film, passando dal negarsi a Luciano perché la penetrazione la spaventa, a cedere alle avance da commedia scollacciata di serie B dell'attore del cuore.
Dovrebbero essere un omaggio? Le sue esternazioni/dichiarazioni come stanno in piedi nella realtà?
Di esempi potrei farne ancora (anche la starlette Giusy non è da meno), di momenti inutili inseriti alla bell'è meglio è poi pieno, con personaggi che pesano sul minutaggio finale (vedasi quello di Andrea Roncato).
Si fa fatica, quindi, ci si irrita più che ci si annoia di fronte a quello che vorrebbe essere un omaggio e un ricordo della Roma e della gioventù che fu.
Il risultato è un ritratto mal fatto, infantile e pasticciato, che cerca di giocare le carte facili del doppio gioco metacinematografico ma dove pure il finale da giallo senza climax è prevedibilissimo.
Il fatto che il tutto sia stato scritto non a due, ma a sei mani fa inorridire: Paolo Virzì, Francesca Archibugi e Francesco Piccolo cosa vi è successo? Davvero vi vedete così, poi?

Voto: ☕/5


5 commenti:

  1. Evitato senza troppi rimpianto dopo il gran parlarne male e il flop al botteghino. C'era da fidarsi, allora, ho fatto bene. Speriamo si riprenda Virzì!

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    1. Hai fatto bene, sì. E ha fatto bene il multisala a toglierlo in fretta dal programma, recuperato in ritardo mi ha dato il mal di testa da quanto mal scritto.

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  2. Io non volevo crederci, eppure è proprio Virzì. Che storia triste :(

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    1. Non solo è proprio Vizì, ma sono proprio la Archibugi e Piccolo. Da non crederci che insieme han partorito questa cosa qua.

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  3. Io l' ho visto in aereo da Singapore a Sydney ( Singapore Airlines ) e non posso che concordare. Non vedevo l'ora che finisse. Non ho capito neanche cosa c'entrassero i mondiali del 90. Periodo storico? I protagonisti del film non fanno mai riferimento al mondiale, non vedo proprio cosa c'entri. Comunque questa e' solo la mia umilissima opinione, ad altri sara' piaciuto.

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