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30 marzo 2019

A Futile and Stupid Gesture

È già Ieri -2018-

Voi lo sapete chi è Douglas Kenney?
No?
Nemmeno io.
Mica lo sapevo che era la mente dietro il National Lampoon e il film cult Animal House, sì quello del toga party.
Ma questo film targato Netflix, ha finalmente fatto luce sulla mia lacuna.Ok, non sarà fondamentale conoscere un comico famosissimo negli anni '70-'80, ma se a spiegarmelo è un film che usa le sue stesse trovate grottesche, esagerate, folli, chi sono io per sottrarmi a questa lezione?



A fare da spalla, da braccio destro, da compare e da bilancia all'esagerato Douglas Kenney, c'è il più timido, colto e riservato Henry Beard. Insieme hanno dato vita nei loro anni ad Harvard, all'Harvard Lampoon, pubblicazione interna al campus che del campus, dell'America, si prendeva gioco. L'idea, a un passo dalla laurea, è stata: perché non portare il Lampoon a tutta l'America?
Perché non ampliare il pubblico, ma anche i bersagli?
Con un solo editore a dar loro credito, è iniziata la loro carriera milionaria, in cui davvero il limite -tra copertine, articoli, pubblicità folli e dissacranti- si spingeva sempre oltre, trovando nei giovani arrabbiati e strafatti, terreno fertile per le vendite. Da lì si è passati anche alla radio, e a un soffio da un programma televisivo.
Il problema è come sempre saperlo gestire questo successo.
E non solo con le storie d'amore che vacillano sotto un carico sempre più pesante di lavoro, ma anche per una creatività che vuole e che deve stare al passo, continuamente migliorarsi.
Ovviamente, nello scenario entrano prepotentemente l'alcool e la droga. Un modo per assentarsi provvisoriamente prima di farlo definitivamente, con una vacanza forzata dal lavoro, alla ricerca di un copione altrettanto valido per quel cult definitivo che è stato Animal House.


Insomma, si vede come sempre il genio al lavoro, il genio che è sfida più che con il mondo (anche se rode come non mai che il Saturday Night Live abbia soffiato l'idea di fare della comicità à la Lampoon in TV), è una sfida con se stessi e con i propri fantasmi. Che vanno dal voler soddisfare genitori da sempre restii e in lutto per un figlio che era quello più promettente, a una donna che non si fida più.
In un'atmosfera decisamente 70's si ritrova così un Will Forte in forma pur non essendo fisicamente in forma, anzi, e si ritrovano tante gag famose, tanti personaggi famosi (John Belushi, ovviamente) e pure la bella Emmy Rossum (da menzionare la presenza di Domhnall Gleeson, Natasha Lyonne, Seth Green, Matt Lucas)
Si mostra tutto questo, con una velocità e un ritmo scoppiettante che fa la felicità dei film più indipendenti, ma lo si mostra con lo stesso sprezzo del buonismo, della realtà dei fatti e giocando come non mai con lo humour più nero, mettendo in scena Douglas stesso, voce e corpo narrante.
Se non sapete chi è Douglas Kenney, fermi lì, non fate ricerche su wikipedia, guardate questo film e prendete tutte le torte in faccia che vi lancerà. Non sarà un gesto futile, anzi.

Voto: ☕☕/5


4 commenti:

  1. Lo avevo notato su Netflix ai tempi. Però non avevo notato questo bel cast!

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    1. Ce l'avevo in attesa da tantissimo anch'io, complici le poche uscite degne di nota ho trovato il tempo, decisamente ben speso!

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  2. Sono cresciuto con le pellicole goliardiche dei decenni successivi, mentre di questo personaggio non so nulla...
    Mi toccherà rimediare. E no, non grazie a Wikipedia. ;)

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    1. Rimedia e non te ne pentirai, e soprattutto lontano da wikipedia che potrebbe farti perdere un bel twist ;)

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