Ammettiamolo candidamente: anche This Is Us ha subito il repentino retromarcia delle serie che vogliono proseguire a tutti i costi.
Quelle serie che vogliono cavalcare l'onda del successo, dopo un esordio indimenticabile, dopo un secondo anno che si salvava all'ultimo, non mollare più la presa dei tanti fan che vogliono ancora e ancora, che non sanno che quell'ancora non sempre vuol dire qualità.
Quindi sì: questa terza stagione gira spesso a vuoto, con episodi riempitivi, con situazioni già viste, orizzonti non propriamente giustificabili.
Ma tant'è.
Così è prendere o lasciare.
Se si guarda con un po' di attenzione, però, sembra esserci una luce.
Sembra esserci un racconto corale che vuole staccarsi dall'ingombrante ombra/ricordo di Jack Pearson per approdare a nuovi lidi.
Non è un caso se con il passato si chiude nella prima parte (quella andata in onda in America fino a Natale) dedicandosi poi al futuro, a una madre e all'elaborazione collettiva del lutto, nella seconda.
Dan Fogelman l'ha già detto: si arriverà fino a sei stagioni, poi si chiude baracca.
Ora, sei stagioni sembrano quasi troppe, ma il fatto che ci sia un sentiero già deciso rassicura un po'.
E allora si prende il largo, scavando prima in un passato davvero remoto, che vede Jack e Becca al loro primo appuntamento, al loro primo viaggio insieme.
Che vede Jack affrontare fantasmi in Vietnam, con quel fratello di cui non sapevamo niente. E vediamo poi quel fratello, pedina in più e decisamente esagerata nella vita di un uomo che non voltava le spalle a nessuno.
Nel presente, le cose sembrano già più in equilibrio, anche se la gravidanza di Kate è rischiosa e mette tutti in agitazione, se l'alcolismo mina sempre la stabilità emotiva di Kevin e se infine Randall volendo sempre aiutare gli altri, finisce per dimenticare di aiutare il suo matrimonio. Senza girarci troppo attorno, è questa la storia che davvero interessa, con quegli scorci sul futuro che sembrano ipotizzare il peggio.
Ce la faranno i magnifici Randall e Beth a sopravvivere a una campagna elettorale, a uno zio ritrovato, a una carriera troncata e che rinasce con le scarpette da ballo?
E chi è che in quel futuro se ne sta per andare, costringendo l'intera famiglia a riunirsi?
Il viaggio per scoprirlo è lungo.
È fatto di episodi riempitivi, di lacrime tirate fuori a forza, di personaggi che han stancato (Toby, mi spiace, parlo di te), di approfondimenti di quel passato e dei relativi traumi che non smorzano il loro influsso.
Nemmeno al fianco della donna perfetta.
Ma dentro a questa stagione di passaggio, che deve riaggiustare la mira in vista del giro di boa, ci sono comunque momenti magici, sale d'attesa, verità relative ai genitori, al matrimonio, alla maternità, che fanno bene al cuore.
This is us resta il racconto di una perfetta famiglia imperfetta, di cui si accettano anche questi difetti se la compagnia rimane buona.
Voto: ☕☕½/5
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