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30 agosto 2019

Venezia 76 - The Perfect Candidate

Non è certo un tema nuovo quello della difficile situazione femminile in Arabia Saudita.
La stessa Haifaa Al Mansour l’aveva raccontata in La Bicicletta Verde, ora alza l’età e si concentra su tre sorelle, diversissime fra loro, ma con la voglia di combattere e farcela contro certi pregiudizi, certi limiti che la società impone.
Orfane di madre, figlie di un padre che concede loro libertà e cultura, non facendosi problemi a lasciarle in casa da sole per seguire la tournée musicale della sua banda.
Ma se una produce foto e video di matrimoni e la più piccola cerca di evitare le malelingue altrui, è Maryam quella da tenere d’occhio.



Medico in una clinica in cui molti pazienti non accettano un medico donna, clinica che deve fare i conti con una strada disastrata attraverso cui arrivarci.
La prima soluzione è andarsene. E Maryam ci prova tramite concorsi e conferenze all’estero. Ma se la burocrazia le rema contro, decide di adottare la seconda soluzione: diventare quella burocrazia, presentandosi come consigliere comunale alle imminenti elezioni.
Parte così una campagna elettorale artigianale, non certo facile, con le regole religiose a demarcare i suoi nemici, a impedire il voto delle sue elettrici.

Costruito in semplicità, senza troppi fronzoli, The Perfect Candidate non può che scontrarsi con la sua vena politica. Se è vero che Maryam si rivolge non solo alle donne e non solo alla questione delle donne -anzi, il suo obiettivo primo e unico resta la strada della clinica da sistemare- c’è da dire che con nel suo solo cercare di imporsi, Maryam non è quel candidato perfetto, preparato e dotato che il titolo dichiara.
Certo, cambiamenti di questo tipo, porte che si aprono ed esempi che si potranno seguire fanno bene. Fanno trovare la propria voce.
Ma non c’è da dimenticare che pure gente impreparata come Trump forti della loro impreparazione sono poi saliti al potere.
Al di là dei discorsi politici che trovano il loro tempo, The Perfect Candidate ha dalla sua una musica coinvolgente e che rende partecipe della storia pure quel padre lontano, e delle protagoniste bellissime e naturali.
Ma onestamente, nonostante il messaggio che lancia, con la sua fattura non eccellente resta un film che non ci si aspettava nel concorso principale.

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