Il Lunedì... Scrivo - Avere 31 Anni

Avere 31 anni e faticare ancora a rispondere 30, quando chiedono quanti anni ho.
E pensare che ne avevo scritto lo scorso anno, dicendo che i 29 erano lì a constatare che ormai il cambio di decina era vicino e inevitabile, quel 9 una pura formalità.
Ma fa strano, e continua a fare paura.
Come se il tempo si fosse fermato lì una volta presa la laurea, lì una volta trovato un lavoro.
L'attesa è davvero finita?
Le novità esaurite?
No, ovviamente.
Certi pensieri grigi sono inevitabili in certe giornate uggiose di bilanci.
Ma ci sono dei ma che non sono dei ma.
Sono i punti fermi che fortunatamente sono tali.
Sono le rocce, i fiori perenni, il sole che si fa spazio.
Parlo di un giovine, ovviamente, che quelle giornate tutte uguali le sa rendere speciali.
Parlo di una casa che restituisce calore.
Parlo di un cane, che con i suoi danni quotidiani, con la sua poca eleganza, è riuscito a far superare un altro anno non certo facile per una gattara come me.
Parlo infine di viaggi che anche se brevi, anche se risicati in un'agenda e in un conto corrente non troppo florido, sono quella novità, quei diversivi, quella bellezza che sempre si cerca.
Ancora più speciali perché fuori dall'ordinario.

Avere 31 anni e aver rispettato quanto ci si prometteva.
Più tempo per me, più no sani da dire.
Che se una serata la voglio passare sul divano, da sola, lo faccio.
Se di organizzare una festa non ne ho voglia, me ne vado anche quest'anno.
Non a Berlino, purtroppo, ma a cercare relax alle terme sì.
Sarà anche questo il segno dell'inesorabile avanzare del tempo?
Del sentirsi vecchi?
No, che un viaggio era in programma ma se di mezzo ci sono il conto del veterinario e del dentista, si deve pur scegliere un compromesso.

Avere 31 anni ed essere felice dei traguardi raggiunti.
Pur con piccole conquiste che fatico a mettere in atto.
Che no, uno sport per me non l'ho ancora trovato.
Accampo scuse, provo corsi che poi abbandono, faccio delle passeggiate con il cane il diversivo giusto per placare i sensi di colpa.
Pur con un lavoro da crearmi che è lì che aspetta che prenda il coraggio a due mani.
Pur con un percorso non finito di pacificazione con me stessa.
No, non parlo degli sbalzi d'umore e della malinconia che ho capito e so essere parti di me.
Parlo della cura di un lato estetico sempre ostracizzato, sempre evitato.
Che è vero: la pace da fuori arriva anche dentro.
Chi lo avrebbe mai detto a quella ragazzetta che si nascondeva dietro ciuffi e frange che bastava così poco (la persona giusta, le creme giuste)?

Avere 31 anni allora e trovarsi come sempre a fare i conti.
Con una crisi per le Domeniche da scrivere e per le Promesse da mantenere che si ingrigiscono come il tempo là fuori.
Ma, davanti a regali che quei 31 anni sembrano non dimostrarlo, davanti a film più vecchi di me ma che sanno d'infanzia ora condivisi con gli amici di sempre, le lamentele, la malinconia, sono spazzate via.
Si festeggia oggi, ci si rilassa e si tira un sospiro di sollievo sulle candeline: ho 31 anni, e sono felice.