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4 dicembre 2019

Klaus - I Segreti del Natale

Andiamo al Cinema su Netflix

Sono una tradizionalista per quanto riguarda il Natale
Il pandoro lo si può comprare e mangiare dal 1° dicembre.
L'albero lo si fa l'8.
Il 21 dicembre (circa) si fa la festa di Natale con gli amici.
La Vigilia si va in piazza a vedere i fuochi d'artificio e bere cioccolata calda.
A Natale, a sera, dopo tutti i giri di parenti, ci si mette sul divano davanti a un classico Disney.
Sono una tradizionalista, ma un film che prende le tradizioni del Natale e gli dà una nuova origine, l'ho amato.
Di più, lo venero, come si fa davanti a quelle creature così speciali che ti fanno chiedere com'è che non sono nate prima?
Com'è che non si era raccontato in un modo così -originale, fiabesco, antico e moderno- la nascita del Natale?



Viene da chiederselo davanti a Klaus, che stupisce fin dal titolo.
Perché non è quel Klaus dalla barba lunga e bianca il protagonista, è il giovane fannullone Jasper.
Figlio viziatissimo del direttore dell'accademia postale reale, viene mandato per punizione nella più sperduta, gelida, grigia e violenta isola del circolo polare artico.
Un'isola in cui il sole non splende mai e in cui da sempre le due fazioni locali sono in lotta.
Da una parte gli Ellingboes, dall'altra i Krums, che passano le giornate a farsi scherzi, attentare all'altrui vita, evitarsi e ringhiarsi contro.
L'unico modo per il postino Jasper per andarsene è quello di spedire 6000 lettere bollate.
Come fare?
Con un colpo di genio (e di fortuna) sono i bambini a dargli speranza.
Bambini che sono chiusi in questa violenza ma che trovano una gioia improvvisa per i regali che Klaus porta loro.
Iniziano presto a circolare storie, leggende, avvistamenti e desideri.
Una lista dei cattivi, una slitta magica, un Natale in cui tutto far succedere.
Ma chi è Klaus in realtà?
Chi è questo uomo enorme, burbero e serio che si ritrova la casa costellata di giocattoli da regalare?


La rilettura di Sergio Pablos è qualcosa di altrettanto magico.
Ogni tradizione, trova qui una sua origine.
Il messaggio è quello che gli adulti non possono che prendere a lezione, che invita alla gentilezza e agli atti di bontà.
Venendo poi incontro anche ai gusti dei più piccoli di oggi, inserendo inevitabili scene d'azione e inseguimenti, e un'amore che non può che sbocciare per una maestra che si ricicla pescivendola.
Il risultato ha dalla sua il ritorno alla tecnica 2D, qui camuffata abilmente dietro ombre e chiaroscuri, con un calore diverso e dal tocco reale.
Un film che il Natale lo riscrive così bene, non può che finire in modo perfetto portando a lacrime sincere, di commozione, di ringraziamento: per tutta la bellezza di cui si è goduto.
Per questa nuova tradizione da tramandare.

Voto: ☕☕☕☕/5

7 commenti:

  1. Piaciuto moltissimo anche a me, che non sono un fan né del Natale né dell'animazione. Tante lacrime per il finale.

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    1. Con me giocava facile, ma essere un film di animazione così originale pur dentro la tradizione lo rende ancora più speciale. Quante lacrime davvero, non sapevo come nascondermi ;)

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  2. Animazione + Natale = mi piace, peccato non avere Netflix, però a giorni vedrò Il grinch grazie a Sky ;)

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    1. Il Grinch è sempre una sicurezza, anche se il vecchio lo preferirò sempre al nuovo!
      Questo merita una prova gratuita a Netflix, soprattutto in clima natalizio ;)

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  3. L'ho apprezzato molto anch'io, ma ha comunque qualche intoppo di sceneggiatura secondo me... ma solo per quanto riguarda l'importanza data ai vari passaggi, l'ho trovato un po' sbilanciato, acceleratissimo sul finale.
    Però plauso all'originalità, che in un film di Natale è quasi un rischio.

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    1. Diciamo che l'ostacolo per arrivare al finale lo si poteva evitare e/o gestire meglio, ma l'originalità, la bellezza di quanto raccontato, hanno la meglio su questi difetti.

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  4. Se ho imparato a conoscerti, sfonderà una porta e sfonderà anche il tuo cuore! Animazione e storia da (quasi) pieno di caffè ;)

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