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29 aprile 2020

The Hunt

Andiamo al Cinema su Chili

In America ancora prima di uscire ha scatenato l'inferno.
Con lo stesso Trump che non avendo di meglio da fare, non pensando di avere un Paese da governare, ha voluto dire la sua:


Si parla di The Hunt, uscito dalla penna del quanto mai prolifico -ultimamente- Damon Lindelof e di Nick Cuse, che schiera sul suo campo rossi contro blu.

L'élite alto-borghese colta e giudicante, contro quei bifolchi guerrafondai che non credono al cambiamento climatico e hanno eletto, beh... Trump.
Come li schiera?
La trama è semplice: 12 sconosciuti si risvegliano dopo un turbolento viaggio aereo nel bel mezzo del nulla.
Cercano di capire cosa gli è successo, dove si trovano, iniziano ad armarsi, allearsi, inseguire la libertà, mentre qualcuno li fa fuori, uno dopo l'altro, tra mine, trappole affilate e frecce avvelenate.
Tutto è partito da un messaggio, anzi, da una fuga di notizie poi diventata virale.
Che sia vera, allora, quella caccia umana organizzata in una tenuta del Vermont?
La stanno vivendo sulla loro pelle questi leoni da tastiera?


Sì.
La trama è semplice, quindi, in un continuo cambio di situazioni, di protagonisti che si decimano.
Perché alo loro risveglio vedi il biondo e la bionda, li riconosci in quanto popolari, protagonisti di serie TV e film, e pensi eccoli qua i nostri protagonisti: il bel Justin Hurwitz, la bella Emma Roberts.
Ma no, non sono loro su cui dobbiamo concentrarci.
Non è nemmeno quell'anonimo complottista.


È un'irriconoscibile Betty Gilpin (la Libert Bell di Glow), caparbia e preparata, il vero osso duro da battere.
Che si batterà fino ai denti in un finale in cui ogni colpo è concesso, in cui finalmente con un flashback rivelatore si scoprirà come tutto è nato, chi si nasconde dietro questo sanguinario progetto.
Si esagera, certo, in situazioni al limite del trash, in una recitazione da parte della Gilpin non così convincente, tra smorfie e caratterizzazioni di troppo.
Ma i 90 minuti volano, presi a capire da che parte stare, chi è nel giusto, chi nello sbagliato.
Indecisi, perplessi e combattuti a vincere è l'intrattenimento.
Quello intelligente.


Voto: ☕☕/5

7 commenti:

  1. Tanto rumore per nulla, anche da parte di Trumpo. L'ho trovato meno graffiante e crudele del previsto, ma divertente alla fin fine.

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    1. Per una volta, visto come è volato, come ha saputo "prendere", mi va bene anche qualche graffio in meno ;

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  2. Con la Gilpin ho avuto qualche problema di eccesso di smorfie, ma c'ho messo davvero tanto a capire che era la stessa Liberty Bell, complimenti per la trasformazione!
    Mr. Arancione non si sa più come commentarlo, i suoi seguaci qui fanno più bella figura di lui. Ma ci vuole poco.

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  3. Ma Trump in che categoria rientrerebbe? Cioè è uno dei bifolchi guerrafondai o fa finta di esserlo per rimanere nella posizione in cui è e che ha raggiunto fingendo di esserlo? In entrambi i casi meriterebbe la stessa fine di questi personaggi XD

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    1. Non credo che il signor arancione sia in grado di fingere, pure, al massimo solo di accampare scuse. Se non riesce a fare la fine di questi personaggi, che almeno venga sconfitto a novembre, dai ;)

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  4. Avevo sentito delle polemiche, ma non sapevo che persino Trump aveva detto la sua. Da noi Salvini non ha detto niente? :D

    Tra gli horror o più o meno horror che ho visto in questo periodo, e qualcuno l'ho visto anche se ho cercato di evitarli, è quello che mi è piaciuto di più. Divertente, cattivo, a tratti sorprendente e a tratti tarantiniano. Ci voleva un film così.

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    1. Con tutte le dirette e i post che deve pubblicare, non credo che Salvini abbia il tempo per vedere film, e di certo non quelli così cattivi e puntuali.
      Tremo a scoprire i suoi gusti in fatto di cinema.

      Tra gli "horror" di questa settimana, quello più divertente, quello che è volato!

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