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31 maggio 2020

#LaPromessa2020 - Angeli e Demoni

Era il dicembre del 2007, e ancora non ero a mio agio nell'andare al cinema da sola.
Il film in questione era Paranoid Park.
Non un film facile, non per tutti.
Ma costrinsi il mio migliore amico ad accompagnarmi, ingannandolo.
Si parlava di giovani, di skater, di un crimine.
Insomma, elementi piuttosto innocui, ma che nelle mani di Gus Van Sant si trasformano.
Per me, la visione fu bellissima.
Per lui fu un'agonia.
Doppia considerato che per anni aveva preso in giro un altro Gus van Sant che gli avevo fatto vedere -noleggiato, cavoli, NOLEGGIATO!- Elephant.
Arrabbiato, deluso, mi fece fare una promessa: "Fra poco al cinema esce Angeli e Demoni e tu mi accompagni".



Angeli e Demoni, a me che ero già una snob contro quello che andava di moda, che di Dan Brown avevo sapientemente evitato romanzi e l'adattamento de Il Codice Da Vinci... a me, proprio a me, che ero e sono meticolosa e precisina!
Io, quindi, dovevo non solo vedermi un franchise decisamente in, ma pure un secondo capitolo senza aver visto il primo, e senza soprattutto averne voglia?
Giammai.
Promisi, ma poi settimana dopo settimana inventavo impegni, una scusa, e Angeli e Demoni al cinema con il migliore amico non l'ho mai visto.
Era ovvio, quindi, che nel chiedergli di compilare per me La Promessa 2020 si facesse rivalere.
E allora, con la quarantena allentata, con la possibilità di rivedere gli amici e di spostarci da un
comune all'altro, ci siamo finalmente visti dopo più di due mesi, uniti dal professor Langdon.


Tocca ammetterlo da subito, però: questa corsa contro il tempo che si muove fra Roma e lo Stato del Vaticano, con la scienza che incontra la fede, con la storia che va studiata e lascia indizi, con gli Illuminati che sembrano tornati a chiedere vendetta... prende bene.
E lo capisco il successo dei libri e dei film: quei misteri da decriptare, una città da riscoprire, quell'azione che sfrutta il sapere.
Un concilio in corso, quattro cardinali ad indicare i quattro elementi, da sacrificare per ogni ora che passa, l'antimateria appena scoperta al Cern pronta ad esplodere e distruggere il cuore della capitale.
A cercare di fermare questo diabolico piano il professor Langdon, chiamato appositamente per i suoi studi sugli Illuminati e sui codici da decriptare, e la scienziata Vittoria Vetra. Aiutati dalla gendarmeria vaticana nei panni di Pierfrancesco Favino, si corre, si diceva, contro il tempo che si piega però a favore degli indizi trovati.
E se la parte femminile è occupata dalla piuttosto anonima Ayelet Zurer, ovviamente nel vedere finalmente questo film avevo il mio tornaconto: un Ewan McGregor nei panni del bel camerlengo momentaneamente a capo della Chiesa.


Più lungo di quanto volessi, con zone d'ombra date dalla gestione del tempo e della fortuna nello scovare al momento giusto i giusti indizi, e un Tom Hanks più sopportabile del previsto, devo dire che forse forse al cinema quella volta potevo andarci.
I commenti attivi, le domande, le risate per certe battute ad effetto e per certe scene al cardiopalma, hanno però fatto le differenza, con il migliore amico che conosce a memoria intere battute a partire dall'anello piscatorio che apre il film.
Ma non si ricordava di avermi già rivelato il colpo di scena finale, e così mi sono goduta meno l'intrigo e la ricerca del colpevole.
A distanza di 13 anni, tanti quanti sono sembrati i mesi passati distanti in quarantena, vien da dire che valeva la pena tirargli buca solo per poterci rivedere e vedere questo film come segno di una Promessa finalmente mantenuta.


10 commenti:

  1. Elephant e Paranoid Park film grandiosi, soprattutto il primo!
    Per me sarebbe un'agonia questo. :)

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    1. Lo credevo anch'io, ma ha il suo ritmo, ha di che farsi prendere in giro e alla fine la visione scorre piacevole e veloce.
      Al contrario di Elephant che per quanto sia tra i miei preferiti, non so se riuscirei a rivederlo...

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  2. Il romanzo di Brown, leggere per credere, è una bomba. Ritmi forsennati.
    Neanche il film era male, no.

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    1. Sia il migliore amico che mia mamma me lo hanno detto, il film funziona ma come si dice "il libro è meglio".
      Non credo lo leggerò mai né recupererò Il Codice da Vinci, salvo Promesse future ;)

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  3. Io purtroppo, invece, l'ho visto al cinema. E niente, rimane un film ridicolo secondo me (così come il romanzo del resto).
    Gus Van Sant, invece, lo amo.

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    1. Su Gus Van Sant non si discute, questo di difetti ne ha e mi sono messa a contarli, ma come visione leggera la capisco.

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  4. Paranoid Park? Tedioso, però innegabilmente splendente. Angeli e Demoni? Meglio il primo, ma comunque buon intrattenimento ;)

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    1. A questo punto vorrei tanto rivederlo Paranoid Park perché ammetto che la memoria è quella che è ed è rimasta solo la sensazione a dirmi quanto mi era piaciuto.

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  5. Nemmeno a me piacciono i libri di Dan Brown e nemmeno i film da essi tratti... fenomeno culturale, forse, ma valore artistico proprio no... anche se all'epoca i misteri mi avevano intrigato e a scuola facevo un sacco di ambigrammi :)

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    1. Il motivo del successo mi è stato subito chiaro: come con Indiana Jones, come non rimanere avvinti da simboli da decriptare, piani pieni di metafore e azione a non finire?

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