12 agosto 2020

Becky

Andiamo al Cinema su Prime Video UK

Chi è Becky?

È un'adolescente ribelle, segnata dalla morte della madre, perennemente arrabbiata con il padre che vuole pure vendere quella casa al lago in cui sono racchiusi i suoi ricordi più belli, ora che lui ha trovato un altro amore, così in fretta, troppo in fretta, mettendo ancora più in disparte lei?

Non solo.

È un'adolescente vendicativa e astuta, che sa come muoversi, come mettere il broncio e provocare senso di colpa?

Anche.

È una macchina da guerra, sanguinolenta e senza freni, che una volta messa in moto non si può più fermare?

Certo.

Becky è tutto questo, e anche di più.

È una semplice ragazzina dall'aria innocua e angelica, bionda com'è, con l'aurea indie data da vestiti trasandati, con un padre bellissimo come Joel McHale che si ritrova in un incubo che ha le sembianze di temibili evasi in fuga, nazisti per giunta, alla ricerca di una fantomatica chiave in quella casa sul lago che ora non devono vendere più. 

Ma condividere.

Astuta Becky lo è, ma pur essendo uno sporco nazista, lo è anche il capo di questa banda, che scopre le sue carte, anticipa le sue mosse e va a pungerla lì dove non dovrebbe: la furia di Becky non si fa attendere, e con le poche armi a disposizione e una sete di vendetta più forte di quel che ci si aspetta, progetta pugnali di matite, barre chiodate, alleandosi con quel cane che come lei è sempre diffidente con gli sconosciuti.

Ne esce una mattanza.

Un bagno di sangue in cui Jonathan Milott e Cary Murnion ci mostrano tutto (ma proprio tutto, alla faccia dei thrillerini di Rai2), facendo di Becky una visione splatter per stomaci forti.


Lo si può definire un Funny Games molto meno raffinato o un Mamma ho perso l'aereo molto più sanguinolento. 

I brividi del thriller si trasformano quindi in brividi di disgusto e dolore per osmosi.

Il cast è capitanato dalla piccola Lulu Wilson che ne ha di stoffa e di bellezza dalla sua ed è ormai un'affezionata agli horror (da Oujia ad Annabelle passando per Hill House), la mia nuova cotta -Joel McHale- lo si saluta anche troppo presto lasciando banco a un'irriconoscibile Kevin James e ai suoi scagnozzi.

Veloce e sopra le righe, questo Becky vive di un suo alone che vuole essere instant-cult per i patiti del genere (e quindi non per me). 

Con un inizio ben impostato in un continuo montaggio alternato che fa capire quale strada i registi vogliono prendere, con misteri lasciati sospesi e un finale che potrebbe prevedere un ritorno, con gli abiti da imitare per futuri cosplayers nel fare di Becky una moderna Kevin McCallister con armi più affilate lasciando così ossa, nervi, interiora a favore di macchina da presa.

Siete avvertiti.


Voto: ☕☕½/5

8 commenti:

  1. segnato fra i tanti film che mi piacerebbe vedere.

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    1. Questo veloce e immediato è perfetto per l'estate, anche se lo stomaco un po' dev'essere preparato.

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  2. Definizione azzeccata, un po' meno di "Funny Games" un po' più di "Mamma, ho perso l'aereo". Sono molto d'accordo anche con il numero di tazze, resta un film che si lascia guardare anche perché ha i cattivi giusti ;-) Cheers

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    1. Si lascia guardare e sarà memorabile per certi patiti del genere.
      Grazie per avermi convinto, mi sono rifatta gli occhi ma li ho pure chiusi quando li ho visti protagonisti della scena peggiore del film :)

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  3. Macaulay Culkin già era diabolico. Se questa lo è ancora di più, ho trovato il mio nuovo instant-cult!

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    1. Becky ci mette più sangue e più cattiveria: sei avvertito che di splatter ce n'è in abbondanza, altro che caldaia spaventosa!

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  4. Non sembra il massimo però mi hai incuriosita perchè devo vedere con i miei occhi la versione truculenta di Kevin McCallister!

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    1. In questo periodo di magra, un titolo fresco seppur sanguinolento, preparati!

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